disinformazione tiktok

TOH, ANCHE TIKTOK ALIMENTA LA DISINFORMAZIONE! - I VIDEO SUL SOCIAL CINESE, RISPETTO AGLI ALTRI SOCIAL, SONO PIÙ FACILI DA MANIPOLARE ED È PIÙ DIFFICILE DISTINGUERE FILMATI DI SATIRA DA QUELLI FATTUALI - LA PIATTAFORMA E' STATA UTILIZZATA PER ALIMENTARE FAKE NEWS E INFLUENZARI I VOTI IN DIVERSI PAESI, COME GERMANIA, FRANCIA, FILIPPINE, COLOMBIA E KENYA - IN AMERICA SI ACCUSA LA COMPAGNIA MADRE, BYTEDANCE, PER ESSERE INTERVENUTA TARDI SUI POST CHE METTONO IN DUBBIO LA LEGITTIMITÀ DELLE PRESIDENZIALI DEL 2020...

Marco Valsania per il “Sole 24 Ore”

 

disinformazione tiktok

Era nella sua infanzia alle scorse elezioni parlamentari americane di Midterm del 2018. Men che adolescente alle presidenziali del 2020. Ma quest' anno, nello sprint verso il voto che a novembre deciderà gli equilibri del Congresso e preparerà la corsa alla Casa Bianca nel 2024, TikTok è assurto per cifre e influenza a protagonista tra i social network. Non più patria di curiosi video virali. Bensì teatro e arbitro di battaglie politiche senza risparmio di colpi nella manipolazione e disinformazione. Un ruolo problematico del quale ha già offerto esempio nelle urne di Germania, Francia, Filippine, Colombia e Kenya.

 

sanna marin

Drammi, confusione e rischi insiti nella nuova era digitale sono saliti alla ribalta ancora una volta negli ultimi giorni, con la diffusione sui social di un video non autorizzato che ha esibito la vita privata della premier finlandese Sanna Marin, sorpresa a ballare scatenata a una festa. Abbastanza da sollevare il sospetto di tentativi di screditarla e, forse, di operazioni di hacker di Mosca in risposta alla sua adesione alla Nato.

 

A preoccupare, in un generale clima polarizzato e di erosione delle istituzioni democratiche, sono tuttavia anzitutto le vere e proprie crociate di disinformazione che corrono via Internet. E l'ultimo arrivato tra i social - che oggi mette alle corde tradizionali marchi da Facebook (e la sua Instagram) a Twitter fino a YouTube di Alphabet - ha fatto scattare molteplici campanelli d'allarme.

 

disinformazione tiktok

A cominciare dall'innegabile raggio d'azione: l'agile app di video-sharing vanta più d'un miliardo di utenti attivi mensili globali; oltre 80 milioni nei soli Usa, per quasi due terzi sotto i 29 anni che vi trascorrono mediamente 82 minuti al giorno, il triplo di Twitter e Snapchat e il doppio di Instagram e Facebook.

 

Nonostante una simile posizione, TikTok è forse la più oscura e impenetrabile tra le piattaforme, in un universo che comunque difetta di trasparenza. È al centro di controversie su algoritmi, filtri di content e controlli. Senza contare le perplessità sulla proprietà: casa madre resta la cinese ByteDance, sollevando incognite di sicurezza nazionale.

 

disinformazione tiktok

Le brevi clip video e audio della app, spesso da parte di veri o presunti influencer, sono considerate un prodotto particolarmente scottante da esperti e think tank: rispetto a "post" con maggiori elementi testuali, sono più difficili da analizzare quanto facili da manipolare, pubblicare e ripubblicare, eludendo restrizioni con scarsi ritocchi. Nel mirino è il ricorso a pseudonimi, a filmati di satira interpretati come fattuali e a montaggi di immagini originali, rubate o alterate: una ricetta che, incalza un'inchiesta del New York Times, rende TikTok terreno fertile di disinformation.

 

tiktok 1

Ma la società ha finora resistito più delle rivali a pressioni etiche. Frena sull'accesso a dati che consentirebbero ai ricercatori visibilità su contenuti e popolarità, da orari di pubblicazione fino a raccomandazioni automatiche e criteri su correttivi adottati. Gli episodi concreti sotto i riflettori, nel frattempo, ficcano. Negli Stati Uniti gli utenti non trovano più forse l'hashtag #StopTheSteal, cuore della "grande menzogna" estremista di Donald Trump sulle elezioni rubate nel 2020.

 

È tuttavia a lungo rimasto #StopTheSteallll, forte di un milione di views, prima d'uno stop dietro segnalazione del Times. Ancora: video tardivamente rimossi hanno rivendicato falsità sull'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 per ribaltare la legittima vittoria di Joe Biden. E fuori dal voto, sono stati messi in dubbio pandemia, vaccini e persino il massacro alla scuola elementare di Uvalde in Texas.

fake news

 

La politica Usa è solo il caso più eclatante: nella bufera sono finiti video sulla guerra in Ucraina, riportati dallo Shorenstein Center. Come altre esperienze elettorali: nel recente voto in Kenya la Mozilla Foundation ha rilevato finte immagini, viste da mezzo milione di persone, di un candidato presidenziale coperto di sangue e armato di coltello. Polemiche sul content di TikTok sono esplose sia durante le ultime elezioni francesi che in Germania, dove sono stati impersonati personaggi politici. In Colombia una influencer si è fatta passare per la figlia d'una candidata alla vice-presidenza, criticandola.

 

fake news

Nelle Filippine l'erede della dinastia Marcos, Ferdinand Jr, è stato aiutato da video mistificanti sulla feroce e corrotta dittatura del padre. TikTok ha promesso lotta alla disinformazione, da fact-cheking a maggior apertura della sua "macchina" a selezionati ricercatori. Nei primi sei mesi del 2022 però oltre il 60% di video con falsità giudicate pericolose sono stati scaricati da utenti prima d'essere cancellati. E due ex moderatori di content hanno denunciato turni massacranti di 12 ore, con 25 secondi per valutare ciascun video.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."