giulia cecchetin patriarcato filippo turetta

URLARE AL “PATRIARCATO” È IL MODO PIÙ SBRIGATIVO E SBAGLIATO PER AFFRONTARE IL CASO DI GIULIA CECCHETTIN – LA PSICOTERAPEUTA ELISA CAPONETTI: “DIETRO AGLI EPISODI SEMPRE PIÙ FREQUENTI DI VIOLENZA E RABBIA TRA I GIOVANI C'È LA VOLONTÀ DI APPARIRE PERFETTI, CAUSATO DAI SOCIAL, E L’ASSOLUTA MANCANZA DI RESPONSABILIZZAZIONE” – LA NEUROPSICHIATRA MARIOLINA CERIOTTI: “AL CENTRO DI QUESTI FENOMENI C’È LA CADUTA DELLA STRUTTURA FAMILIARE COME SISTEMA EDUCATIVO BUONO. SVALORIZZARE IL RUOLO PATERNO È PERICOLOSO

1 - «NON È SOLO PATRIARCATO L’INDIVIDUALISMO SOCIAL NON TOLLERA I FALLIMENTI»

Estratto dell’articolo di Lorena Loiacono per “il Messaggero”

 

Elisa Caponetti

Elisa Caponetti, psicoterapeuta, psicologa giuridica e criminologa. Un'altra donna massacrata: che cosa sta accadendo?

«C'è stata una profonda trasformazione sociale, culturale e familiare, viviamo una forte crisi. In un lasso temporale abbastanza ristretto, abbiamo assistito impotenti a una fortissima accelerazione che ci ha condotto al cataclisma che stiamo vivendo.

 

Vedo sempre più giovani, ma anche adulti, vivere momenti di rabbia e violenza dovuti alle frustrazioni ed alle fragilità personali. Questi gesti così violenti nascono spesso dall'incapacità di gestire la frustrazione ma anche dall'incapacità di cogliere le conseguenze che i propri comportamenti hanno».

 

manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin

Non è una questione di patriarcato?

«Il problema è molto più complesso. Le cause sono molteplici e riguardano diversi aspetti della vita sociale: si va dalla volontà di apparire perfetti fino alla mancanza di una vera educazione affettiva. Ma non solo: io affronterei anche il problema della assoluta mancanza di responsabilizzazione dei giovani e spesso anche degli adulti».

 

Non considerano le conseguenze dei loro gesti?

giulia cecchettin e la sorella elena

«No, non hanno limiti e pensano che per far valere il proprio io possono arrivare dove vogliono. È come se non si mettessero mai davanti alle loro responsabilità. Abbiamo assistito a violenze di ogni genere, dagli stupri di gruppo all'uccisione di animali, tutti ripresi nei video e inviati agli amici: qui subentra anche il ruolo delle famiglie, spesso assenti, dei social e dei media».

 

Cosa significa che non sanno reggere la frustrazione?

manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin

«Un ragazzo abituato ad avere tutto, ad essere sempre giustificato in ogni sua azione, non accetta il fallimento. Ormai i ragazzi hanno un modello collettivo e di condotta in cui prevale l'individualismo. Pensiamo ad esempio ai social: volersi mostrare infallibile, invincibile significa puntare ad una iper realizzazione di sé. Quando la perfezione viene meno, scatta la rabbia. Si tratta di personalità fragili, incapaci di avere slanci emozionali ed affettivi, neanche verso chi dicono di amare». […]

 

2 - MARIOLINA CERIOTTI MIGLIARESE: «L’IMMATURITÀ AFFETTIVA NEI RAGAZZI DERIVA DALLO SQUILIBRIO DELLA FAMIGLIA»

Estratto dell’articolo di Francesco Borgonovo per “la Verità”

 

manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin

Mariolina Ceriotti Migliarese è neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta e autrice di numerosi libri (pubblicati dalle edizioni Ares) sulla famiglia e i rapporti tra i sessi.

 

Dottoressa, possiamo dire che se avvengono omicidi terribili come quello di Giulia Cecchettin è colpa di una cultura patriarcale profondamente radicata?

«No, io credo che questi argomenti meritino un allargamento del discorso e non possiamo limitare la riflessione al tema del patriarcato o della violenza di genere. Credo che si debba ragionare su che cosa sia un rapporto sano tra uomo donna. Che cos’è, come nasce, cosa chiede e, soprattutto, sul fatto che oggi ci troviamo di fronte a una grande immaturità affettiva dei ragazzi e degli adulti».

 

Mariolina Ceriotti Migliarese

Che cosa richiede, dunque, un rapporto sano tra uomo e donna?

«Richiede una capacità di maturità affettiva che si forma attraverso un percorso che richiede del tempo. Essa si matura in un contesto educativo che deve essere adeguato. Situazioni come quella che stiamo commentando fanno pensare a una lettura non buona della relazione uomo-donna che però nasce da una cattiva maturità affettiva».

 

Che cos’è la maturità affettiva di un adulto sano che costruisce una buona relazione?

«È la capacità di essere sé stessi, quindi di saper stare anche sulle proprie gambe, di avere una propria identità ben definita e di riconoscere l’altro come un’altra persona che ha, a sua volta, una propria identità definita. Un altro che non fa parte di noi e va pienamente rispettato in quanto altro. Ciò che mi colpisce di questa vicenda gira intorno a una frase che mi sembra sia stata pronunciata dal padre di Filippo: “Il ragazzo mi ha detto che quando Giulia l’ha lasciato, lui voleva morire”».

