scuola covid

VADE RETRO, DAD! - CON DUE POSITIVI IN CLASSE RESTEREBBERO A CASA PER DIECI GIORNI SOLO I NON VACCINATI: E' LA PROPOSTA CHE IL GOVERNO STA VALUTANDO PER ALLONTANARE LO SPETTRO DELLA DIDATTICA A DISTANZA E CHE HA TROVATO "AMPIA CONDIVISIONE" - NEL CASO DI TRE CONTAGI, SAREBBE LA ASL A VALUTARE ULTERIORI PROVVEDIMENTI - NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA INVECE OBBLIGATORIA LA QUARANTENA DI DIECI GIORNI PER TUTTI E...

Valentina Santarpia per il “Corriere della Sera”

 

scuola 2

Con due positivi in classe restano a casa (o in Dad, la didattica a distanza, se possibile) solo i non vaccinati, per dieci giorni, nelle scuole di ogni ordine e grado. I vaccinati possono rimanere in autosorveglianza per 5 giorni, con test a 10 giorni, evitando la quarantena. È questa la proposta arrivata nell'ultima riunione dell'ultimo giorno dell'anno dagli assessori regionali alla Sanità che hanno incontrato il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e quello della Salute Roberto Speranza.

 

scuola 1

Una proposta che ha trovato, fanno sapere fonti del governo, «ampia condivisione». Con tre contagi in una sola classe sarebbe poi la Asl a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell'attività in presenza. Nelle scuole dell'infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Sono valutazioni che potrebbero approdare sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri e diventare operative già al rientro a scuola tra il 7 e il 10 gennaio.

 

patrizio bianchi

«Si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l'ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti», spiega il presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, presente alla riunione. L'obiettivo è «proteggere gli ospedali gravati sempre più da ricoveri e permettere una ripresa dell'anno scolastico in presenza, considerando l'andamento della curva epidemica che appare trainato da una progressione importante nella fascia dei 6-13enni».

 

Scuola

La proposta arriva anche sulla base dei dati del report sulle vaccinazioni tra i giovanissimi: tra i 12 e i 19 anni oltre il 73% dei ragazzi ha la seconda dose, mentre tra i 5 e gli 11 anni l'8,5% ha ricevuto la prima dose, una percentuale alta se si considera che le prenotazioni sono state aperte solo il 13 dicembre.

 

Ma «bisogna stare molto attenti a quel che accade, le condizioni della pandemia stanno rapidamente cambiando, e quindi è molto difficile fare previsioni - avverte Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale presidi -: di fatto qualsiasi cosa si dice viene cambiata dopo qualche giorno sulla base dei numeri della pandemia e nessuno può dire poi se le Regioni vorranno adottare periodi di chiusura temporanea».

 

Green pass scuola 2

Questa delle «micro chiusure» è un'ipotesi che anche il ministro Bianchi non esclude, pur ribadendo il mantra che ha ormai fatto suo da mesi: «Prioritario tutelare la didattica in presenza». Il governatore Vincenzo De Luca, che lo scorso anno ha fatto conquistare alla Campania la maglia nera per giorni di chiusura delle scuole, già mette le mani avanti. «In questo momento - dice De Luca - il grosso del contagio del Covid riguarda bambini e ragazzi fino a 16 anni.

 

Vaccini

Sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire gli istituti in sicurezza». Per ora però l'unica misura certa con la ripartenza della scuola nel 2022 sarà l'utilizzo delle Ffp2 da parte degli insegnanti nella scuola dell'infanzia, così come in quelle classi delle primarie e secondarie dove ci sono alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi. I presidi avevano chiesto invano che le Ffp2 fossero fornite a tutto il personale scolastico, ma per ora il ministero dell'Istruzione ha avviato un monitoraggio per procurarle solo nei casi specificati dal decreto del governo. Su un altro punto invece sono riusciti ad averla vinta, la proroga dei contratti Covid, per mantenere docenti e collaboratori scolastici assunti in più a settembre per la gestione dell'emergenza sanitaria fino al termine delle lezioni: sono stati stanziati 400 milioni.

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