coronavirus pechino

IL VIRUS A PECHINO È COLPA DEL SALMONE? – LA PROPAGANDA CINESE DÀ LA COLPA AL PESCE IMPORTATO PER NON AMMETTERE LE COLPE DEL REGIME SULLA NUOVA ONDATA DI CORONAVIRUS NELLA CAPITALE – TUTTO È PARTITO DAL MERCATO DI XINFADI E OGGI SONO STATI ANNUNCIATI 31 NUOVI CASI – L’IPOTESI  VIENE SMENTITA DA MOLTI SCIENZIATI, MA ORA IL PAESE HA DI NUOVO PAURA: CHIUSE TUTTE LE SCUOLE E CANCELLATI I VOLI – VIDEO

 

 

Filippo Santelli per www.repubblica.it

 

salmone bandito da pechino

I supermercati di Pechino lo hanno eliminato dagli scaffali, gettando intere confezioni di salmone norvegese affumicato nella spazzatura. Alcuni ristoranti lo hanno tolto dal menù. Quelli che non possono, come i sushi giapponesi, hanno visto la loro clientela sparire.

 

Improvvisamente, la Cina ha paura del salmone, specie di quello che arriva dall'estero. Il motivo: nel mercato pechinese di Xinfadi, quello dove è emerso il nuovo focolaio di coronavirus, tracce di Sars-CoV-2 sono state trovate su un banco su cui si tagliava il salmone. In verità frammenti del patogeno sono stati riscontrati un po' ovunque all'interno della struttura, ma fin dalle prime ore i media cinesi si sono concentrati su quelle parole "salmone importato".

 

mercato xinfadi a pechino sigillato 1

E in un rimpallo tra giornali, scienziati e autorità, molto poco scientifico e molto propagandistico, l'ipotesi che sia stato il pesce norvegese a contagiare a Pechino si è diffusa a macchia d'olio, rilanciata da quel potentissimo moltiplicatore di fatti e fattoidi che è il web mandarino. Risultato: le autorità hanno deciso di sospendere le importazioni di salmone dall'estero, come hanno confermato alcuni dei maggiori produttori norvegesi.

 

coronavirus pechino

Se non tutti, la sostanza è che molti cinesi credono che il colpevole sia il salmone. Alcuni si chiedono perfino se non fosse colpa del pesce anche nel mercato di Wuhan, e non dei pipistrelli, dei furetti o dei pangolini. Il livello di allarme in città è alle stelle.

 

coronavirus pechino 5

 I numeri sono ancora limitati, oggi sono stati annunciati 31 nuovi casi (in totale 44 in tutto il Paese, compresi gli altri due contagi locali in altrettante province e 11 indicati come "provenienti dall'estero"), ma la risposta del governo è decisissima: Pechino, simbolo del potere, va difesa a tutti i costi.

 

mercato xinfadi a pechino sigillato 2

Dopo aver alzato il livello di allarme in città al secondo più alto e richiuso tutte le scuole, le autorità hanno cancellato la maggior parte dei voli in uscita dagli aeroporti della capitale, sempre più bloccata (sebbene non ancora in "lockdown") e ora anche isolata dal resto del Paese.

coronavirus pechino

 

Dal punto di vista scientifico l'ipotesi del salmone è molto improbabile, come hanno ammesso anche alcuni scienziati cinesi. È praticamente impossibile che il pesce sia un vettore del virus in grado di trasmetterlo all'uomo. Ed è molto improbabile anche che il virus, nel caso abbia contaminato il cibo durante la lavorazione, sopravviva a un trasporto internazionale e poi si "liberi" una volta che il salmone viene scongelato.

 

persone fatte salire nei bus a pechino

Le tracce del patogeno peraltro sono state trovate sul banco, non sul cibo, una ricostruzione molto più probabile è che qualcuno ci abbia tossito sopra. Mentre la polemica sul salmone montava, Shi Guoqing, vicedirettore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha comunque dichiarato che le autorità non credono che il pesce sia il portatore del virus.

 

"Nessuna prova è stata trovata che il salmone è l'origine o il corriere del coronavirus", ha detto il funzionario, citato dai media locali. La tesi è stata smentita anche dalla Norvegia, con una dichiarazione del ministro della Pesca.

pescivendoli chiusi a pechino

 

 

In realtà, nell'accusare il "salmone importato", alle autorità cinesi non interessava tanto la parola "salmone", quando l'"importazione". Da settimane infatti, cioè da quando hanno contenuto l'epidemia scoppiata in Cina, hanno spostato l'attenzione sul rischio dei contagi importati, proprio questa è la parola, dall'estero, dai cinesi di ritorno agli stranieri.

 

Un modo per comunicare all'opinione pubblica che la Cina aveva vinto la battaglia, che ora toccava al resto del mondo fare lo stesso. Prendersela con il salmone importato è stata una sorta di riflesso condizionato. O forse una vera e propria strategia.

 

Nelle scorse ore infatti scienziati e media hanno anche sostenuto che, dai primi studi, il nuovo ceppo di Pechino sembra avere similarità con quello europeo, cioè potrebbe venire dall'Europa. Un'altra ipotesi molto ballerina dal punto di vista scientifico, almeno finché non si avrà un sequenziamento completo dei campioni.

 

mercato xinfadi a pechino

Intanto le autorità agiscono come se la trasmissione attraverso il cibo contaminato sia possibile. Le dogane hanno iniziato a testare anche la carne importata dall'estero. La municipalità di Pechino ha mobilitato 20mila lavoratori per supervisionare la sanificazione di decine di mercati cittadini, negozi e ristoranti. Può essere giustificato in nome della prudenza, ma non aiuta a tranquillizzare i cittadini e a proteggere il business dei ristoratori, già ammaccato da lunghe settimane di lockdown. Il gestore di una catena di sushi di Pechino si lamentava di aver perso dalla sera alla mattina l'80% del clienti.

mercato xinfadi a pechino sigillatopechinotamponi a pechino coronavirus pechino 1mercato xinfadi chiuso tamponi a pechino 1coronavirus pechino 3mercato pechinocoronavirus pechinocoronavirus pechino 9soldati al mercato xinfadi a pechinocoronavirus pechino 7pechinopersone radunate per essere messe in quarantena a pechino

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?