1- SEGUI I SOLDI E TROVERAI IL MARCIO, TRA APPALTI PUBBLICI, FATTURE FALSE, TANGENTI 2- SE LE FATTURE FALSE GENERANO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO (CHE POI TORNANO NELLE TASCHE DEI SOLITI NOTI ATTRAVERSO CIPRO, SVIZZERA, SAN MARINO O L’INGHILTERRA), QUANDO SI VENDONO O ACQUISTANO AZIENDE, LE MAZZETTE SONO MILIONARIE. IL FACCENDIERE LORENZO COLA GESTISCE PER CONTO DI FINMECCANICA L’ACQUISIZIONE DI UNA GRANDE IMPRESA AMERICANA, LA “DRS”, E RICEVE 16 MILIONI DI EURO IN PROVVIGIONI 3- ED È COLA A DIRE CHE LUIGI MARTINI, DA IERI EX PRESIDENTE DI ENAV, EX LAZIO, EX PILOTA ALITALIA, EX DEPUTATO DI AN, HA 2 MILIONI DI EURO DEPOSITATI SU UN CONTO IN SVIZZERA 4- E COLA RACCONTA COME BORGOGNI ABBIA UTILIZZATO FONDI NERI PARI A 5.6 MILIONI

Francesco Grignetti per "la Stampa"

Segui i soldi e troverai il colpevole. Seguendo il filo del denaro sporco, il pm Paolo Ielo sta squadernando appunto l'intreccio diabolico tra appalti pubblici, fatture false, tangenti. Messo con le spalle al muro, il commercialista Marco Iannilli, ieri in carcere ha ammesso di avere emesso fatture false per lavori mai eseguiti per un importo di 800 mila euro a favore di Selex S. I., società del gruppo Finmeccanica. Iannilli, assistito dagli avvocati Fabio Lattanzi e Pier Giorgio Manca, ha confermato che l'illecito era stato commesso per creare fondi neri. Aveva fatto risultare con la sua società Arc Trade progettazioni mai eseguite per l'ammodernamento dell'aeroporto del Qatar.

Tutto faceva gola. Ilario Floresta, che era nel cda di Enav, chiama Marco Iannilli e gli dice di informarsi sul Piano per le carceri. «Dove andremo io e te...», ride. «No, sto scherzando. Vedi un po'. C'è interesse Finmeccanica. Quando ti vedo, ti spiego il perché».

PROVVIGIONI MILIONARIE
Se però le fatture false generano centinaia di migliaia di euro (che poi puntualmente tornano nelle tasche dei soliti noti attraverso Cipro, Svizzera, San Marino o l'Inghilterra) quando si vendono o acquistano aziende, le mazzette sono milionarie. Il faccendiere Lorenzo Cola, per dire, gestisce per conto di Finmeccanica l'acquisizione di una grande impresa americana, la «DRS», eccellente nel campo dell'elettronica, e riceve 16 milioni di euro in provvigioni.

Ed è Cola a dire che Luigi Martini, da ieri ex presidente di Enav, ex calciatore della Lazio, ex pilota Alitalia, ex deputato di An, ha 2 milioni di euro depositati su un conto in Svizzera. Come fa a saperlo?, gli chiede il magistrato. E lui: «Un'operazione di cessione di un ramo di azienda, con sede credo a La Spezia. Martini la percepisce su un conto a Lugano, gestito da un fiduciario che non conosco». E se è questo il metodo, figurarsi che cosa dev'essere successo nel 2006 per la vendita all'Enav di mezza Vitrociset (la famosa azienda di Camillo Cruciani, scandalo Loockeed del 1976, poi passata alle figlie) al prezzo di 109 milioni di euro...

Borgogni ammette a verbale la liason con Martini: «Nel 2003 costituii la società SGi Consulting con la signora Casadio, moglie di Martini, e Sergio Felici con tre quote uguali. Nel 2005 costituii con la signora Casadio un'altra società, la C&I, rimasta inattiva». I due soci Borgogni e Martini incassano poi un «premio» da 1 milione 250 mila euro ciascuno dalla società Simav. Una «cresta», la definiscono brutalmente i pm: «Tali fatti - scrivono - sono espressione del costante approfittamento di una funzione apicale in una controllata pubblica, di infedeltà rispetto alla "mission" della società».

«Io - dice Borgogni - ricevetti due versamenti. L'intera somma è stata da me recentemente oggetto di scudo fiscale». Intende dire che i soldi gli erano stati versati in Svizzera e li ha fatti rientrare in Italia di recente e a nome della moglie. «Malgrado titolare di redditi di rilevantissimo ammontare (1 milione 719 mila euro nel 2010) non disdegna di allocare in nero, senza dichiararle allo Stato, somme di denaro che egli dichiara provvigioni, più tecnicamente definibili "stecche" derivanti da altre attività», insiste Ielo.

I CONTI SVIZZERI
Sempre Cola, depositario di mille segreti, racconta come Borgogni abbia utilizzato i suoi fondi neri (pari a ben 5 milioni e 600 mila euro, frutto di tangenti varie, da lui definiti «compensi», pagate da Italbroker, dal consorzio veneziano Ancv, dalla società Credsec di Lombardi Stronati). La prima operazione risale al 2007, quando Borgogni acquista una tenuta agricola a Montalcino. Cola gli suggerisce di chiedere un finanziamento alla sua banca svizzera depositando a garanzia una cifra analoga; basterà poi non restituire la cifra (dovrebbero essere 600 mila euro) e la banca procederà a incamerare il deposito.

Nel 2009, però, Borgogni ha l'esigenza di ingrandire il vigneto e comprare nuove attrezzature. Gli occorrono altri 800 mila euro. Cola anticiperà di tasca sua i primi 200 mila euro; altri 600 mila li metterà il compiacente Iannilli. Il trucco è raffinato: tra Borgogni e Iannilli si firma un finto compromesso e subito Borgogni intasca 600 mila euro di caparra. Ma siccome è inteso che l'atto di vendita non sarà mai perfezionato davanti a un notaio, la caparra resterà nelle tasche di Borgogni. Ma di sicuro Iannilli non ci rimette: a questo servivano le tre fatture false da 800 mila euro ammesse ieri, a far sborsare i soldi da Selex.

IL VINO DEL G8
Per la cronaca, i cinque ettari di vigneto del signor Borgogni producono un eccellente brunello, il «Madonna Nera», che fu selezionato unico vino non abruzzese - per le tavole del G8 dell'Aquila, molto apprezzato dagli illustri commensali, celebrato dalla stampa di settore e venduto da due anni a scatola chiusa in tutto il mondo.

 

borgogni LORENZO COLAPIERFRANCESCO GUARGUAGLINI borgogni appunto su milanesiGuarguaglini e Lorenzo Borgognitommaso di lernia jpegmarco iannilli borgogni pugliesi e guarguaglini grgln10 gianni letta guarguaglini

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...