ULTIMO TRENO A PARIGI – LO SCIOPERO CONTRO LA RIFORMA DELLE PENSIONI DI MACRON CONTINUA E METTE A RISCHIO I TRASPORTI PER NATALE: 6MILA BAMBINI FIGLI DI GENITORI SEPARATI RISCHIANO DI NON POTER PASSARE LE FESTE CON IL PADRE O LA MADRE – ANCHE I VOLI SONO A RISCHIO E LE STRADE RESTANO L’UNICA SOLUZIONE: CON CONSEGUENZE SUL TRAFFICO E SUI PREZZI DI BUS E “BLA-BLA CAR” – VIDEO

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Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

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È il momento più delicato nello scontro tra governo e sindacati: arriva Natale, e centinaia di migliaia di francesi non potranno raggiungere le famiglie. Mezzo milione di biglietti sono stati venduti da tempo, ma più della metà dei treni vengono cancellati per lo sciopero contro la riforma delle pensioni.

 

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Il premier Édouard Philippe parla di vaghi «progressi» nei negoziati ma non cede sull'«età perno» dei 64 anni (chi andrà in pensione prima prenderà meno, chi dopo di più) e annuncia nuove trattative a inizio anno. Per tutta risposta il capo dei sindacato Cgt Philippe Martinez annuncia un nuovo sciopero generale per il 9 gennaio. La tregua natalizia che molti invocavano non c' è stata, anzi. Secondo i sondaggi la protesta oggi è sostenuta da un francese su due e il caos natalizio potrebbe farle perdere popolarità, ma questo è un rischio che soprattutto i ferrovieri sembrano disposti a correre.

 

MACRON PHILIPPE MACRON PHILIPPE MACRON PIFFERAIO MACRON PIFFERAIO

Così, tra tanti disagi, le ferrovie Sncf hanno sospeso anche il servizio «Junior et compagnie» che di solito permette ai minori tra 4 e 14 anni di viaggiare da soli, in vagoni riservati, accompagnati da animatori che li consegnano a un famigliare all' arrivo. Seimila bambini, spesso figli di genitori separati, privati del Natale con il padre o la madre. «È uno scandalo - ha protestato Xavier Bertrand, influente presidente della regione Hauts-de-France e probabile candidato alle prossime presidenziali del 2022 -. Questo servizio dovrebbe essere la priorità per la Sncf, i bambini che dovevano usarlo non avevano certo scelto di fare il giro della Francia per divertimento».

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 Anche i 6.000 bambini diventano strumento di lotta politica. Per il leader sindacale Martinez «è una scelta scandalosa della Sncf, che per assecondare le promesse dei ministri sul numero di biglietti confermati preferiscono fare restare a piedi i bambini non accompagnati e garantire il posto agli adulti, che non a caso pagano il loro posto in treno molto più caro».

 

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Di fronte alla rabbia e alle proteste, in serata la Sncf ha annunciato di essere riuscita a organizzare 14 Tgv speciali che domenica eccezionalmente saranno dedicati a portare a destinazione i bambini «Junior et compagnie». Per i giorni della vigilia si temono disordini nelle stazioni, perché molti che avevano comprato il biglietto e hanno avuto il treno cancellato, non riuscendo a trovare posto nei treni superstiti, sono determinati a salire comunque e a viaggiare magari in piedi. Le ferrovie allora per scongiurare l' assalto ai treni ricordano che nessuno potrà salire senza il posto prenotato e annunciano che saranno rafforzati i controlli prima ancora dell' accesso al binario.

 

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In questo caos, con i voli a loro volta a rischio, l' autostrada resta l' unica soluzione. Ieri alle 17.30 si erano già formati 500 chilometri di ingorghi per la prima partenza delle vacanze. E che l' emergenza sia seria lo indica anche il fatto che il ministero dei Trasporti - con un decreto valido fino al 24 dicembre - ha autorizzato i conducenti dei pullman a lunga percorrenza come Flixbus e BlablaBus a guidare per due ore in più al giorno.

 

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In tempi normali per ragioni di sicurezza gli autisti non possono guidare più di 10 ore al giorno, e sono obbligati a fare una pausa di 45 minuti ogni quattro ore e mezza. «Ma lo sciopero perturba le condizioni di circolazione sulle strade e provoca un caso di emergenza», si legge del decreto. I prezzi dei viaggi in pullman aumentano, e il servizio di car-sharing a lunga percorrenza BlablaCar ha raddoppiato i clienti: «Nei prossimi 15 giorni ci saranno due milioni di posti a disposizione - dice il direttore generale Nicolas Brusson -. Molti automobilisti hanno deciso di aderire al servizio anche per spirito di solidarietà».

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