marta cartabia

L'ULTIMA CARTABIA DEL MAZZO - LA PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE È ARRIVATA ALLA FINE DEL MANDATO E DUNQUE DIVENTA AUTOMATICAMENTE ''QUIRINABILE'' E ''PREMIERABILE'' - AL SUO POSTO MATTARELLA NOMINA EMANUELA NAVARRETTA, ORDINARIA DI DIRITTO PRIVATO A PISA - SERVE UN NUOVO PRESIDENTE. LA PESSIMA TRADIZIONE DI VOTARE IL MEMBRO PIÙ ANZIANO, PER IL PRESTIGIO E I PRIVILEGI CONNESSI, VEDREBBE PER SOLI TRE MESI AL VERTICE MARIO MORELLI. OPPURE IN LIZZA C'È…

 

Sandra Fischetti per l'ANSA

 

 

Il capo dello Stato ha nominato un'altra donna alla Corte costituzionale. Si tratta della professoressa Emanuela Navarretta, civilista esperta di diritti umani. La decisione di Sergio Mattarella arriva a cinque giorni dalla scadenza del mandato di Marta Cartabia, la prima donna nella storia a ricoprire la carica di presidente della Consulta.E fa diventare completo il collegio dei 15 giudici che nella prossima settimana dovranno eleggere il nuovo presidente. Ordinaria di Diritto privato all'Università di Pisa,dove ha svolto tutta la sua attività accademica, Navarretta è anche vice presidente della Scuola superiore della magistratura. Ha 54 anni, è sposata, ha due figli, è originaria di Campobasso, ma vive alla Spezia .Nel 2001 ha fatto parte della Commissione legislativa per la predisposizione del Testo Unico sul trattamento dei dati personali.

EMANUELA NAVARRETTA

 

A congratularsi con lei i rappresentanti del Csm, della Cassazione e del Consiglio di Stato. "Avverto un forte senso di responsabilità come cittadina, come studiosa e come donna e spero di poter dare un utile contributo alla Corte in qualità di civilista che, con lo sguardo rivolto alla complessità delle fonti e all'Europa, si è sempre interrogata sul ruolo dei diritti fondamentali dell'uomo nella vita delle persone", ha detto dopo la nomina, esprimendo profonda gratitudine al Presidente della Repubblica per la fiducia accordata.

 

CARTABIA

La prossima settimana, forse il 15, Navarretta presterà giuramento assieme all'altro nuovo giudice della Consulta, Antonio Buscema , eletto in sostituzione di Aldo Carosi, dai magistrati della Corte dei Conti di cui è stato presidente sino al luglio scorso. Il giorno successivo il collegio al completo sceglierà il suo nuovo presidente. Un tema su cui il confronto è aperto. Se si dovesse rispettare rigorosamente il criterio dell'anzianità di servizio ,la scelta dovrebbe ricadere sul vice presidente Mario Morelli,eletto dalla Corte di Cassazione nel 2011.

 

La sua sarebbe però una presidenza breve: solo 3 mesi, visto che il suo mandato scade a novembre. Non sarebbe la prima volta di una presidenza breve. Anche Giuliano Vassalli e Giovanni Conso furono al vertice della Corte costituzionale solo tre mesi. E ancora meno di loro Vincenzo Caianiello. Dentro la Corte convivono due anime.

 

C'è chi ritiene che il rispetto rigoroso del criterio dell'anzianità esalti la collegialità della Corte e chi invece pensa che un vertice con una prospettiva limitata ponga un problema di funzionalità e dunque auspica una soluzione di più ampio respiro, anche in nome della maggiore visibilità acquisita dalla Corte negli ultimi tempi con la sua capacità di modernizzarsi.

corte costituzionale

 

Se dovesse prevalere questa impostazione avrebbe maggiori chance Giancarlo Coraggio che, eletto dal Consiglio di Stato nel novembre del 2012, garantirebbe una presidenza lunga poco più di un anno. Proprio nel solco della modernizzazione della Consulta, in cui ha fortemente creduto Cartabia, diventa ora disponibile su smartphone e tablet una app con il logo della Corte che riporta tutte le notizie sull'attività del giudice delle leggi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…