caselli moretti

LE VITE SPEZZATE DI VIAREGGIO E IL PROBLEMA DELLA PRESCRIZIONE – GIAN CARLO CASELLI: "LA SENTENZA HA DICHIARATO ESTINTI PER PRESCRIZIONE I GRAVI REATI DI OMICIDIO COLPOSO. SE LA NUOVA LEGGE CHE NE INTERROMPE IL DECORSO FOSSE STATA APPLICABILE AGLI OMICIDI COLPOSI DI VIAREGGIO (IL CHE NON È, PERCHÉ IN CASO DI LEGGI DIVERSE SUCCEDUTESI NEL TEMPO VA APPLICATA QUELLA PIÙ FAVOREVOLE ALL'IMPUTATO) NON SAREMMO QUI A PARLARE DI PRESCRIZIONE. MAI COME IN QUESTO CASO OCCORRE ATTENDERE LA MOTIVAZIONE PER POTER BEN VALUTARE LA SENTENZA..."

Gian Carlo Caselli per la Stampa

 

GIAN CARLO CASELLI

C' era una volta che fior di Procuratori generali facevano a gara nel presentare gli infortuni sul lavoro come mere fatalità, dovute al destino cinico e baro se non proprio alle tendenze suicide di sprovveduti lavoratori. Oggi il problema della sicurezza sul lavoro è ancora tragico. E fa benissimo il Capo dello Stato a ricordarcelo spesso. Eppure qualcosa è cambiato.

 

I diritti dei cittadini alla sicurezza nei posti di lavoro e alla salute, che erano scatole vuote, hanno cominciato a diventare realtà viventi grazie ad un percorso faticoso, spesso debole e incerto, di maggiore sensibilizzazione sul piano giudiziario. Segnato peraltro da alti e bassi con relative - spesso furiose - polemiche. Come quelle che susciterà la sentenza di ieri sulla «strage di Viareggio», nella parte che ha dichiarato estinti per prescrizione i gravi reati di omicidio colposo ricollegabili a quel tragico fatto, per i quali vi erano state condanne sia in primo grado che in Appello.

mauro moretti

 

Sarà difficile che i familiari delle vittime riescano a liberarsi dalla sensazione che la Cassazione possa essere rimasta chiusa nel perimetro delle «carte», considerate asetticamente e soppesate con criteri burocratico-formalistici. Senza che esse, proprio in quanto «carte», abbiano consentito di percepire la realtà concreta di vite spezzate o rovinate, di sofferenza e dolore che segna il caso di Viareggio. Sarà soprattutto difficile accettare che per effetto della prescrizione il calcolo del tempo trascorso diventi una specie di «magia» capace di far sparire le peggiori tragedie, riducendo gli spazi che consentono a diritto, buon senso e giustizia di essere intrecciati e non separati.

vittime di viareggio

 

In ogni caso, va detto che il dispositivo (due cartelle e mezza) è molto articolato e complesso. E mai come in questo caso occorre attendere la motivazione per poter ben valutare la sentenza. Essa, ad esempio, annulla le condanne per omicidio colposo senza rinvio «agli effetti penali», ma con rinvio ad un nuovo giudizio di Appello «per la determinazione del trattamento sanzionatorio», ciò che sembra voler dire responsabilità civile.

strage di viareggio

 

Soprattutto la dichiarazione di estinzione per prescrizione dell' omicidio colposo interviene previa esclusione dell' aggravante dell' inosservanza delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, ed è su questo specifico delicatissimo punto che la verifica della motivazione dovrà essere particolarmente scrupolosa. Vi è poi il reato di disastro ferroviario colposo, per il quale (in un contesto di affermazione della responsabilità penale) il dispositivo si articola su vari piani, con un intreccio che rimanda di nuovo alla motivazione.

 

Infine, torna d' attualità il problema della prescrizione. Se la nuova legge che ne interrompe il decorso fosse stata applicabile agli omicidi colposi di Viareggio (il che non è, perché in caso di leggi diverse succedutesi nel tempo va applicata quella più favorevole all' imputato) non saremmo qui a parlare di prescrizione. Ognuno può trarne le conseguenze del caso.

marco piagentini ustioniGIANCARLO CASELLImarco piagentini con la moglie prima del disastroluciana berettidaniela rombi con la foto della figliadaniela rombifamiliari delle vittimefoto delle vittime appese al collol foto di una delle vittimele foto delle vittimemarco piagentini col figliomarco piagentini sopravvissutomarco piagentini da giovanemarco piagentini ha perso moglie e figliomarco piagentini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…