(ANSA) - TERNI, 10 FEB - Alternativa popolare chiede a Stefano Bandecchi di ritirare le sue dimissioni da sindaco di Terni. Lo fa con un documento del quale è primo firmatario presidente nazionale Paolo Alli al quale si sono uniti il vicesindaco Riccardo Corridore e gli altri esponenti del partito che hanno tenuto una conferenza stampa in municipio. "Non ci sono franchi tiratori né faide" è stato sottolineato in una conferenza stampa in municipio. I partecipanti all'incontro hanno ricordato che Bandecchi avrà tempo fino al 28 febbraio per ritirare le dimissioni.
"E questo rientra nella sua piena autonomia di scelta" ha sottolineato Corridore. "Venerdì sera - ha aggiunto - nel gruppo di maggioranza è stata fatta una discussione interna in cui ho chiesto a tutti di fare una riflessione, se si era pronti a riacquistare quello spirito che ci ha portati a governare la città.
Verrà redatto un documento che verrà presentato al sindaco dalla maggioranza, da tutti gli attori di palazzo Spada, consiglieri, giunta ma sottoscritto anche dagli organismi politici locali e dal presidente nazionale del partito: è la verifica di chi si riconosce ancora in quei valori e vuole provare a rimettersi nella giusta la linea, la linea che ci ha portati qui. Auspichiamo, a fronte del documento, una riflessione da parte del sindaco a cui chiederemo di tornare sui suoi passi. Vedremo quale sarà la sua reazione e le sue determinazioni".
"Qui non ci sono franchi tiratori né faide - ha sottolineato ancora Corridore - ma 'sintomi' di problematiche che sono state la rovina dei partiti politici italiani. E il sindaco ha fatto un'opera di prevenzione, dopo aver colto questi sintomi. Lo ha fatto con la massima chiarezza, assumendosi le proprie responsabilità, è intervenuto subito e ha ritenuto che a fronte di un'idea completamente diversa, quella di Ap, qualcosa non stesse andando per il verso giusto".
Una volta pronto il documento sarà inviato a Bandecchi. "Facciamo un passo indietro - ha chiesto ancora Corridore - a quando Alternativa popolare, che già esisteva a livello nazionale, si è costituita a Terni, nel novembre del 2022 e fui nominato coordinatore cittadino. E' iniziato un percorso fondato su una visione diversa della politica, sull'essere alternativi ad un modo di gestione del potere. Il fallimento delle amministrazioni che ci hanno preceduto avevano il comune denominatore, quello del 'sistema' celato dietro un colore politico.
Noi abbiamo dato priorità all'ascolto delle persone, fra la gente. Bandecchi sarà candidato alle europee in tutte le circoscrizioni come capolista, ha visto in Terni il suo punto di partenza e secondo me è stata una città fortunata". "Durante questi mesi, a Terni, Ap ha iniziato ad essere affetta da quelle che sono le normali discussioni e dibattiti - ha sostenuto ancora il vicesindaco - che riguardano tutti i partiti, Pd, FdI, M5s. Sono nate quelle piccole beghe, contrapposizioni e molti di noi hanno perso di vista l'idea iniziale".
Per Corridore "parlare di guerre e scontri non ha senso". "Anche la contrapposizione fra me, Bandecchi, il coordinatore provinciale, cittadino... sono in carica e significa che godono della mia fiducia, di quella del coordinatore nazionale e il presidente. Le dimissioni non ha imputati, ma è legata a una visione di carattere generale, è stato percepito il venir meno di quell'elemento che ci distingue da tutti gli altri" ha concluso Corridore.
Estratto dell’articolo di Valeria Costantini per https://roma.corriere.it
«Ho protocollato le dimissioni. Ma non escludo di ritirarle e mandare tutti a casa. Oppure vado in Europa, visto che subiamo la demenza dei nostri 75 eletti a Strasburgo». Il giorno dopo l’addio alla sua carica di sindaco di Terni, Stefano Bandecchi appare più carico che mai e non usa giri di parole per lanciare strali contro la politica italiana. Che intende riformare da solo.