 

manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin

Che cosa ne deduce?

«La frase “Senza di te non posso vivere” fa pensare a una persona che è ancora implicata in uno schema relazionale molto più simile a quello del bambino con l’adulto, del bambino con la mamma e che, dunque, non a una competenza relazionale di tipo adulto».

 

Che cosa impedisce, secondo lei, a un ragazzo di ottenere questo tipo di maturità, anche se ha una famiglia apparentemente solida che gli vuol bene, che lo ama?

«È chiaro che entrare troppo nel merito della vicenda personale vorrebbe dire dare dei giudizi su qualcosa che non conosciamo nei dettagli. Posso dire questo: la relazione padre-madre-figlio deve svolgersi dentro un triangolo ben equilibrato, in cui il figlio non è mai nella posizione centrale delle relazioni familiari, ma viene abituato a stare in una posizione tale per cui il padre gli possa mostrare che diventare uomo vuol dire diventare come lui, che un uomo ama e rispetta le donne».

 

GIULIA CECCHETTIN E FILIPPO TURETTA

E la madre?

«La madre deve fargli capire e sentire che diventare uomo vuol dire lasciare la posizione di bambino protetto, centrale nella vita affettiva della sua famiglia, per poter andare verso un’altra donna diversa dalla madre, con rispetto. Si tratta un percorso lungo e complesso che oggi non è così facile trovare anche nelle famiglie normali. Un buon equilibrio tra la figura paterna e quella materna e una buona e sana posizione del bambino messo nelle relazioni non è semplice da ottenere. Questo potrebbe sembrare un giudizio sulle figure genitoriali di questo ragazzo, ma non lo è: non mi permetterei perché non le conosco».

 

[…]

 

manifestazione dopo la morte di Giulia Cecchettin

Però si discute molto di «rieducazione» dei maschi, anche nelle scuole.

«Io non ho niente in contrario all’idea di mettere a tema queste cose dentro la scuola, perché l’educazione ha bisogno di parole, ha bisogno di esempi di riflessione, però non è sufficiente se non si riflette su come vengono fondate oggi le relazioni. Quindi sulla fiducia che si può avere l’uno nell’altro, sul rispetto, a partire dalla situazione dalla coppia genitoriale che, nel rispetto reciproco e nella fedeltà reciproca, coglie la nascita di un bambino e lo fa crescere. Non bastano solo le parole per far maturare una persona».

 

elena cecchettin la sorella di giulia 1

Forse, però, la ripetizione di formule come «patriarcato» o «oppressione maschile» rischiano addirittura di peggiorare la situazione.

«Il padre è una figura che presiede nella famiglia anche al tema della cura e del rispetto per le persone. Se è svalorizzato il ruolo paterno, più facilmente si giunge a queste derive».

 

Oggi si tende a dire che sia appunto la cultura patriarcale, che sia il maschile in quanto tale a produrre certi orrori. Come se il maschio - ogni maschio - avesse una sorta di bestia dentro di sé che bisogna costantemente controllare.

«Il maschile è tante cose: è una potenza buona di cura e di generosità e di protezione della prole e della famiglia. Dall’altra parte, questo potere buono nelle sue derive può diventare anche prepotenza. Ma è una deriva di una posizione buona, non è la caratteristica principale del maschile. E più si toglie all’uomo la sua posizione buona più lo si spinge verso una dimensione patologica».

 

Mariolina Ceriotti Migliarese

Il ministro Valditara ha detto che esiste una cultura del dominio e della sopraffazione maschile. E l’idea che si veicola è che questa cultura abbia dominato per decenni nella nostra società...

«Per i cristiani l’idea del padre non è di certo l’idea del violento sopraffattore, cioè il cristiano vede il padre come colui che genera, che crea e che protegge, che ha cura di ciò che genera. Questo è il paterno buono. A partire da questo possono esserci, poi, delle situazioni patologiche e ci sono state delle figure di sopraffazione, ma non sono insite nel tema del paterno, sono piuttosto una deriva di questa parte buona. Così come quando parliamo della madre possiamo parlare della madre come figura che genera, accoglie e accudisce, oppure della figura della madre come persona che, nella sua deriva patologica, schiaccia e uccide il frutto del suo grembo perché se ne appropria. Ribadisco: queste sono delle derive patologiche che si hanno quando non si tengono in equilibrio tra loro le diverse figure, quando cioè il padre e la madre insieme non riescono a mantenere l’equilibrio della situazione».

 

giulia cecchettin 2

Che cosa avviene in una situazione di equilibrio?

«Che lo strapotere del padre viene calmierato dalla madre e il fatto che la madre sia in possesso dei figli viene calmierato dal padre. E oggi la nostra società è molto squilibrata: al centro non ci sono né il padre né la madre, ma c’è il figlio e i genitori sono sbilanciati su di lui. Quindi credo che questi discorsi sul patriarcato e sul genere siano molto parziali nella lettura di un fenomeno grave e complesso che è la caduta della struttura familiare come sistema educativo buono. Quello che a me disturba sono queste semplificazioni che non aiutano a comprendere e a ripartire da dove si deve ripartire, cioè da buon equilibrio della relazione familiare».

giulia cecchettin 3Elisa Caponetti

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”