''NON HO DETTO TROIA, AVRÒ DETTO 'TROJAN', PARLAVO DI PALAMARA, IL MARIO CHIESA DEI NOSTRI GIORNI'' - SGARBI NON È PENTITO DI QUANTO SUCCESSO ALLA CAMERA: ''SONO DIVENTATO, DA CRITICO, UN'OPERA D'ARTE. UN CRISTO DEL CARAVAGGIO (FRANCESCO MICHELI DIXIT) - MICHELE SERRA MI DÀ DEL 'MALEDUCATO PATOLOGICO E NARCISISTA? ANNI FA FECI IN MODO CHE LA SUA RUBRICA VENISSE DEGRADATA DALLA PRIMA PAGINA ALL' INTERNO. MI CONSIDERA IL SUO KILLER, E DUNQUE CAPISCO COSA SCRIVE. INVECE GAD LERNER…''

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Federico Novella per ''la Verità''

 

mara carfagna mara carfagna

«Non ho bisogno di difendermi da una colpa che non ho.

Non solo non chiedo scusa, ma faccio partire le denunce». E conferma: «L' Anm è un' associazione eversiva». Le immagini di Vittorio Sgarbi trascinato via a forza dai commessi di Montecitorio resteranno negli annali. Comunque le si intenda giudicare. Ma lui non è affatto pentito: «Sono come il Cristo di Caravaggio: mi hanno trasformato in un' opera d' arte».

Qualche giorno fa alla Camera il dibattito sulla giustizia, dopo le invettive di fuoco del critico d' arte, è degenerato in un principio di rissa. Fino all' espulsione rocambolesca di Sgarbi dal tempio della democrazia.

 

Onorevole Vittorio Sgarbi, dopo le parolacce, e la rimozione forzata dall' emiciclo di Montecitorio, alla fine si è scusato con le colleghe interessate?

«Non devo scusarmi di nulla. Non ho detto nulla. Anzi, aspetto che qualcuno si scusi con me».

 

E perché?

«Per avere commesso un atto prepotente nei miei confronti, espellendomi».

Gli insulti contro la deputata di Forza Italia Giusy Bartolozzi e contro la vicepresidente della Camera Mara Carfagna hanno fatto indignare un po' tutti. Stavolta ha esagerato.

vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 8 vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 8

«C' è un registrato d' aula. Invito ad andarlo ad ascoltare. Non c' è nessuna mia parolaccia».

In realtà sullo stenografato qualcosa di pesante c' è.

«C' è un "vaffa", che peraltro non si sa a chi è diretto. È lanciato nel vuoto, come un' imprecazione. E comunque è una dichiarazione politica, tanto è vero che fa parte del linguaggio politico dei grillini. Avrò pure il diritto di citarli, no?».

Diciamo che non è un vocabolario consono al consesso.

«Le parolacce le diceva anche Pasolini».

Il problema sono gli insulti sessisti, rivolti anche contro il banco della presidenza.

«Ho fatto solo imprecazioni grillesche, usando il "vaffa" come un' invettiva. Quanto agli insulti di genere: sono l' unico a essere contro i matrimoni gay, e anche contro i matrimoni tradizionali».

 

E allora?

VITTORIO SGARBI VITTORIO SGARBI

«Il genere non mi interessa. Se me la prendo con un deputato, non me la prendo con le donne o con gli uomini, ma con le persone».

Però gli insulti sessisti li ha pronunciati.

«Non è vero, non ci sono da nessuna parte. Hanno usato il femminismo contro di me come una clava».

 

Addirittura?

«È una strumentalizzazione politica. Difatti ho denunciato Carfagna e Bartolozzi chiedendo che rinuncino all' immunità parlamentare, così ci penseranno i loro beneamati giudici».

 

Con quale accusa?

«Diffamazione. Se mi accusano di aver detto una cosa che non ho detto, mi stai diffamando. Io ho detto soltanto "fascista" a una e "ridicola" all' altra».

 

Nel verbale di seduta l' insulto contro le donne c' è. Come la mettiamo?

«Quella era solo una bozza. Andrò martedì mattina alla Camera per farla correggere, perché non corrisponde all' audio. Se ho detto qualcosa del genere, posso aver detto "trojan", riferendomi al meccanismo con cui hanno intercettato Palamara».

Onorevole, la prego

«Si parlava di quello, del resto. Di riforma della giustizia e del caso Palamara».

 

Ma almeno non poteva uscire dall' aula sulle sue gambe?

«Ho detto: se volete, portatemi fuori. E non mi resi conto, lì per lì, di aver fatto il capolavoro della mia vita parlamentare».

 

Facendosi trascinare fuori?

vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 6 vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 6

Non è una profanazione della sacralità parlamentare?

«Delle persone coltivate hanno colto il nesso tra quello che io ho rappresentato, e Raffaello e Caravaggio».

 

Si riferisce ai fotomontaggi che la ritraggono come protagonista di alcuni celebri dipinti?

«Hanno postato delle immagini meravigliose. Sono diventato, da critico, un' opera d' arte».

 

Un' opera d' arte?

«Un performer, come Banksy. Ha sentito cosa ha scritto di me il finanziere Francesco Micheli? Glielo recito».

Sentiamo.

«Solo un genio come Sgarbi poteva rovesciare il tavolo mostrandosi come Cristo ritratto da Caravaggio».

 

Dice sul serio?

