barcellona

TREMA CATALANA – IN QUEL LUNA PARK PER TURISTI CHE È DIVENTATA BARCELLONA AUMENTANO FURTI E OMICIDI, E LE VITTIME SONO SOPRATTUTTO I TURISTI - DAGLI SCIPPI SI È PASSATI ALLE RAPINE VIOLENTE, CRESCIUTE DEL 30,5% E I CITTADINI INIZIANO A ORGANIZZARSI IN RONDE – VIDEO

 

Francesco Olivo per “la Stampa”

 

RAPINA A BARCELLONA

Nel Barrio Gotico ai borseggi tutto sommato erano abituati, ma quest' estate le cose sono andate peggio. Barcellona ha vissuto un' estate violenta, con numeri che non si vedevano da tempo. Niente di drammatico, se paragonato alle grandi città turistiche, ma sicuramente c' è una novità che preoccupa: «Si tira fuori il coltello con più facilità», racconta un poliziotto che analizza questi fenomeni. La grande differenza con il passato, infatti, è che i furti di sempre sono diventate delle rapine violente.

la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 8

 

I dati del ministro dell' Interno spagnolo confermano: nel 2019 i furti violenti sono aumentati del 30,5% a Barcellona. Le zone più colpite, e non è un caso, sono quelle più frequentate dai turisti. Nella metropolitana, specie nella linea 3, l' emergenza è seria e alcuni cittadini si sono organizzati in ronde di dubbia legalità. Per contrastare in molti chiedono misure più dure verso i ladri, che spesso tornano in strada a poche ore dai furti, grazie ad alcune anomalie del codice penale.

la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 3

 

Nel centro della polemiche è finita la sindaca Ada Colau, che dopo 4 anni di rapporti difficili con le forze dell' ordine, in questo secondo mandato ha affidato ai socialisti la gestione della sicurezza. D' altronde al netto delle strumentalizzazioni politiche denunciate dalla sindaca, qualche problema effettivamente c' è.

 

turismo barcellona 9

Che è qualcosa stesse cambiando se ne erano accorti per primi gli abitanti del Raval, l' antico quartiere cinese, che confina con il lato destro della Rambla (scendendo verso il mare). Al 26 Carrer del Lleó c' è la sede della combattiva associazione di residenti, da dove il presidente Jorge Illas lancia denunce «troppo a lungo inascoltate». Una di queste è quella dei cosiddetti «narcopisos», gli appartamenti occupati da bande di spacciatori: «Solo dopo tre anni si sono resi conto, sono arrivati anche a occupare i palazzi del Comune. Qui interi stabili vivevano nel terrore».

 

turismo barcellona 8

Dopo tre macro operazioni della polizia, il problema sembra essersi spostato in periferia. Ma nel cuore di Barcellona la droga dilaga con tute le conseguenze. Nella Ciutat vella (la città vecchia) il distretto che contiene tutte le zone del centro, la media degli ultimi mesi è stata di 90 furti violenti a settimana, 20 in più rispetto al 2012.

la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 6

 

I consolati di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone raccomandano ai propri connazionali di prendere precauzioni, «non basta controllare l' orologio e il telefono, evitate anche le strade strette con il buio». Anche l' ambasciatore afgano c' è finito in mezzo: sulla trafficata via Laietana un gruppo di giovani lo ha scaraventato a terra per rubargli l' orologio. Due mesi prima peggio era andata alla viceministra della Cultura coreana, Hyewon Kim, morta dopo una caduta causata da uno scippo sul lungomare.

RAPINA A BARCELLONA

 

Se i turisti sono presi di mira ovvio che a preoccuparsi sono anche quelli che di turismo vivono, come gli albergatori: «I nostri clienti leggono i giornali e sanno che sta succedendo qualcosa - spiega Luis Roig, proprietario di due noti hotel del centro -, ci dobbiamo sedere attorno a un tavolo con le istituzioni». Una delle zone più calde è quella del Porto Olimpico, dove 10 mila residenti devono convivere con 24 discoteche.

 

turismo barcellona 7

Qui, lo scorso 4 settembre dopo una rissa, è stata uccisa una giovane catalana, al termine di una rissa all' alba: «Ma il primo morto è del 2000 e già allora si mise in discussione il modello del divertimento notturno di questa zona», spiega Jordi Giró, portavoce degli abitanti della zona, «fra cui ci sono molti italiani». Nel Raval, a sera, qualcuno tenta di risolverla così: «L' estate più violenta? Sì, ma ora è autunno».

la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 2turismo barcellona 6diada manifestazione per l'indipendenza a barcellona 11 settembre 2019 2la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 9turismo barcellona 10turismo barcellona 11turismo barcellona 2turismo barcellona 3la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 7turismo barcellona 4turismo barcellona 5la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 11la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 4la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 1la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 10la ronda dei cittadini di barcellona contro i borseggiatori 5

Ultimi Dagoreport

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....