libri grillini m5s

UN'IDEA CONTRO LA DEFORESTAZIONE: FAR SMETTERE DI SCRIVERE LIBRI AI GRILLINI - CINQUE STELLE IN PIENA BULIMIA AUTO-BIOGRAFICA, CON (IN)DIMENTICABILI VOLUMI CHE VENGONO PUBBLICATI IN CONTINUAZIONE: IL MOVIMENTO È PASSATO DA ESSERE ANTICASTA IN PIAZZA A CASTA NEI PALAZZI E PURE IN LIBRERIA - LE TRAME DI PALAZZO CHIGI SVELATE DA TA-ROCCO CASALINO, IL COMING OUT DI SPADAFORA, LE CONFESSIONI DI DI MAIO E NON SOLO: PERSINO TONINELLI E LA AZZOLINA HANNO VOLUTO RACCONTARCI LA LORO INCREDIBILE VITA...

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

il libro di danilo toninelli

Persino a Toninelli è venuto il dubbio: «In troppi ormai scrivono libri. In Italia basta essere transitati per qualche minuto davanti a una telecamera per sentirsi accreditati a farlo. Si vive una bulimia di scrittura commerciale senza precedenti. Questo mi scoraggia».

 

Poi però ha superato lo scoramento e ha pubblicato anche lui un libro, convinto che «avrebbe potuto aiutare tante persone, in situazioni di difficoltà simili alla mia, a non mollare».

 

il libro di alessandro di battista

Il trauma di cui parla sarebbe quello di non essere più ministro delle Infrastrutture ma solo senatore a 15mila euro al mese, una difficoltà straziante in cui si riconosceranno milioni di italiani.

 

Ma Toninelli, in veste di politico-scrittore autobiografico, si ritrova in folta compagnia di partito. È l'ultima trasformazione dei Cinque Stelle, da anticasta in piazza a casta nei palazzi e pure in libreria.

 

il libro di vincenzo spadafora

Hanno talmente apprezzato i privilegi che prima combattevano da diventare non solo sistema, ma anche il partito con più pubblicazioni autocelebrative. Nessun altro, dal Pd a Fdi, conta così tanti esponenti convinti che l'Italia abbia bisogno delle loro memorie.

 

Altrove sono solo i leader (Letta, Renzi, Meloni, Calenda i più recenti) a scrivere libri sulla politica, nel M5s un po' tutti. Tipo Toninelli, appunto, uno a cui difettano molte cose, ma non l'autostima («interrompere il nostro lavoro fu un vero peccato, non solo per me ma anche per il bene del Paese») arriva a scrivere nel suo Non mollare mai, tra i libri più letti a casa Toninelli. Ma come lui molti altri.

 

Anche l'ex sottosegretario M5s Vincenzo Spadafora ha sentito l'irrefrenabile desiderio di raccontarsi Senza riserve (titolo del volume pubblicato da Solferino). Oltre a svelare la sua omosessualità già nota a tutti gli addetti ai lavori (cioè gli unici che sanno chi sia Spadafora), il grillino regala chicche da Baci Perugina e golosi retroscena sulla sua giovinezza ad Afragola come il fatto che da ragazzino tutti gli dicevano «devi fare politica», ma lui non lo prendeva come un insulto, «penso sia stato per il mio impegno nel sociale, iniziato a dodici anni, o perché avevo una buona parlantina e riuscivo ad attirare l'attenzione di parenti, amici o conoscenti quando iniziavo i miei discorsi». Una lettura imperdibile.

 

il libro di luigi di maio

Come le memorie di Luigi Di Maio alla Farnesina (Un amore chiamato politica), malgrado gli inevitabili strafalcioni come quello sull'ex consigliere di Trump, John Bolton, che diventa Michael Bolton, il cantante americano. Meno grave di chiamare Ping, come se fosse il cognome, il presidente cinese Xi Jinping, cosa che invece Di Maio ha fatto non in un libro ma nella realtà.

 

Attesissima, si fa per dire, anche l'opera prima di Lucia Azzolina, la dimenticabile ex ministra dell'Istruzione, il cui lascito più rilevante nel campo della scuola sono i banchi a rotelle. Per lei hanno scelto un titolo alla De Amicis: La vita insegna. Dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto (in arrivo settimana prossima da Baldini+Castoldi).

 

il libro di lucia azzolina

Non ci sono ancora anticipazioni ma si sa che la Azzolina racconterà, tra l'altro, anche «la difficoltà di essere donna in politica», che è sempre stata la sua argomentazione difensiva quando le davano della incompetente («Mi attaccano perché sono donna», «No perché sei incapace» le rispose Salvini). Sempre in libreria, nello stesso settore, si possono trovare altri tomi pentastellati.

 

Quello di Rocco Casalino, l'ex portavoce di Conte ora alla comunicazione dei gruppi parlamentari M5s. Anche lui ha sentito l'urgenza di raccontare la sua esperienza a Palazzo Chigi (Il portavoce. La mia storia) con tanto di copertina stile House of cards, per non peccare di modestia. Ormai un veterano delle pubblicazioni è Alessandro Di Battista, giunto al suo quinto libro con Contro!

 

il libro di rocco casalino

Perché opporsi al governo dell'assembramento. Infatti nella quarta di copertina viene descritto come «reporter, scrittore» e solo come terza specialità «attivista politico». Ancora senza libro il leader Giuseppe Conte, troppo preso dalla gestione del Movimento in piena crisi.

 

Per stasera è convocata l'assemblea congiunta di deputati e senatori M5s a Montecitorio. Molto vago l'ordine del giorno (comunicazioni del Presidente, modalità lavoro legge bilancio e sua regia politica; varie ed eventuali), infatti i dissidenti ironizzano sull'inutilità dell'odg, «speriamo ci sia qualcosa nelle varie ed eventuali».

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…