«Ecco, è successo esattamente questo, non sono più un uomo, ma un' opera d' arte. Il mio corpo mistico è stato come quello di Gesù. E a Gesù si dovrebbe chiedere scusa.

Comunque, tra qualche giorno risorgerò».

Ha scritto che si difenderà in tribunale, poiché il Parlamento è diventato un luogo di «censure e restrizioni».

«Mi devo difendere dal fascismo della Carfagna, una che si faceva ritrarre incatenata sui calendari e poi è diventata ministro».

 

Ha detto in aula che l' Anm è un' associazione mafiosa. Ammetterà che si è lasciato prendere la mano. Forse si è espresso male?

«Se c' è una cosa che non sbaglio mai è la sintassi. Alla Camera nessuno ascoltava veramente il mio discorso. Io ho parlato di certi magistrati, non di tutta la magistratura. Se n' è accorto anche il pm Otello Lupacchini, che mi ha scritto parole di solidarietà».

 

vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 5 vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 5

Quindi conferma?

«Ho ripreso le stesse identiche parole del presidente Cossiga, cioè che l' Anm è un' associazione "tra il sovversivo e il mafioso". Avrò pure il diritto di citare un ex presidente della Repubblica? Quindi non ho attaccato tutti i magistrati, ma solo l' associazione».

Il procuratore generale della Cassazione ha chiesto l' azione disciplinare per l' ex presidente del Csm e altri cinque componenti.

 

L' accusa ipotizzata è interferenza nell' esercizio di organi costituzionali. Le indagini che stanno interessando certa magistratura sono destinate a propagarsi?

«Considero Palamara come Mario Chiesa nel 1992, agli albori di Tangentopoli».

 

Quello che in principio era considerato solo la «mela marcia», e che poi si rivelò la scintilla che innescò il terremoto di Mani Pulite?

«Esatto. Proprio per questo, in aula, ho parlato di "Palamaropoli".

Resto convinto che occorra istituire una commissione parlamentare di inchiesta».

 

A che scopo?

luca palamara luca palamara

«Nello scandalo della P2 si verificarono interferenze politiche, esattamente come quelle cui assistiamo oggi. E si sentì il bisogno di indagare».

 

Siamo in una situazione analoga?

«Sì, penso ai personaggi coinvolti, politici e magistrati, alle nomine basate sulle amicizie, all' ostilità contro Salvini. Sono tutte forme di interferenza della magistratura sul potere politico e viceversa».

 

Dunque?

«Dunque serve una commissione d' inchiesta per stabilire quelli che devono essere cacciati in quanto protagonisti, tra l' altro, di una forma di corruzione: quella di aiutare una toga solo perché appartenente a una certa corrente».

 

Storicamente le commissioni di inchiesta sono state risolutive?

vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 2 vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 2

«Non importa, l' importante è che si indaghi e se ne discuta».

 

Come andrebbe riformato il Csm, per contrastare lo strapotere delle correnti che dominano sul sistema delle nomine?

«Deve diventare un consiglio di non togati. Persone che abbiano una dimensione giuridica, scegliendo tra professori e politici».

 

Pensa che ci sia ancora molto da leggere sulla cupola delle toghe?

«Ho criticato sul piano dei comportamenti anche l' ex capo della procura di Roma, Pignatone, che ha inventato l' inchiesta Mafia capitale per diventare capo di una procura di serie A. D' altronde, per chi si occupa di mafia, Roma è una sede disagiata».

vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 1 vittorio sgarbi trascinato fuori dall aula 1

La Cassazione ha smontato il teorema.

«E per tre anni Roma ha subito un danno gravissimo di immagine, un insulto di una violenza inaudita».

 

Anche Nino Di Matteo è stato penalizzato dalle correnti togate?

«Ha inventato una trattativa Stato-mafia che non esiste. Ma tra le sue affermazioni c' è un richiamo alla componente mafiosa nella magistratura. E non posso che citarlo come una fonte autorevole».

Roberto Giachetti ha detto che si merita una denuncia da parte dei magistrati che ha attaccato.

«Parla così proprio lui, che ha fatto la sua carriera per anni nel partito radicale. Ricordiamoci cosa diceva Marco Pannella della magistratura: la definiva un associazione "golpistica" e "criminale"».

 

Dicono che lei si prende la licenza di dire qualunque cosa alla Camera, non potendo essere perseguito nell' esercizio delle funzioni.

«Questi sono pazzi. Io lo dico proprio alla Camera, proprio perché ho la garanzia di insindacabilità».

Michele Serra ha scritto che gli autori televisivi hanno trasformato Sgarbi da bravo critico d' arte a fenomeno da baraccone, un «maleducato patologico e narcisista».

«Anni fa feci in modo che la sua rubrica L' amaca venisse degradata dalla prima pagina all' interno, a pagina 28. Serra mi considera il suo killer: qualunque cosa scriva, io lo comprendo».

Gad Lerner dichiara orgogliosamente di non averla mai invitato nei suoi programmi tv.

«È la quindicesima volta che lo dice. E io rispondo che sono orgoglioso di non essere mai andato da lui. Alla fine, diciamocelo: io ho avuto un grandissimo successo, e lui è sparito».

MICHELE SERRA SULL'AMACA MICHELE SERRA SULL'AMACA michele serra giovanna zucconi colgono la lavanda eau de moi michele serra giovanna zucconi colgono la lavanda eau de moi marco pannella marco pannella

 

 

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