TUTTI A CASA A PANIFICARE - A ROMA I SUPERMARKET SI INTASANO A CAUSA DEI MINCHIONI CHE CORRONO A FARE SCORTE: SCATOLETTE, PASTA, LIEVITO E FARINA SPARISCONO IN FRETTA - FEDERCONSUMATORI LAZIO: “STA AUMENTANDO LA RICHIESTA DI ALCUNI GENERI ALIMENTARI A LUNGA CONSERVAZIONE E SI RILEVA UN LIEVE AUMENTO DEI PREZZI”  

-

Condividi questo articolo


Laura Barbuscia per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

supermercato supermercato

Le lancette dell' orologio tornano indietro. E non c' entra l' ora solare. Il calendario va ai giorni duri del pre- lockdown. L' immagine degli scaffali vuoti presi d' assalto da consumatori preoccupati, non a torto, per le possibili nuove restrizioni, sono lì a raccontare, più di qualunque indice, quanto il virus e quel che comporta faccia paura. L'inseguirsi di notizie per nulla rassicuranti dal fronte degli ospedali, le dichiarazioni preoccupate della politica, non fanno presagire nulla di buono.

 

E allora, meglio fare scorte. Scatolette, generi di prima necessità, pasta e farina, spariscono in fretta e, complice il weekend, restituiscono una fotografia desolante in varie zone della città. I distributori e le organizzazioni del commercio provano a rassicurare. «I magazzini sono riforniti e non manca nulla. La corsa all' accaparramento è inutile » . Tuttavia l' effetto panico è gia innescato.

 

la spesa ai tempi del coronavirus 2 la spesa ai tempi del coronavirus 2

«Sta aumentando la richiesta di alcuni generi alimentari come farina, lievito, uova, scatolame e latte in polvere per i bambini», dice Federconsumatori Lazio. « I cittadini stanno facendo incetta di pomodori in scatola, tonno e alimenti a lunga conservazione. Il fresco regge. Si rileva comunque un lieve aumento dei prezzi ». File, carrelli pieni, scaffali semivuoti al supermercato Agorà, in via Teresa de Gubernatis Mannucci, zona Monte Mario, a Roma Nord. Situazione fotocopia da Pim in via Trionfale, angolo via Cortina D' Ampezzo.

 

Ingressi scaglionati e almeno una quarantina le persone in fila. Ressa alle casse anche da Iper Dem in via Flavio Stilicone: «I clienti hanno paura di un nuovo lockdown», spiegano dal supermercato. « In questi ultimi giorni stiamo registrando una mole di lavoro più alta. Ma le scorte non mancano » , assicurano. E mentre qualcuno fuori dal market carica l' auto di buste della spesa e casse di acqua, c' è chi all' interno fa spallucce dopo aver ascoltato la voce al megafono di un addetto che consiglia di rispettare il distanziamento.

la spesa ai tempi del coronavirus la spesa ai tempi del coronavirus

 

La mente di tanti fa un viaggio a ritroso. « Non credo che si possa parlare di panico - spiega un cliente - Qui, la situazione peggiora di giorno in giorno, e non si può pretendere che la gente si faccia cogliere impreparata da un nuovo blocco». Non va meglio a Trastevere o a Centocelle. In periferia la paura di un secondo lockdown si acuisce.

Per i pendolari una complicazione in più. Per la gran parte di loro la regola è fare la spesa il fine settimana, ma la paventata chiusura dei centri commerciali nel weekend e dopo le 18 dei supermercati impone di premunirsi.

 

«Viaggio tutti i giorni per lavoro e per la spesa provvedo di settimana in settimana - spiega Luisa, 45 anni - Non so cosa ci aspetta e intanto ho raddoppiato il carrello. Ovviamente non basterà, ma bisogna fare i conti anche con il budget mensile » . Lo sanno bene le famiglie monoreddito o in cassa integrazione.

 

la spesa ai tempi del coronavirus 1 la spesa ai tempi del coronavirus 1

«Per loro le difficoltà sono maggiori", riconosce Federconsumatori Lazio, che negli ultimi giorni ha ricevuto un centinaio di richieste di aiuto in più rispetto al mese scorso. Al Simply Market di via Luigi Zambarelli, zona Monteverde, « gli scaffali sono vuoti perché non arriva la merce dai fornitori » , spiega un dipendente. Lì non si teme una nuova ondata, ma il colpo finale. «Altro che paura da lockdown - dice l' addetto alla cassa quello che spaventa di più a me e ai miei colleghi di via dei Platani e di viale Mazzini è restare senza lavoro.

Tra sette giorni saremo tutti in cassa integrazione. Come faremo a campare?". La crisi è palpabile.  

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...