astrazeneca

TUTTO RISOLTO PER IL VACCINO ASTRAZENECA? L'EMA DECIDE IL 29 GENNAIO. PRONTE DA METÀ FEBBRAIO 8 MILIONI DI DOSI PER L'ITALIA - IL RICHIAMO VA FATTO 3 MESI DOPO LA PRIMA INIEZIONE - GIÀ LA PRIMA DOSE GARANTIREBBE UNA PROTEZIONE ATTORNO AL 70% CHE DEVE POI ESSERE CONSOLIDATA CON LA SECONDA (L'UE VALUTA IL RUSSO SPUTNIK) - IN EUROPA SI STA ANCHE LAVORANDO A UN CERTIFICATO DI VACCINAZIONE COMUNE, CHE CONSENTA A CHI È STATO IMMUNIZZATO, DI TORNARE A VIAGGIARE...

Mauro Evangelisti per "il Messaggero"

 

ASTRAZENECA

Otto milioni di dosi, tra febbraio e marzo. Basta questo dato a spiegare quale accelerazione darebbe l' autorizzazione al vaccino di AstraZeneca da parte di Ema, l' agenzia regolatoria dell' Unione europea. Ieri la multinazionale anglosvedese (che produce un vaccino sviluppato dall' Università di Oxford con la collaborazione dell' italiana Irbm) ha presentato ufficialmente la richiesta di autorizzazione alla commercializzazione condizionata.

 

La risposta è attesa per il 29 gennaio. Si tratta di un vaccino già somministrato nel Regno Unito e in Argentina, per il quale l' Italia attende 40 milioni di dosi. Non richiede la catena del freddo come Pfizer-BioNTech e dunque la distribuzione è più semplice.

 

FORNITURE Se a fine gennaio ci sarà il via libera, AstraZeneca invierà le prime forniture già a metà febbraio. Si ipotizzano 8 milioni di dosi entro fine marzo. Andrebbero ad aggiungersi agli 8,7 milioni di Pfizer e al milione di Moderna (almeno questo prevedeva la tabella di marcia del piano vaccinale).

piero di lorenzo irbm

 

In questo modo, in linea teorica, l' Italia a fine marzo potrà avere vaccinato già oltre 8 milioni di persone (Arcuri prudenzialmente ha parlato di 6 milioni) e, considerando che la protezione avrebbe così raggiunto tutti gli operatori sanitari, il personale e gli ospiti delle Rsa e gli ultra ottantenni, sarebbe un risultato incoraggiante.

 

I DUBBI Ma davvero tutto è risolto per AstraZeneca? Nel corso della sperimentazione c' era stato un errore: a una parte dei volontari, nella prima somministrazione, era stata inoculata solo una mezza dose. Paradossalmente questo aveva mostrato una maggiore efficacia, ma poiché non vi sono dati sufficienti la richiesta inviata da AstraZeneca riguarda solo la iniziale successione dose intera-dose intera. Spiega Marco Cavaleri, responsabile per i vaccini di Ema: «Indicativamente la nostra riunione è stata fissata attorno al 29 gennaio.

astraZeneca

 

Ci sono alcune ipotesi sul tavolo, come l' autorizzazione su tutte le fasce di età o quella limitata agli under 55. Ma comunque stiamo parlando della formula dose intera-dose intera, per la quale è prospettata una efficacia al 70 per cento». Inferiore a quella di Pfizer-BioNTech e di Moderna (sopra il 90 per cento), ma comunque molto valida per un vaccino. Spiega Cavaleri: «Semmai dovremo valutare con attenzione anche un altro elemento: la somministrazione dà risultati migliori se tra la prima e la seconda dose trascorrono dodici settimane».

 

Questo non avviene per i due a mRna messaggero, vale a dire Pfizer-BioNTech e Moderna, per i quali il tempo di attesa tra una dose e l' altra è compreso tra le 3 e le 4 settimane. «Dodici settimane di attesa per la seconda somministrazione potrebbe rappresentare un punto sui riflettere, è una incognita in una fase in cui c' è alta circolazione del virus».

 

ASTRAZENECA

Va anche detto che, secondo i dati presentati da AstraZeneca, già la prima dose garantirebbe una protezione attorno al 70 per cento che deve poi essere consolidata con la seconda. Se Ema dovesse autorizzare AstraZeneca solo per gli under 55, andrebbe ripensata tutta la campagna vaccinale in Italia che ad oggi è organizzata, in buona parte, in fasce di età, partendo dai più anziani.

 

DA MOSCA «Una volta che il vaccino avrà ricevuto un parere scientifico positivo, lavoreremo a tutta velocità per autorizzare l' uso in Europa» ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. L' Unione europea si sta muovendo anche su altri fronti: quello di Sputnik 5 (il vaccino russo), che ha iniziato il dialogo con l' Ema per l' autorizzazione; conclusa inoltre la discussione con la francese Valneva per l' acquisto di 60 milioni di dosi di un vaccino arrivato alla fase 2 della sperimentazione.

 

CERTIFICATO PER VIAGGIARE In Europa si sta anche lavorando a un certificato di vaccinazione comune, che consenta a chi è stato immunizzato, di tornare a viaggiare senza restrizioni. La proposta è stata rilanciata dal premier greco Kyriakos Mitsokatis e ne discuteranno tra una settimana i leader dei 27 Paesi in videconferenza.

coronavirus, il vaccino russo

 

Su un altro tema si è espresso il neo presidente della Corte Costituzionale, Giancarlo Coraggio, intervistato dalla trasmissione DiMartedì de La 7: «Se dovesse accadere che, per qualsiasi ragione, si verifichino danni a chi accetta di fare il vaccino, c' è la responsabilità dello Stato.

 

Responsabilità che si traduce nel dovere di risarcire il danno subito. Non soltanto per i vaccini obbligatori, o comunque per i trattamenti sanitari obbligatori, ma anche per quelli fortemente consigliati: e questo si legge in una pronuncia della Corte Costituzionale». Possibile l' obbligatorietà? «Sarebbe una scelta politica. Ci sia priorità a chi ha più bisogno del vaccino».

Jenner Institute della Oxford University coronavirus somministrazione vaccino sputnik v in russiairbm pomezia

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)