tunisino nudo a padova

VEDO NERO – UN TUNISINO VIENE ARRESTATO, CONDANNATO DUE VOLTE E ESPULSO, MA RIMANE LIBERO PER UN PROBLEMA BUROCRATICO: L’ASSURDA STORIA DI UN INGHIPPO BUROCRATICO CHE PERMETTE A KOUBYB BKHAIRIA DI GIRARE TRANQUILLO PER LE STRADE DI PADOVA NONOSTANTE ABBIA FERITO E MINACCIATO DUE POLIZIOTTI: “VI SPARO COME HA FATTO IL COLOMBIANO A TRIESTE” – COME MAI? SERVIVA UN CERTIFICATO, MA IL MEDICO LEGALE…

Nicola Munaro per “il Gazzettino – ed. Padova”

 

TUNISINO CONTRO LA POLIZIA A PADOVA

Koubyb Bkhairia ha 18 anni, è tunisino e sul finire di novembre, nel giro di cinque giorni, viene arrestato e condannato per due volte. Nella prima sentenza il giudice gli impone il divieto di dimora a Venezia, che lui viola. Pochi giorni dopo ancora un arresto, ancora una sentenza unita all'immediata espulsione attraverso un Cie, i centri di identificazione ed espulsione ora Cpr, centro per il rimpatrio.

 

TUNISINO CONTRO LA POLIZIA A PADOVAAlejandro Augusto Stephan Meran

Ma Koubyb Bkhairia non è salito su nessun aereo diretto in Tunisia, beneficiario di un corto circuito della burocrazia della macchina giudiziaria. Avrebbe, allora, dovuto lasciare l'Italia da solo entro sette giorni dalla sentenza, ma di lui non si è più saputo nulla. Nonostante il suo fosse un volto noto. Nonostante in questura a Venezia, dopo essere stato arrestato dalla Polfer per aver preso a calci un sedicenne mestrino con l'obiettivo di rubargli 20 euro, avesse urlato ai poliziotti: «Vi rubo le pistole e vi sparo come ha fatto il colombiano a Trieste». Con il riferimento, esplicito, alla tragedia che a inizio ottobre ha sconvolto la questura giuliana, quando il dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran uccise gli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demengo sparando una ventina di colpi con le pistole di ordinanza tolte ai poliziotti durante l'arresto.

 

«UNA TRISTE STORIA»

Matteo Demenego Pierluigi Rotta

A sollevare il caso è stato il comandante della Polizia locale di Venezia, Marco Agostini, con un post dal titolo «Una triste storia italiana» pubblicato ieri mattina sulla propria pagina Facebook in cui non compaiono nomi, né cognomi. Ma tutto è fin troppo facile da decrittare. «C'è un cittadino straniero, spacciatore violento che compie le sue malefatte in una città che sta pagando un prezzo altissimo in termini di sicurezza urbana proprio a causa degli spacciatori - è l'incipit scelto dal comandante Agostini -. Viene arrestato al martedì dalla Polizia di Stato, ferisce due agenti e minaccia di morte altri con una minaccia particolarmente odiosa perché fa riferimento all'omicidio di due poliziotti di pochi giorni fa in una vicina città».

 

TUNISINO CONTRO LA POLIZIA A PADOVAMARCO AGOSTINI

Il post continua raccontando il processo a Koubyb Bkhairia, la condanna, la sua liberazione ma con il divieto di dimora a Venezia. Che lui non osserva. Così pochi giorni dopo sono gli agenti della Polizia locale ad arrestarlo mentre a Mestre litiga con un nigeriano. Agli agenti della Polizia locale che lo portano al comando - e da lì in carcere perché ingestibile - il diciottenne tunisino ripete le minacce rievocando ancora una volta la strage di Trieste. Sono, queste, le basi su cui nasce il secondo processo. Il giudice dispone la condanna a 2 anni e 2 mesi e l'immediata espulsione. Che non avviene, perché il cortocircuito è partito. Con tanto di rimpiattino tra orari d'ufficio tutt'altro che elastici.

 

«L'INGHIPPO»

TUNISINO NUDO A PADOVA

«Immediatamente in considerazione della pericolosità del soggetto viene reperito un posto ad un Cie» racconta ancora il comandante della Polizia locale di Venezia nel suo post. Il Cie trovato dalla Municipale veneziana incaricata di sbrigare le pratiche dell'espulsione «è ubicato a 500 chilometri di distanza (Torino, ndr).

 

Alejandro Augusto Stephan Meran

La Questura fa gli atti di competenza e la Polizia locale si fa carico dell'accompagnamento. E qui scatta l'inghippo: per rinchiudere il soggetto al centro di espulsione ci vuole una certificazione medica che ne attesti uno stato di salute compatibile - spiega Agostini -. Non lo può fare il medico del carcere perché il soggetto non è più un detenuto, non lo può fare il medico della Polizia, non lo può fare il Pronto soccorso. Serve un medico legale che è disponibile solo l'indomani mattina». Per altro il Centro per il rimpatrio di Torino, a cui è destinato il diciottenne tunisino «accoglie gli ospiti solo dalle 8 alle 20, scrive ancora il comandante. Peccato che il processo per direttissima Venezia si sia concluso poco dopo le 13 e le pratiche per l'uscita dal carcere di Santa Maria Maggiore e quelle per il rimpatrio non sarebbero state pronte che nel giro di qual-che ora. Vanificando così la partenza dell'auto della Polizia locale che, quindi, avrebbe raggiunto il capoluogo piemontese ben oltre le 20, quando ormai l'ufficio - anche medico -del Cpr sarebbe stato chiuso.

 

Alejandro Augusto Stephan Meran

«RISCHIO SEQUESTRO»

E la legge? «Non consente di trattenere il soggetto per questi inghippi burocratici - si domanda e si risponde Agostini -. Risultato: al soggetto viene notificata l'espulsione con l'ordine di la-sciare il paese entro sette giorni. Per il momento circola libero per le nostre strade e chissà se non reitererà il proprio comportamento violento. E frustrante tutto ciò, ma è la legge» è la chiusura del post del comandante della Polizia locale veneziana.

trieste, il video dove si vede alejandro stephan meran che spara 4trieste, il video dove si vede alejandro stephan meran che spara 1trieste, due agenti uccisi in una sparatoria 4trieste, il video dove si vede alejandro stephan meran che spara 5trieste, il video dove si vede alejandro stephan meran che spara 3

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…