luigi di maio alitalia aereo

AH, IL PIACERE DEL POTERE! – VI RICORDATE QUANDO DI MAIO, ALL'INIZIO DELLA SUA CARRIERA DI MINISTRO, MOSTRAVA IL BIGLIETTO ALITALIA? ORA LUIGINO VIAGGIA CON VOLO DI STATO! A QUASI 6 MESI DALL’ULTIMA VOLTA, L'EX BIBITARO TORNA A DUBAI – LA VISITA RUOTA INTORNO AL TAGLIO DEL NASTRO DEL PADIGLIONE ITALIANO DI EXPO 2020, RINVIATO DI UN ANNO CAUSA PANDEMIA, MA SUL TAVOLO C’È ANCHE LA SITUAZIONE IN LIBIA (DOVE GLI EMIRI HANNO SEMPRE AVUTO UN RAPPORTO PRIVILEGIATO CON HAFTAR E LA RUSSIA)

LUIGI DI MAIO CON BIGLIETTO ALITALIA

DAGONOTA

Quando fu la volta di volare in Cina, all’inizio della sua carriera di ministro, Luigi Di Maio mostrò il ticket Alitalia; ora invece viaggia con volo di stato - ah il piacere del potere...

 

Alessandro Da Rold per “La Verità”

 

luigi di maio negli emirati arabi uniti

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, torna a Dubai e Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. A distanza di quasi 6 mesi dall'ultima volta (era il novembre 2020, durante il rapimento dei nostri pescatori in Libia), il nostro governo incontra di nuovo gli emiri in un quadro geopolitico decisamente diverso.

 

L'anno scorso, lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan si trovava in una posizione strategica a livello diplomatico, soprattutto per la vicinanza all'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (gli accordi di Abramo con Israele lo dimostrano). Ora invece nella zona è il Qatar, tra le monarchie del Golfo, a tirare le fila con il nuovo numero uno della Casa Bianca, Joe Biden.

padiglione italiano expo dubai 2

 

Di Maio incontrerà domenica sera Abdallah Bin Zayed Al Nahyan, poi visiterà la Dubai future foundation. Di certo nei colloqui si parlerà della situazione libica, anche questa profondamente cambiata dopo la nascita del nuovo governo di Abdul Hamid Dbeibah.

 

luigi di maio a dubai

Gli emiri hanno avuto sempre un rapporto privilegiato con Khalifa Haftar e la Russia. In questi anni hanno fornito droni e forze speciali al generale della Cirenaica durante la guerra civile. L'Italia si trova in una posizione centrale al momento, in particolare dopo la visita del premier Mario Draghi a Tripoli e gli attacchi verbali contro il premier turco Recep Tayyip Erdogan.

 

luigi di maio negli emirati arabi uniti novembre 2020

Tra le fila della nostra diplomazia ci si domanda quindi se sia ancora il caso avere rapporti così stretti con Abu Dhabi. La visita di Di Maio ruota soprattutto intorno al taglio del nastro del padiglione italiano di Expo Dubai 2020, rinviato di un anno. Martedì, infatti, nello stile più classico delle celebrazioni all'italiana, sarà presentato il gemello del David di piazza della Signoria a Firenze.

donald trump con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan 6

 

L'evento sarà in diretta su Rai 1 in uno speciale di Uno mattina, a partire dalle 8 e mezza del mattino. Durante la diretta verrà «svelata la più accurata riproduzione mai fatta del David di Michelangelo». All'evento, oltre a Di Maio, ci saranno il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il commissario per la partecipazione dell'Italia a Expo Dubai, Paolo Glisenti, i progettisti del padiglione, Carlo Ratti e Italo Rota e il direttore artistico, Davide Rampello. E poi ancora Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell'Accademia di Firenze.

vladimir putin con lo sceicco mohamed bin zayed al nahyan

 

La delegazione è ampia. Ci sarà l'ambasciatore d'Italia ad Abu Dhabi, Nicola Lener, Carlo Ferro dell'Ice, Mauro Alfonso di Simest e Pierfrancesco Latini di Sace. Sarà usato l'aereo di Stato, segno che i tempi in cui Di Maio mostrava un biglietto Alitalia in economy sono ormai molto lontani.

 

A coronare la tre giorni tra Dubai e Abu Dhabi è il pernottamento al Waldorf Astoria Difc, un 5 stelle con piscina e Spa dove le stanze costano in media 500 euro a notte. Anche se c'è chi fa notare che non sono i più cari della città delle mille e una notte. Resta da capire l'utilità di questa trasferta, per un'esposizione universale che di sicuro in tempi di pandemia non avrà un riscontro di pubblico internazionale come negli anni di normalità sanitaria.

 

giuseppe conte mohammed bin zayed al nahyan

Prima che l'emergenza costringesse a rinviare l'evento, gli organizzatori si aspettavano 25 milioni di visite nel corso dei 6 mesi di fiera internazionale. Si sono iscritti 192 Paesi, tra cui l'Italia, che parteciperà con un padiglione dal tema «La bellezza unisce le persone». Ora si prova a recuperare dal primo ottobre al 31 marzo 2022, con la speranza che l'accelerazione delle vaccinazioni in Europa possano dare una mano a incrementare il turismo. L'evento di Dubai doveva essere uno dei più importanti per le monarchie del Golfo, tanto che l'investimento su questa edizione di Expo è stato di 8,2 miliardi di dollari.

LUIGI DI MAIO SUL VOLO ALITALIA

luigi di maio a dubai padiglione italiano expo dubai expo dubai

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…