magistrati toghe csm consiglio superiore della magistratura

TOGHE, ABBIAMO UN PROBLEMA – L’INDICE DI FIDUCIA DEGLI ITALIANI NELLA MAGISTRATURA È APPENA AL 31,2% – SECONDO EUROMEDIA, OLTRE IL 50% DEGLI INTERVISTATI NON È D'ACCORDO CON I TRIBUNALI CHE HANNO SOSPESO I TRASFERIMENTI DEI MIGRANTI IN ALBANIA E PER IL 45,5% SI TRATTA DI SENTENZE POLITICHE CONTRO IL GOVERNO –  ALESSANDRA GHSLERI: “L'ELETTORATO SI DIVIDE NETTAMENTE SU DUE BARRICATE CONTRAPPOSTE. UNA FETTA DI ITALIANI PERCEPISCE CHE LA MAGISTRATURA SIA INFLUENZATA DALLA POLITICA...”

Estratto dell’articolo di Alessandra Ghisleri per “la Stampa”

 

MAGISTRATI

I conflitti tra magistratura e politica in Italia derivano da una tensione che si può definire storica tra i poteri dello Stato: da una parte la magistratura deve essere indipendente, dall'altra la politica ha un ruolo nelle nomine e nelle riforme. Una questione che, oltre a creare tensioni profonde tra il potere giudiziario e quello politico (esecutivo e legislativo), ha generato incertezza tra i cittadini e anche tra le istituzioni stesse, a cominciare dal Quirinale che, spesso, si è trovato coinvolto in pesanti conflitti che riguardavano le prerogative del governo e l'autonomia della magistratura.

 

SONDAGGIO EUROMEDIA SU ITALIANI E MAGISTRATI - LA STAMPA

[…]  Questi scontri, che sono molteplici e su diversi livelli, riflettono spesso anche tensioni profonde sulle modalità di interpretare e applicare le leggi, nonché su chi detiene il potere decisionale rispetto a questioni che gli elettori considerano critiche come, nel caso dei centri di accoglienza in Albania, l'immigrazione e i diritti civili.

 

Nelle ultime settimane, infatti, questi temi si sono intrecciati a seguito di alcune sentenze di tribunali italiani che hanno sospeso i trasferimenti di diversi migranti nel centro albanese di Gjader. Una decisione che non è stata condivisa dalla maggioranza della popolazione italiana (50,3%) e sostenuta invece da un cittadino su 3 (28,9%).

 

Tra l'elettorato del Partito Democratico e Avs (Alleanza verdi e Sinistra) la sospensione della convalida dei trattenimenti nel centro albanese supera ampiamente il 70%. Tra le file di Azione e Italia Viva emerge una mancanza di indirizzo politico e una generale reticenza a rispondere: entrambi, infatti, registrano più del 40% tra coloro che non sanno o non desiderano rispondere.

 

giorgia meloni - migranti albania - vignetta altan

Il 45,5% del campione intervistato da Euromedia Research in un sondaggio pubblicato nella trasmissione Porta a Porta di Rai 1, ritiene che queste decisioni della magistratura siano applicate volontariamente per una condotta politica contro il governo, mentre il 38.4% è convinto che sia stata un'azione prettamente giuridica.

 

Sotto questi aspetti l'elettorato si divide nettamente su due barricate contrapposte tra sostenitori di partiti di maggioranza e di opposizione. Considerando questo scenario e il contesto di questi fatti, poco meno della metà della popolazione italiana (46,5%) ritiene giusto un ricorso in Cassazione da parte del governo contro queste sentenze che respingono i trasferimenti di alcuni migranti nei centri di trattamento e di permanenza in Albania.

 

Da questo sondaggio emerge come alcuni italiani percepiscono che la magistratura, pur essendo indipendente, sia influenzata dalla politica. In particolare, ci sono stati casi mediatici in cui i magistrati sono stati accusati di essere troppo vicini o di avere un'agenda politica, soprattutto nelle inchieste che coinvolgono personaggi politici o istituzionali. Tutte queste inchieste hanno avuto un impatto profondo sull'immagine della magistratura, suscitando anche dubbi sul suo atteggiamento nei confronti delle forze politiche. È evidente che anche questa vicenda, come molte altre, mostra aspetti difficilmente comprensibili dalla pubblica opinione che, in maggioranza, non possiede competenze giuridiche adeguate in grado di poter esprimere con piena consapevolezza un parere proprio e non solo un giudizio politico.

 

MAGISTRATI

Di sicuro alcuni casi di errori giudiziari - come condanne sbagliate o processi annullati-, anche le sentenze come quella del caso Eni-Nigeria, dove sono stati condannati i due magistrati milanesi per aver omesso tutti gli atti a favore della difesa favorendo e consegnando solo le prove a sostegno delle loro accuse, minano fortemente la fiducia nell'indipendenza e nell'imparzialità del sistema giudiziario.

 

Di certo il grande successo dei libri-confessione di Luca Palamara ha posto sotto la lente di ingrandimento l'intero sistema diventando un argomento di discussione. Anche «da bar». Oggi l'indice di fiducia della magistratura è al 31,2% il che significa che i 2/3 del Paese esprimono un giudizio molto severo su un pilastro fondamentale delle nostre Istituzioni.

 

centro migranti DI GJADER IN ALBANIA

La percezione che alcune indagini siano condotte in modo superficiale o che certe cause vengano «trascurate» porta ad avere dubbi sul fatto che la giustizia possa raggiungere la verità o punisca adeguatamente i colpevoli.

 

Il sistema appare lento, inefficace, talvolta eccessivamente complicato e non sempre in grado di offrire risposte concrete alle esigenze dei cittadini. Oggi con la vicenda dell'Albania ancora in sospeso e alcune cause giudiziarie legate all'attività di alcuni ministri del governo, tutto fa immaginare che - purtroppo - lo scontro che divide l'Italia dai tempi di Tangentopoli sia solo all'inizio.

i primi migranti arrivati nel centro di prima accoglienza di Shengjin

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...