matteo salvini moto d acqua renzi

''LIBERO'' IN LODE DI RENZI CHE SALVA IL FIGLIO DI SALVINI - ''LASCIATELO IN PACE, È UN MINORENNE CHE NON DEVE PAGARE PER L'ERRORE PAZZESCO DEL PADRE'', TWITTA L'EX PREMIER. CHE GIÀ CON BERLUSCONI CAPÌ CHE LA PERSONALIZZAZIONE DEGLI ATTACCHI, IL MORALISMO E LA DELEGITTIMAZIONE CULTURALE NON BASTANO ALLA SINISTRA PER VINCERE. E INFATTI OGGI PERDE: ODIA SALVINI PER CIÒ CHE È, PRIMA ANCORA DI VEDERE CIÒ CHE FA

 

Alessandro Giuli per “Libero quotidiano

 

matteo salvini con la moto d'acqua della polizia in spiaggia a milano marittima

In mezzo al frastuono sorto intorno alla moto ad acqua della discordia, a quella cavalcata sbirresca come passeggero irregolare improvvisata dal figlio di Matteo Salvini, c' è chi finalmente torna ad azzeccarne una: Matteo Renzi, che si sottrae al coro stonato delle solite prefiche moraliste, non fa sconti al padre ma chiede rispetto per il ragazzo.

 

«Lasciamo in pace il figlio di Salvini. Suo padre ha commesso un errore pazzesco: ha messo in difficoltà in un colpo solo la Polizia, il figlio e la reputazione del Viminale. Ha trasformato dei professionisti della sicurezza in baby-sitter e ha costretto agenti della Polizia a fare una pessima figura con la stampa libera e democratica di questo Paese. Ma quel ragazzo è un minorenne che ha diritto di vivere la sua vita e non pagare per le idiozie del padre», ha scritto l' ex premier, senza rinunciare ad affondare il colpo politico ma con un certo senso delle proporzioni: «Dimostriamo ai populisti che noi siamo civili, che noi non educhiamo all' odio, che noi semplicemente non siamo come loro».

 

milano marittima, il figlio di salvini sale nella moto d'acqua della polizia 4

STESSA VISIONE

È la stessa visione espressa da un principe del garantismo di sinistra come Piero Sansonetti, il quale aveva subito tuittato un sonoro altolà contro i forsennati: «Ha 16 anni! È un ragazzino! Capito? Non usate, per favore, il figlio di Salvini per una lotta politica. Nessuno - credo - è più antisalviniano di me. Ma che c' entra suo figlio? Combattetelo sull' immigrazione, sulle rivoltelle facili, non sulle moto d' acqua!». Ecco, diciamo che Renzi ha modellato il concetto in una forma più strutturata, meno emotiva e più precisa.

 

matteo renzi al mare

Del resto, che l' idea della scappatella marinara sul mezzo della Polizia fosse per lo meno bislacca, l' aveva ammesso a caldo lo stesso ministro dell' Interno assumendosene la responsabilità e proteggendo dal legittimo imbarazzo i poliziotti intervenuti a tutela della privacy del minorenne. Non è bastato, evidentemente, per impedire la canea ringhiosa e ululante degli odiatori in servizio permanente. Ma il bullo di Rignano ha spezzato la catena della pigra demonizzazione e ha dato una lezione di stile anche ai suoi compagni di partito. Perché i democratici sono stati i primi a insorgere, individuando nell' infortunio di Salvini il caso perfetto da ingigantire a beneficio di telecamera e timeline social. Un atteggiamento tanto scontato quanto autolesionistico.

Per almeno due motivi.

 

SALVINI RENZI

Il primo è che il Pd continua a giocare di rimessa; con attacchi di retroguardia tutti concentrati sulle esternazioni, sulle iniziative e sulle movenze salviniane. Mai una proposta che spiazzi, un' imboscata che non ti aspetti, uno scarto dall' alveo d' una comfort zone ormai logora e angusta. La seconda ragione è che l' italiano medio, di fronte all' intemerata di Milano Marittima, intuisce d' istinto la leggerezza e la valuta subito per ciò che è: una cazzata priva di conseguenze; fossero questi i problemi dell' Italia...

 

GIUDIZIO POPOLARE

Dietro l' uscita di Renzi, nient' affatto assolutoria epperò spiazzante sì, c' è invece una capacità di mettersi in sintonia con il giudizio popolare, con l' opinione maggioritaria fra la gente comune.

renzi su chi e salvini su oggi

 

Una qualità analoga a quella di Salvini, sebbene un po' accartocciata su se stessa.

L' ex leader del Pd evidenzia per contrasto la sopraggiunta incapacità della sinistra di valutare la sostenibilità di un confronto pubblico articolando un discorso che non sia rancoroso o recriminatorio. Con la stessa intelligenza pratica, nel pieno del proprio fulgore, Renzi sorprese il mondo dichiarando l' obsolescenza dell' antiberlusconismo chiodato e ripromettendosi di liberarci dal Cavaliere per vie politiche anziché giudiziarie (non è andata esattamente così, ma pazienza).

 

Oggi ci risiamo: la personalizzazione degli attacchi, la polarizzazione moralistica e la delegittimazione culturale tornano come la sola armatura ideologica di cui sembra essere dotata una sinistra sempre più ammaccata ma ancora scioccamente suprematista. La sinistra che odia Salvini per ciò che è, prima ancora di esaminare ciò che fa. E anche qui Renzi si conferma il migliore dei peggiori.

MATTEO RENZI SALVINI QUIZ

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…