black lives matter

WHITE LIVES MATTER – LE PROTESTE PER LA MORTE DI GEORGE FLOYD STANNO PORTANDO ALLE CLASSICHE DEGENERAZIONI DI RAZZISMO AL CONTRARIO: OXFORD OFFRE UN PERCORSO AGEVOLATO A TUTTI GLI STUDENTI DI COLORE “TURBATI DAL RAZZISMO” E RISERVA SOLTANTO AI NERI DELLE BORSE DI STUDIO – E IN CALIFORNIA UN PROFESSORE È STATO SOSPESO PER ESSERSI RIFIUTATO DI “DISCRIMINARE LE PERSONE CHE NON SONO DI COLORE”

Fabrizio Cannone per "La Verità"

 

Oxford university

Mentre si registrano ogni giorno nuove violenze (in Germania, in Francia,negli Stati Uniti) in nome dell'irrefrenabile epidemia Blm (Black lives matter) e mentre il Parlamento europeo approva un documento ufficiale contro il suprematismo bianco e il razzismo, una serie di casi fotografano il livello di follia raggiunto dall'ideologia al potere.Nella prestigiosa università di Oxford, un gruppo di studenti ha scritto nero su bianco alle autorità accademiche per sensibilizzarle sul caso di George Floyd e sulle possibile ripercussioni sugli studenti.

 

black lives matter

I quali avrebbero bisogno di aiuti e sostegni, turbati come sono dalla violenza e dalla discriminazione, seppur a migliaia di chilometri. Si chiede quindi al celebre ateneo un appoggio al movimento Blm, ormai mondialmente diffuso e inarrestabile. Il vicerettore dell'augusta facoltà, la professoressa Louise Richardson, politologa, ha risposto in modo toccante agli studenti, lasciandosi andare a promesse, dichiarazioni, e ricostruzioni epiche.

 

oxford

Anzitutto la Richardson ringrazia gli studenti per aver espresso le loro «preoccupazioni per il benessere degli studenti neri». Anche perché lei e i suoi colleghi capiscono «l'effetto traumatico» dovuto all'uccisione di Floyd del 25 maggio. Quella morte sarebbe, con probabile allusione a Donald Trump, «una manifestazione del razzismo istituzionalizzato». Si potrebbe far notare che dei quattro poliziotti implicati - e subito sospesi - due non erano bianchi, ma un ispanico e un arabo. Ma andiamo avanti.

 

Black Lives Matter

In pratica la Richardson, chiede agli studenti che credono di essere stati discriminati, o «che ritengono che le loro prestazioni siano state influenzate dalle valutazioni dell'università», di riempire un modello e scrivere una mail a un apposito indirizzo (fornito nella sua lettera). «Gli studenti sono caldamente incoraggiati, prima di presentare il modulo, a contattare l'ufficio accademico del loro college che può fornire consigli e indicazioni».

 

gordon klein

Del resto, «l'università si è impegnata ad aumentare la diversità del suo team di consulenti, coinvolgendo al più presto i consulenti neri». Discriminazione positiva e quote nere? Non si dice, ma dal contesto dovrebbe essere chiaro. In ogni caso, per gli studenti neri - e solo per loro - viene fornito un altro indirizzo mail per ricorrere a dei «sostenitori di colore» (black counsellors). Si fa credere, quindi, che uno studente nero, turbato dalla morte di Floyd, sarebbe capito meglio da un counselor della stessa origine. Ma allora un cittadino europeo, i cui familiari sono stati falcidiati dall'Isis, potrebbe rifiutare uno psicologo arabo?

 

statua di robert e lee a richmond, virginia

Non si viene a dire così che il colore della pelle sia la cosa più importante? Conclude quindi assicurando di voler proseguire il dialogo con la Oxford african caribbean society e di creare «borse di studio per studenti neri», identificandosi «completamente con la visione Black lives matter». E qual è questa visione? La distruzione delle statue storiche (Colombo, Gandhi, George Washington, Indro Montanelli) e la giustificazione della violenza contro la polizia e i presunti suprematisti? In California invece, dove è stata appena buttata giù la statua di San Junipero Serra (1713-1784) - canonizzato da papa Francesco nel 2015 - un docente, il professor Gordon Klein, è stato sospeso per il suo «rifiuto di discriminare i non neri».

 

gordon klein 3

Sembra una battutaccia di cattivo gusto, ma è esattamente quello che è accaduto. Perfino il moderatissimo Figaro ha dovuto definire il caso come «sconcertante» e buona parte della stampa mondiale non ha potuto evitare di commentare l'ennesima follia, targata Blm. Ebbene, alcuni studenti pro Floyd, sovraeccitati dalla situazione, osano chiedere al professor Klein, di aiutare gli studenti di colore, nei voti e nelle date degli esami. L'ironico professore, risponde subito via mail. Facendo notare che per l'università le razze non esistono.

 

black live matters proteste al lincoln memorial

E, avendo fatto gli studenti una prova scritta, gli risulta difficile capire la «razza» di appartenenza dal compito. Del resto, aggiunge pepato, non capisce come dovrebbe comportarsi «verso i meticci»: «per esempio gli studenti metà neri e metà asiatici, dovrebbero avere una clemenza parziale o totale?». Con un affondo ineccepibile: «Martin Luther King ha detto che le persone non devono essere giudicate in base al colore della pelle. Non vi pare di andare contro il suo insegnamento?». Poteva finire lì, ma si sa che l'unione fa la forza.

 

gordon klein 1

Così, spinti dal dilagare del movimento, gli studenti si rivolgono ai rettori dell'università della California. La quale non solo non li redarguisce per la proposta «discriminatoria» verso i non afroamericani, ma sospende fulminea il povero docente. Colpevole di non ammettere nessuna distinzione tra gli studenti. Ormai lo sappiamo, a volte le differenze sono criminali, ma a volte giovano: basta sapersi trovare nel posto giusto, con il colore giusto e tutto è a posto.

ucla

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