vladimir putin volodymyr zelensky

TOGLIETE A ZELENSKY IL COPIONE CHE GLI SCRIVE IL SUO SCENEGGIATORE AMERICANO! - MENTRE L’EUROPA SPINGE PER UN NEGOZIATO E PUTIN ABBASSA LA CRESTA, IL PRESIDENTE UCRAINO AIZZATO DA WASHINGTON PUNTA IL MIRINO VERSO IL CREMLINO: "IL VERO HITLER È A MOSCA" - UFFICIALMENTE IL PRIMO OBIETTIVO DIPLOMATICO E’ OTTENERE IL CESSATE IL FUOCO MA CON INGLESI E AMERICANI DETERMINATI A BATTERE I RUSSI SUL CAMPO, CHI DOVREBBE TOGLIERE PER PRIMO IL DITO DAL GRILLETTO?

 

Francesca Sforza per “la Stampa”

 

vladimir putin e la cravatta di marinella 6

Il presidente Zelensky cammina da solo, attraversando una Kiev deserta puntellata da barriere anticarro e rivolgendosi al suo popolo e al mondo sulle note di un pianoforte quasi senza accompagnamento. È lui l'immagine del 9 maggio ucraino, che risponde alla parata moscovita - la stessa da decenni - con la semplicità e la retorica del grande comunicatore.

 

volodymyr zelensky 1

Niente di più vero, dunque, di quando nel video dice che «Questa è una guerra fra due visioni del mondo»: da una parte la scenografia post-sovietica, con i suoi cappotti allacciati e le bandierine sventolanti, dall'altra il mondo di Netflix, con pause, ritmi ed effetti capaci di parlare alle nuove generazioni.

 

Perché dall'inizio del conflitto a oggi la cosa che è davvero cambiata è il rapporto fra i due popoli: solo 75 giorni fa si consideravano fratelli, capaci magari di insultarsi, ma all'interno di una famiglia comune; dal 24 febbraio sono diventati nemici, e l'odio tra loro non è destinato a estinguersi.

 

 

vladimir putin e la cravatta di marinella 4

«Non c'è niente di più pericoloso di un nemico insidioso, ma non c'è niente di più velenoso di un falso amico - diceva ieri Zelensky nel suo video citando il filosofo ucraino Hryhorii Skovoroda, di cui i russi hanno bombardato la casa-museo -. Il 24 febbraio abbiamo realizzato questa verità, un falso amico ha iniziato una guerra contro di noi, credendo con i suoi missili di poter distruggere la nostra filosofia. Siamo persone libere che abbiamo davanti il nostro percorso non daremo a nessuno un solo pezzo della nostra terra».

volodymyr zelensky 3

 

Zelensky ha ricordato che gli ucraini sono morti per combattere i nazisti e che nessun occupante «ha messo radici nella nostra terra». «Nonostante l'orda, nonostante il nazismo, nonostante la mescolanza del primo e del secondo, che è l'attuale nemico - ha aggiunto - vinceremo, perché questa è la nostra terra, perché se qualcuno sta combattendo per lo zar, il Führer, o un capo di partito, noi stiamo combattendo per la Patria. Non abbiamo mai combattuto contro nessuno. Combattiamo sempre per noi stessi. Per la nostra libertà».

 

bombardamenti a lugansk

Ieri a Kiev la paura era tanta, già dal mattino si annunciavano bombardamenti: «Preparatevi ad attacchi missilistici, andate nei rifugi», si leggeva nel canale Telegram di Vox Ukraine. Si pensava a una prova di forza proprio al termine della parata sulla Piazza Rossa. Invece, fortunatamente, gli attacchi non ci sono stati, e la capitale ha respirato. Nei prossimi giorni, tra l'altro, è atteso il ritorno dell'ambasciatore americano, mentre gli inglesi hanno riaperto la scorsa settimana.

 

parata della vittoria a mosca 1

Questo significa che riprenderanno gli incontri ad alto livello anche con i rappresentanti del governo ucraino, e si cercherà di capire quali possono essere le strade per una soluzione. Troppo presto - spiegano fonti diplomatiche europee - per immaginare che si possa mettere nero su bianco una bozza con la designazione dei confini post-bellici. Ci sono ancora troppi scontri e di fronte a un così grande numero di morti è praticamente impossibile parlare di spartizioni territoriali.

 

volodymyr zelensky 4

La linea dell'amministrazione ucraina infatti è "creativa" solo in apparenza: talvolta mette sul tavolo proposte per sondare l'umore dell'avversario, ma la linea resta piuttosto chiara. Per prima cosa si tratta di ottenere un cessate il fuoco (sarebbe già considerato un grosso risultato) e dopo un cessate il fuoco abbastanza duraturo si potrà cominciare a parlare del resto. C'è la questione dello status, della neutralità, della militarizzazione, della gestione delle due culture, delle garanzie di sicurezza.

vladimir putin e la cravatta di marinella 2

 

E solo all'ultimo, dopo che tutti questi punti saranno chiariti, sarà possibile parlare di territori. Adesso la diplomazia europea ha un compito chiave, che la vedrà in prima linea nelle prossime settimane nel confronto con gli altri rappresentanti delle istituzioni occidentali, dalla Nato agli Stati Uniti.

 

parata della vittoria a mosca 2

La priorità - spiegano le fonti - è aiutare Kiev a ottenere il cessate il fuoco e, contestualmente, frenare il più possibile fughe in avanti sul fronte di soluzioni che risulterebbero frettolose (dunque inutili). Finché le armi non cesseranno di sparare e un barlume di normalità non si affaccerà nella prospettiva quotidiana del popolo ucraino, qualsiasi disputa sui confini - Crimea sì, Crimea no, Donbass sì, Donbass no - avrà soltanto l'effetto di ritardare una sospensione delle ostilità. Solo allora l'Ucraina potrà immaginare, come ha detto ieri Zelensky, di poter festeggiare due giornate della vittoria. «Mentre agli altri non ne resterà neanche una».

parata della vittoria a mosca 3vladimir putin e la cravatta di marinella 5

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”