tir genova

TIR E MOLLA - NON SI TROVANO PIU' CAMIONISTI: NE SERVIREBBERO ALMENO 20MILA PER FRONTEGGIARE LA RICHIESTA DI TRASPORTO DAGLI SCALI ITALIANI AI MERCATI DI DESTINAZIONE - NEL PORTO DI GENOVA SERVONO ORMAI DAI 7 AI 10 GIORNI PERCHE' LA MERCE RIESCA AD USCIRE DALLO SCALO, E LE TARIFFE INIZIANO A SALIRE - IN ITALIA A PESARE E' L'AUMENTO DEI SALARI NEI PAESI D'ORIGINE, IL GREEN PASS OBBLIGATORIO E...

Simone Gallotti per "la Stampa"

 

camion

La ripresa in Italia rischia di fermarsi in banchina. Dai porti i container escono con sempre maggiore difficoltà perché mancano i camionisti. Le associazioni del settore calcolano che ne servono almeno 20 mila per riuscire a fronteggiare la grande richiesta di trasporto dagli scali italiani ai mercati di destinazione, ma il trend dice che il numero degli autisti continua a diminuire.

 

«Non si trovano, nemmeno dai Paesi dell'Est, il tradizionale bacino da cui sono stati reclutati negli ultimi anni - analizza Luigi Merlo, vicepresidente di Conftrasporto -. Alcuni nostri associati, ditte e consorzi di trasporto con centinaia di dipendenti li stanno cercando con affanno e hanno pubblicato un sito internet dove trovare le offerte di lavoro, ma al momento l'emergenza resta».

 

camionisti.

Lo scenario non è ancora apocalittico come in Inghilterra, dove per la mancanza di personale idoneo alla guida dei camion scarseggiano persino la benzina alle pompe e il latte nei supermercati, ma anche l'Italia comincia a subire i primi effetti negativi.

 

Nel porto di Genova, dicono gli operatori, servono ormai dai sette ai dieci giorni perché la merce riesca a uscire dallo scalo. E le tariffe hanno cominciato a salire: per il trasporto su strada adesso serve il 15% in più rispetto a qualche settimana fa: «Tutti extra costi che uniti ai rallentamenti dell'imbuto logistico, fanno perdere competitività all'Italia. Così rischiamo di giocarci la ripresa» aggiunge Merlo.

 

camionisti.

Autisti cercansi Ad inguaiare gli inglesi è stata anche la Brexit che ha creato difficoltà di accesso ai lavoratori stranieri. In Italia invece ha pesato l'aumento dei salari nei Paesi d'origine. «In Romania, ad esempio, le condizioni sono decisamente migliorate e dopo il lockdown, con il rimbalzo dei volumi anche nell'Est Europa, molti camionisti hanno deciso di fermarsi vicino a casa» dice Merlo.

 

Non solo: il boom dell'e-commerce ha fatto volare anche le richieste dei corrieri. I viaggi sono più brevi rispetto a quelli di lunga percorrenza e la qualità della vita è superiore. La condizione delle autostrade della Liguria, nodo strategico della logistica del Nord Ovest, hanno poi esasperato il clima: i tir rimangono per ore in coda e quando arrivano in banchina finiscono imbottigliati.

 

camionisti 4

Il green pass obbligatorio rischia di dare un'ulteriore mazzata ai numeri. Perché anche se è impossibile calcolare la percentuale esatta degli autisti che ne sono sprovvisti, non è difficile ipotizzare, come raccontano alcuni operatori, che il 20% circa non possieda il certificato. «Il governo deve intervenire subito - dice Merlo -. Basterebbe abbattere il costo delle patenti, così da aumentare il numero di camionisti. E poi per evitare che sulle banchine continuino ad accumularsi i container, serve la deroga alla circolazione anche nei week end».

 

L'altra soluzione immediata è potenziare i treni. Msc, ad esempio, ha raddoppiato la capacità sui binari verso il nord, sia da Genova che dalla Spezia. Ma non basta ancora. 

camion

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…