angela merkel

''L'EUROPA NON È PIÙ AL CENTRO DEGLI EVENTI DEL MONDO. MA È LA NOSTRA ASSICURAZIONE SULLA VITA''. LIONEL BARBER LASCIA LA DIREZIONE DEL ''FINANCIAL TIMES'' CON UN'ULTIMA INTERVISTONA ALLA MERKEL (CON FOTO BRUTTINA). LA CANCELLIERA PARLA DI TRUMP, CINA, AFRICA MA SOPRATTUTTO DEL FUTURO DEL CONTINENTE, DELLE SUE BANCHE E DELLE SUE INDUSTRIE. ''LA BREXIT è STATA UNA SVEGLIA. ORA DOBBIAMO…''

 

L'INTERVISTA INTEGRALE DEL ''FINANCIAL TIMES''

 

https://www.ft.com/content/a6785028-35f1-11ea-a6d3-9a26f8c3cba4

 

 

1. MERKEL: «L’EUROPA DEVE RAFFORZARE LE RELAZIONI CON LA CINA»

Da www.ilsole24ore.com

 

In difesa dell’Europa, per rilanciare la politica industriale europea. Per il multilateralismo, contro le semplificazioni di Donald Trump. Pronta a sfidare la potenza economica della Cina, con la consapevolezza che la catena produttiva globale non può essere tagliata. Angela Merkel, in una intervista rilasciata al Financial Times, parla degli Stati Uniti di Donald Trump, delle ambizioni di Pechino, ma insiste soprattutto sul rinnovamento del progetto di Unione in Europa.

ANGELA MERKEL

 

La cancelliera tedesca, a 65 anni e ormai vicina al termine del suo quarto e ultimo mandato che scadrà nel 2021, «ha sempre agito da leader che cerca il compromesso - scrive il quotidiano britannico - ma deve affrontare un mondo senza compromessi nel quale i principi liberali sono stati messi da parte dalla legge della giungla.

 

Brexit, Trump, Putin e le sfide per l’Europa

Il Regno Unito sta per uscire dall’Unione europea, gli Stati Uniti di Trump sono un alleato sempre più imprevedibile e scomodo, in economia come nei luoghi più caldi del globo a cominciare dal Medio Oriente. Vladimir Putin sta cambiando la Costituzione russa e non nasconde le sue mire di espansione anche in Libia e nell’Africa sub-sahariana. Le tensioni commerciali continuano, minacciando gli scambi e le catene del valore globalizzate che sono i cardini dello sviluppo della Germania.

Per Merkel la soluzione è l’Europa: «L’Unione europea - dice al Financial Times - è come un’assicurazione sulla vita» perché «la Germania è troppo piccola per esercitare influenza geopolitica nel mondo attuale».

 

Merkel è determinata a preservare e difendere il multilateralismo, andando controcorrente nell’era di Trump, Brexit e della Russia di Putin. «La mia ferma convinzione - spiega - è che sia necessario ricercare le migliori soluzioni in modo che tutti ne traggano vantaggio, con accordi vantaggiosi per entrambe le parti che vangano messi in pratica in tutto il mondo».

 

ANGELA MERKEL EMMANUEL MACRON BORIS JOHNSON

La politica industriale europea

Brexit è un «campanello d’allarme» per l’Unione al quale l’Europa deve rispondere - dice ancora Merkel - alzando il livello della sua azione, diventando «attraente, innovativa, creativa, un buon posto per la ricerca e l’istruzione... La concorrenza può quindi essere molto produttiva».

 

Ecco perché la Ue deve continuare a riformare, completare il mercato unico digitale, progredire con l’Unione bancaria e promuovere l’unione dei mercati dei capitali per integrare i frammentati mercati azionari e del debito dell’Europa.

 

Merkel sembra tratteggiare anche una nuova politica industriale per l’Europa unita anche guardando allo scontro tra Usa e Cina. Secondo la leader democristiana l’Unione dovrebbe identificare le capacità tecnologiche che gli mancano e muoversi rapidamente per colmare le lacune. «Credo che i chip dovrebbero essere fabbricati nell’Unione europea, che l’Europa dovrebbe avere la capacità di realizzare le proprie infrastrutture informatiche, che dovrebbe produrre batterie elettriche».

