palamara

10 PICCOLE TOGHE… E POI NON RIMASE NESSUNO - DELLO SCANDALO CSM ''PAGANO'' SOLO PALAMARA E ALTRI 9 MAGISTRATI, SOTTOPOSTI A PROCEDIMENTO DISCIPLINARE. CHI SI ASPETTAVA GRANDI NOMI È RIMASTO DELUSO. IN UNA CONFERENZA STAMPA, VOLUTA DAL PROCURATORE GENERALE DI CASSAZIONE GIOVANNI SALVI, SONO STATI INDICATI I SOLITI NOTI

 

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero

luca palamara

 

Sono dieci i magistrati per i quali la procura generale della Cassazione chiederà provvedimenti alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. Chi si aspettava grandi nomi, ieri, è rimasto deluso. In una conferenza stampa, voluta dal procuratore generale di Cassazione Giovanni Salvi, indetta alla Suprema corte, sono stati indicati i soliti noti.

 

Togati, come lo stesso Luca Palamara, espulso dall'Anm, indagato per corruzione a Perugia, e i 5 consiglieri del Csm che si erano già dimessi Luigi Spina, Gianluigi Morlini, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre, dopo la scoperta del famoso incontro all'hotel Champagne dell'otto maggio del 2019 in cui si sarebbe tramato, con il deputato Luca Lotti, per la nomina del procuratore capo a Roma.

 

Richiesta di azione disciplinare anche per il deputato, magistrato in aspettativa, di Italia Viva Cosimo Maria Ferri per il quale la procura generale ha chiesto al Csm l'autorizzazione alla Camera per l'utilizzo delle sue intercettazioni. Anche lui era presente allo Champagne.

 

LE ACCUSE

cosimo ferri 2

Accuse per le quali rischiano anche «le sanzioni più gravi», come dice in conferenza stampa Giovanni Salvi. Si tratta di una «vicenda di particolare gravità»; quello che è successo «ha segnato un punto di non ritorno» e l'impatto sull'opinione pubblica «è stato pessimo». Perché nomine fatte «sulla base dell'orientamento di corrente» rappresentano una «violazione grave delle funzioni del Csm».

 

Occorre però ora avere «fiducia: il Csm sta compiendo dei passi avanti. Proprio perché è così grave il colpo che ognuno di noi ha subito nella sua credibilità, abbiamo forte il desiderio di mostrare che siamo in grado di voltare pagina», assicura il Pg.

 

Paolo Criscuoli

In tutto sono 10 le toghe finite a giudizio disciplinare. Le altre quattro hanno posizione «di contorno» a quella vicenda : sono l'ex pm Stefano Fava e Cesare Sirignano (il primo adesso giudice civile e il secondo trasferito d'ufficio per incompatibilità dal Csm ) e due magistrati segretari di Palazzo dei marescialli, questi ultimi con un ruolo minore.

 

E a breve, «certamente prima delle ferie estive», potrebbero essere formalizzate altre azioni disciplinari. L'attesa riguarda i nomi futuri passibili di sanzioni in seguito alla discovery dei messaggi risalenti al 2017 e 2018 che sono state estrapolate dallo smartphone di Palmara.

 

GIANLUIGI MORLINI

«Non posso anticipare niente, nemmeno tra qualche giorno, perché il lavoro va completato e perché non vogliamo dare comunicazioni prima che le persone eventualmente incolpate abbiano avuto legittima conoscenza attraverso il provvedimento che dovremo notificare», afferma Salvi. Tuttavia il difensore domiciliatario del magistrato Fava ha saputo della richiesta di udienza disciplinare ascoltando via radio la diretta della conferenza stampa. Solo dopo alcune ore è stato consegnato l'atto ufficiale.

 

IL TEAM

LUIGI SPINA

Al suo fianco ci sono il procuratore aggiunto Luigi Salvato e l'avvocato generale Pietro Gaeta, asse portante della task force, forte di 3 sostituti, istituita un mese fa proprio per valutare la montagna di materiale arrivato dalla procura di Perugia.

 

«È stato un lavoro molto impegnativo, non tanto per la mole di documenti (il contenuto delle chat in larga parte è di carattere privato e non ha nulla a che vedere con possibili ipotesi disciplinari), ma perché sono di difficile lettura per chi non conosce le vicende - spiega Salvi- Per questo è stato necessario elaborare dei criteri di valutazione, che saranno resi pubblici sul nostro sito, quando sarà possibile comunicare l'esito dei nostri lavori».

 

giovanni salvi foto di bacco (1)

Il tutto in un'ottica di «trasparenza» per l'opinione pubblica e «correttezza» per le persone coinvolte. Tra le chat alcune sono di consiglieri del Csm in carica, ma è presto per dire come finirà. «Lavoreremo con molta serietà e determinazione», conclude. «L'udienza disciplinare sarà il luogo in cui chiarire i fatti e la vicenda», ha affermato ieri Palamara, che ha aggiunto: ero «visto come un punto di riferimento, una persona a cui chiedere consigli», una «sorta di sfogatoio». E infine: «negare che nel rapporto tra politica e magistratura ci siano criticità significherebbe negare la realtà».

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO