gino de dominicis vittorio sgarbi

VITTORIO SGARBI RISCHIA IL PROCESSO CON L’ACCUSA DI AVER AUTENTICATO FALSE OPERE D'ARTE DI GINO DE DOMINICIS - QUANDO I CARABINIERI, NEL LUGLIO 2014, SEQUESTRAVANO OPERE IN TUTTA ITALIA, IL CRITICO SBOTTAVA: “STR***I CORNUTI, QUESTI DEVONO MORIRE” - POI CHIAMÒ I VERTICI DELL'ARMA E PERSINO LA SEGRETERIA DELL'ALLORA MINISTRO DELLA DIFESA, PINOTTI - LE INTERCETTAZIONI DI SGARBI: “POTREBBERO VENIRE ANCHE A CASA EH! IL QUADRO BRUCIALO, ANZI NO. SE FANNO UNA COSA A ME DIVENTA ANCORA PEGGIO PER LORO, PERCHÉ IO LI MASSACRO…”

Francesco Casula per il “Fatto quotidiano”

 

VITTORIO SGARBI

"Deficienti, criminali, delinquenti". Vittorio Sgarbi ce l'aveva con i carabinieri. In una delle sue sfuriate finite tra gli atti di un'inchiesta giudiziaria e rimaste finora segrete, appella in ogni modo gli investigatori del Nucleo Tutela per il patrimonio Artistico dell'Arma colpevoli di aver sequestrato opere dell'artista scomparso nel 1998 Gino de Dominicis, ritenute false e di cui proprio Sgarbi aveva firmato l'autenticità. Un'operazione compiuta nel novembre 2018, ma di cui non sono mai emersi i dettagli. La vicenda risale al 2018 quando la Procura chiede e ottiene i domiciliari per due persone e ne indaga altre 21.

 

gino de dominicis

Tra queste Sgarbi, accusato di aver autenticato false opere d'arte. Le indagini sono proseguite e qualche mese fa l'inchiesta è stata chiusa: adesso il critico d'arte rischia il processo. I fatti contestati vanno da un periodo compreso tra il 2014 e il 2018.

È quindi il 2 luglio 2014 quando esplode la rabbia di Sgarbi, all' epoca presidente della Fondazione dedicata all' artista marchigiano. Mentre i carabinieri stanno sequestrando opere in diverse parti d' Italia, il critico d' arte sbotta e parlando al telefono con altri indagati urla di tutto: "Stronzi cornuti". Poi chiama i vertici dell' Arma dei carabinieri e persino la segreteria dell' allora ministro della difesa, Roberta Pinotti.

 

VITTORIO SGARBI

Contatta i giornalisti, pianifica una controffensiva: "Sono in guerra, cioè questi devono morire". E dalle centinaia di pagine contenute nei faldoni dell' indagine che ha portato due persone ai domiciliari, emergono, oltre all' accusa nei confronti di Sgarbi, anche le modalità con cui gli altri indagati trafficavano. I carabinieri, ad esempio, documentano in un'occasione il trasporto di una delle opere attribuita a de Dominicis come un pacco qualunque: la presunta opera d'arte "sostanzialmente incustodita e senza alcuna particolare cautela" viene imbarcata nel vano bagagli di un autobus che da Macerata arriva a Roma.

 

gino de dominicis

Per il giudice è un "ulteriore suggello dell'inverosimiglianza dell'autenticità dell'opera" che si aggiunge alle valutazioni del consulente della Procura, Isabella Quattrocchi, e agli altri riscontri dei militari. Per gli investigatori l' autorevolezza del critico d' arte è fondamentale per gli scopi dell'associazione a delinquere (di cui Sgarbi non fa parte) diretta da Marta Massaioli, vice presidente della Fondazione: un gruppo per l' accusa attivo già dal 2008 responsabile di "contraffazione, autenticazione, detenzione, commercializzazione, ricettazione e truffa di opere d' arte false attribuibili ed a firma dell' artista Gino de Dominicis, e di altri artisti contemporanei tra cui De Chirico, Fontana, Carrà, Capogrossi e altri".

 

VITTORIO SGARBI

Oltre alle intercettazioni, secondo l'accusa, a dimostrare le responsabilità degli indagati ci sono anche servizi di appostamenti e filmati. Uno di questi è stato realizzato a giugno 2014 quando Sgarbi firma le autentiche delle opere che la Massaioli gli sottopone: "L'operazione di expertise - scrive il giudice nell' ordinanza - è avvenuta senza una visione diretta delle opere, ma al massimo attraverso una riproduzione fotografica delle medesime, in maniera del tutto inusuale, ovvero nella hall dell'albergo, con la Massaioli Marta seduta in ginocchio di fronte Sgarbi Vittorio, il quale firma le schede delle opere che di volta in volta vengono estratte dal raccoglitore dalla Massaioli. In un frangente - aggiunge il magistrato - viene addirittura ripreso Sgarbi Vittorio che, mentre parla al telefono, continua a firmare, in modo superficiale, senza cura e attenzione, le schede delle opere di Gino de Dominicis".

 

gino de dominicis

Durante le indagini gli inquirenti sequestrano oltre 170 certificati di autentica di cui ben 119 firmati proprio da Sgarbi. E quando la notizia dei sequestri si diffonde, lui monta su tutte le furie: parlando al telefono con la compagna, la avverte che i militari potrebbero recarsi a casa sua per sequestrare un'opera che ha ricevuto come compenso per il suo ruolo di presidente della fondazione.

 

"Potrebbero venire anche a casa eh! Non è escluso, mettilo non so che facciamo mettilo in cantina, roba da pazzi! Hanno sequestrato un Trittico dove gli ho fatto un libro io, pensa ma io ho chiamato, non so, adesso vado dal ministro della Difesa e mi faccio, non si sa come fare a resistere a questi ignoranti, incapaci, delinquenti". E quando la donna chiede cosa fare del quadro, Sgarbi è lapidario: "Brucialo!", salvo poi tornare sui suoi passi dicendo "No, non fare niente, se fanno una cosa a me diventa ancora peggio per loro, perché io li massacro, vado dai due ministri, poi mercoledì faccio la conferenza stampa, sputtanando i carabinieri per tutta la vita".

vittorio sgarbi

 

Ed è su quel quadro che si sono addensate alcuni nubi: nell' inchiesta, infatti, il gip di Roma Daniela Caramico D' Auria, scrive che "di fatto, non è dato sapere se effettivamente l' opera sia stata in qualche modo occultata", ma per il magistrato "l' affermazione evidenzia tuttavia la consapevolezza del critico d' arte che possa trattarsi di un' opera dubbia, verosimilmente falsa". Quando la vicenda arriva, qualche tempo dopo quelle telefonate agli organi di stampa Sgarbi ancora una volta si difende a modo suo. Attaccando.

 

Gino De Dominicis

Se la prende ancora con i carabinieri, ma anche con il pm Laura Condemi che aveva coordinato l' inchiesta. Per il parlamentare quelle opere sono "autentiche" e "mai il nucleo di Tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri era arrivato più in basso mettendo l' ignoranza al servizio della cecità e della mancanza di giudizio di un magistrato".

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA…

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...