 

L’Unione bancaria e le riforme

Le dimensioni e la diversità del continente rendono difficile raggiungere consensi sulle riforme, scrivono Lionel Barber e Guy Chazan, gli autori dell’intervista fatta a Berlino. L’Europa è profondamente divisa: la crisi migratoria del 2015 ha aperto un abisso tra l’Occidente liberale e Paesi come l’Ungheria di Viktor Orban. Anche stretti alleati come Germania e Francia si sono trovati spesso in disaccordo: la risposta fredda di Berlino alle iniziative di riforma di Emmanuel Macron nel 2017 ha scatenato la rabbia a Parigi, mentre l’apertura unilaterale del presidente francese a Putin lo scorso anno ha provocato irritazione a Berlino.

 

E quando si tratta di riforme dell’Eurozona, emergono le divisioni sul rigore di bilancio tra gli europei del Sud e i Paesi del Nord. La stessa Merkel è in certa misura ostaggio dell’opinione pubblica tedesca.

ANGELA MERKEL AL G20

La Germania - ammette la cancelliera - è ancora «leggermente titubante» sull’Unione bancaria, «perché il nostro principio è che oggi tutti devono ridurre i rischi nel proprio Paese prima di poter condividere i rischi in Europa». E anche l’Unione dei mercati dei capitali potrebbe richiedere agli Stati membri difficili allineamenti normativi.

 

Merkel contro Trump (guardando alla Cina)

Più ancora della Difesa, con il budget della Nato, Berlino e Washington sono divise sul commercio mondiale. Berlino ha osservato con preoccupazione lo scontro tra Stati Uniti e Cina temendo di diventare un danno collaterale . «L’Unione europea - dice Merkel - può essere schiacciata tra America e Cina? Può accadere, ma possiamo anche cercare di prevenire».

Nei confronti della Cina - scrive il Financial Times - la Germania è allarmata quanto gli Usa per la protezione della proprietà intellettuale, per le pratiche di investimento sleali, dagli attacchi informatici sostenuti dallo Stato e dalle violazioni dei diritti umani.

 

angela merkel volkswagen

Per la Germania la Cina è sempre più un rivale sistemico invece di un partner strategico. Ma Berlino non ha intenzione di emulare la politica americana di decoupling, che ha portato Trump a tagliare i legami diplomatici, commerciali e finanziari con la Cina. Invece Merkel difende fermamente lo stretto rapporto di Berlino con Pechino e «sconsiglia di considerare la Cina come una minaccia semplicemente perché ha ottenuto un notevole successo economico». Pur sottolineando la necessità di garantire l’autonomia e la sicurezza nazionale anche sfruttando le nuove tecnologie di rete come il 5G.

 

«Come in Germania, l’ascesa della Cina - dice Merkel - si basa in gran parte sul duro lavoro, sulla creatività e sulle capacità tecniche». La forza economica della Cina e le sue ambizioni geopolitiche fanno sì che sia in concorrenza con gli Stati Uniti e l’Europa. «Ma in Germania e in Europa vogliamo smantellare tutte le catene di approvvigionamento globali interconnesse... a causa di questa competizione economica? Secondo me - chiude Merkel - il completo isolamento dalla Cina non può essere la risposta ».

 

 

putin merkel

2. "EUROPA, SVEGLIATI!". ANGELA MERKEL AL FT: "È LA NOSTRA ASSICURAZIONE SULLA VITA"

Da www.huffingtonpost.it

 

“Vedo l’Unione europea come la nostra assicurazione sulla vita. La Germania è troppo piccola per essere influente da sola, ed è per questo che dobbiamo sfruttare tutti i vantaggi del mercato unico”, parola di Angela Merkel. La cancelliera tedesca parte da questo presupposto nella lunga intervista che ha rilasciato al Financial Times quando mancano due settimane alla Brexit. Ed è proprio sull’addio della Gran Bretagna all’Unione europea che si sofferma: ”È un campanello d’allarme per l’Europa”, avverte.

