veronika belozerkovskaya

È VERONIKA BELOZERKOVSKAYA, FOOD BLOGGER RUSSA DA 900MILA FOLLOWER, LA PRIMA INDAGATA SECONDO LA NUOVA LEGGE SULLE “FAKE NEWS” VOLUTA DAL CREMLINO: DAL SUO ACCOUNT INSTAGRAM, OSCURATO NEL PAESE, DENUNCIA “I CANNIBALI CON LE FAUCI INSANGUINATE”, PIANGE PER I BIMBI DI MARIUPOL, PARLANDO DI CONNAZIONALI “RESI ZOMBI DALLA PROPAGANDA” – PAROLE CHE HANNO FATTO INCAZZARE PUTIN CHE IERI HA PUNTATO IL DITO CONTRO QUEI RUSSI CHE “CON LA MENTE SONO DI LÀ”… - VIDEO

 

Anna Zafesova per “la Stampa”

 

veronika belozerkovskaya 2

Il Comitato d'indagine della Federazione Russa ha iscritto nel registro degli indagati il primo nome di una persona incriminata in base alla nuova legge sulle «fake news dirette a screditare le forze armate russe». Stranamente, a meritarsi questo onore non è la redattrice del Primo canale tv Marina Ovsiannikova, balzata sotto le telecamere del telegiornale serale con il manifesto «No alla guerra». La magistratura russa ha ritenuto più pericolosa un'altra giovane bionda con un account Instagram, Veronika Belozerkovskaya, una food-fashion blogger da 900 mila follower.

 

La sua pagina, Belonika, è piena di piatti, vestiti, gattini, paesaggi, fiori, beneficenza, e violente denunce della guerra contro l'Ucraina. Parla di vergogna per il suo Paese, dell'odio per i «cannibali con le fauci insanguinate», della disperazione per i connazionali «resi zombie dalla propaganda russa», dei bambini morti a Mariupol, della necessità di aiutare gli ucraini, e del disprezzo per quelli che «parlano di luce e di pace mentre siamo tutti all'inferno».

veronika belozerkovskaya 6

 

Post che ora la giustizia russa qualifica come «diffusione di notizie palesemente menzognere sull'utilizzo delle forze armate russe nella distruzione di città e popolazione civile dell'Ucraina, bambini inclusi, nel corso della realizzazione dell'operazione militare speciale sul territorio del suddetto Stato». Che la campagna contro i sostenitori del «suddetto Stato» sarebbe partita proprio da una blogger di Instagram, appena oscurato in Russia (ma il blocco viene aggirato facilmente dagli utenti che si sono installati un VPN), è una nuova svolta surreale di un regime ormai orwelliano. Vladimir Putin ieri in tv ha denunciato la «quinta colonna» di russi che «con la mente sono di là», cioè in quell'Occidente che secondo lui «ha come obiettivo distruggere la Russia», quei russi filoeuropei che sarebbero «pronti a vendere la madre per entrare nell'anticamera di quella che considerano una razza superiore».

vladimir putin

 

Parole violentissime che attingono dalla tradizione più nazionalista della Russia, e che Putin specifica non essere rivolte a chi «ha una villa a Miami, e non può vivere senza il fois gras, le ostriche o le cosiddette libertà gender». Il reato è «pensare come di là», «non essere con il popolo russo», e questa riedizione della propaganda sovietica che amava accusare i dissidenti di essersi «venduti» in cambio di prodotti alimentari dei quali i cittadini ignoravano perfino il sapore appare più tragica che comica, perché segna la calata di scure finale su tutto quello che si discosta dalla linea ufficiale. I russi che condannano la guerra sono almeno un quarto, perfino secondo i sondaggi ufficiali, e quelle decine di migliaia di russi - secondo alcune stime, addirittura 200 mila, tra cui la blogger Belonika - che sono fuggiti nelle ultime tre settimane dimostrano che il dissenso è diffuso.

 

veronika belozerkovskaya 18

Ma Vladimir Putin parla di «unità del popolo», e per garantirla alla Duma si torna a parlare di privare della cittadinanza gli oppositori e i dissidenti, o almeno di proibire il loro rientro in patria. Putin ha definito i dissidenti «feccia e traditori», che i veri patrioti della Russia «sputeranno sul marciapiede», e resta soltanto da vedere quali forme prenderà il processo di «autopurificazione della società» che invoca. La Costituzione russa proibisce esplicitamente di togliere la cittadinanza ai russi, una punizione inflitta in epoca sovietica ai dissidenti costretti all'esilio forzato, ma i richiami al diritto appaiono ormai totalmente superati dagli eventi, e la giustizia russa fa sapere che potrebbe dichiarare Veronika Belozerkovskaya ricercata internazionale per i suoi pericolosi post su Instagram.

 

PUTIN

Il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha chiesto intanto una punizione esemplare per Marina Ovsiannikova, «con tutto il rigore del momento», ed è evidente che la redattrice che dopo anni di propaganda ha sfidato le bugie della televisione non si limiterà a pagare la multa di 230 euro che le è stata inflitta finora. La magistratura russa sta svolgendo verifiche per incriminarla per «discredito dei militari»: rischierebbe da un minimo di tre a un massimo di quindici anni, ma ha annunciato di non avere intenzione di fuggire dalla Russia, anche se adesso prova paura «per la mia vita, e quella dei miei due figli».

veronika belozerkovskaya 16putinputin 7veronika belozerkovskaya 8veronika belozerkovskaya 9veronika belozerkovskaya 7Vladimir Putin agosto 2007veronika belozerkovskaya 15veronika belozerkovskaya 19veronika belozerkovskaya 5Vladimir Putin 10 marzo 2022veronika belozerkovskaya 4veronika belozerkovskaya 3veronika belozerkovskaya 20veronika belozerkovskaya 12veronika belozerkovskaya 1veronika belozerkovskaya 10veronika belozerkovskaya 11veronika belozerkovskaya 14veronika belozerkovskaya 13veronika belozerkovskaya 17

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…