 

 

La paura della Cancelliera è che Londra, dopo il divorzio da Bruxelles, più che in un alleato della Germania, si trasformi in un concorrente. Nonostante questo Angela Merkel mantiene un certo ottimismo. E all’Europa chiede di reagire alla Brexit, di svegliarsi, mostrandosi “attrattiva, innovativa, creativa, un buon posto per la ricerca e l’istruzione. . .”, sotto questo aspetto, continua, “la concorrenza può quindi dare buoni frutti”.

merkel juncker

 

Non c’è solo l’Ue nei pensieri di Angela Merkel: la Cancelliera fa riferimento alla Nato, alle Nazioni Unite. In passato, dice, questi enti erano “la fondamentale lezione che avevamo imparato dalla seconda guerra mondiale e dai decenni precedenti”. Il tempo è passato, i conflitti mondiali sono lontani e, quindi, quella lezione sembra perdere peso. Trump sostiene che alcune organizzazioni internazionali vadano riformate. Lei cosa pensa? “Non vi è alcun dubbio su nulla di tutto ciò” ma” “non metto in discussione la struttura multilaterale del mondo”.

 

CONTE MERKEL

Un lungo passaggio dell’intervista è dedicato ai rapporti tra la Germania e gli Stati Uniti dell’era Trump: che tra i due leader non corra buon sangue è noto, ma la Cancelliera si affretta a precisare che le tensioni recenti nelle relazioni tra i due stati - con l’economia tedesca che teme dazi sulle auto europee - abbiano “cause strutturali”. “C’è stato un cambiamento”, aggiunge, facendo riferimento al fatto che gli Usa non guardano all’Unione europea con gli stessi occhi del passato: “Già Obama, da presidente, parlava di ‘secolo asiatico’. Ciò significa anche che l’Europa non è più, per così dire, al centro del mondo”. Con o senza Trump, sostiene, la visione dell’Ue da parte degli Usa sarebbe stata la stessa.

 

Ma le relazioni tra le due sponde dell’Atlantico rimangono “cruciali per me, in particolare per quanto riguarda le questioni fondamentali relative ai valori e agli interessi mondiali”. L’Europa, però, dovrebbe fare sviluppi nel settore militare perché, spiega la Cancelliera, potrebbero esserci regioni, alle quali la Nato guarda meno, dove “l’Europa deve - se necessario - essere preparata a intervenire”. Un esempio per tutti? “L’Africa”.

 

MERKEL ORBAN

Ma la difesa non è il tema principale sullo scenario internazionale, o almeno non il solo. Berlino guardava con ansia alla ‘guerra dei dazi’ tra Washington e Pechino mentre gli Stati Uniti e la Cina. E ancora oggi la Cancelliera non si sente tranquilla: “L’Unione europea può subire la pressione delle tensioni commerciali tra America e Cina? Ciò può accadere, ma possiamo anche cercare di prevenirlo”.

 

Quanto al suo pensiero personale, sulla Cina “si fa poche illusioni”, spiega il Financial Times.

 

Il mondo dell’economia e della finanza tedesco sono infastiditi tanto quanto i colleghi statunitensi da alcune pratiche di Pechino, definite “sleali”. Una volta considerata un partner strategico, la Cina è sempre più vista in Germania come una rivale. Ma Berlino non ha intenzione di seguire la scia americana per quanto riguarda i rapporti con Pechino. E non a caso. Il consiglio della Cancelliera è quello di non  “considerare la Cina come una minaccia per il fatto che ha successo economico”. Insomma, conclude: “L’isolamento totale della Cina non può essere la risposta”.

angela merkel ha un malore durante la visita del capo di stato ucraino zelensky a berlino 3

 

merkel

 

trump e merkel 5trump e merkel 6merkel macron e may 6

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...