«Mi annoio a parlare con gli imbecilli, non sono per una politica corretta. Molti politici andrebbero esiliati», una delle tante frecciate, prima di confidare a una radio romana di voler arrivare «al 4%» candidandosi alle Europee come capolista in tutte le circoscrizioni e di essere certo che «diventerò presidente del Consiglio: le cose che posso fare per la nazione nessun altro è in grado di farle. Se ogni cinque anni dobbiamo avere un duce allora voglio essere io». Ma andiamo con ordine, il 62enne livornese, finito in più di una bufera mediatica, è un fiume in piena.
STEFANO BANDECCHI IN CONSIGLIO COMUNALE
Sindaco, possiamo ancora chiamarla così?
«Le dimissioni sono protocollate. Ora potrò finalmente fare politica sana. La politica di questo paese negli ultimi 30 anni non mi è piaciuta, l’Italia è stata venduta a partner cinesi o russi. Io sono un parà, il mio partner è l’Italia e voglio cambiare il paese. Il mio partito, che io ho riesumato, a livello locale fa la politica dei prìncipi e non di servizio. La politica gestisce le nostre vite, non esiste perché quattro imbecilli debbano esser pagati. Va fatta fare a persone intelligenti. Ora siamo schiavi dell’Iran, della Cina, si prepari perché le donne non sono molto rispettate in altre parti del mondo, molti hanno dittature. In Europa stiamo parlando con Orban che per me andava cancellato».
Ma quindi è uno scossone che vuole dare ai suoi?
«Ci sono quattro scenari. Il primo: me ne vado e tutti a casa. Secondo: i consiglieri che non condividono le mie scelte mie come dovrebbero fare, si dimettono. Terzo. Il sindaco manda via vice-sindaco e assessori e cambia tutto. Il quarto è quello che mi piace: voglio vedere quanti consiglieri di Ap vogliono passare con Pd o FdI».
stefano bandecchi foto di bacco (2)
[…]
Lei ha usato frasi sessiste e non si è mai scusato.
«Ma di che mi devo pentire, io ho detto che anche l’uomo peggiore, il peggiore animale, che ha un solo scopo, se la donna gli dice "togliti di torno", se ne deve andare aff..., perché la donna non è proprietà di uomo. Se un uomo è sano di mente non ammazza le donne. Io sono uno dei maggiori finanziatori dello stato italiano con le mie tasse, ho realizzato l’università migliore di Italia, ma che devo dire a quattro co...ni che fino all’altro ieri vendevano motorini».
[…]
Si candida alle Europee, conferma?
«In ogni caso siamo pronti, era già stabilito che io sarei stato capolista nelle cinque circoscrizioni. Quello che può cambiare è a Terni. I miei cari amici o cambiano o se ne vanno a casa».
stefano bandecchi foto di bacco (1)
I suoi guai giudiziari non sono un ostacolo? È indagato per evasione fiscale e minacce.
«Vado avanti, tanto sono indagato dal 2009, da vigili, pompieri, finanza. Non escludo che mi potranno mettere in galera, immagino sarà uno sbaglio. Tre, quattro volte mi hanno svegliato all’alba per le perquisizioni, cercavano documenti e li ho mandati affanculo. Non mi hanno nemmeno permesso di togliermi il pigiama, tant’è che dormo in tuta. Non ho paura, sono stato in guerra, ho visto la gente che muore.
Il problema sarà quando esco. Non mi sono mai fidato di magistratura, non mi fido delle istituzioni italiane sennò non entravo in politica. Come potrei quando ho visto quello che hanno fatto a Tortora? Quando chi lo accusò ha fatto carriera, o quando c’è gente assolta dopo vent’anni. Che caz... di nazione è secondo lei? Non faccio politica perché non ho niente da fare, potevo godermi tutti i soldi che ho fatto. Non posso essere preoccupato da quattro indagini del caz.. so di non aver rubato, chi fa il mafioso si deve preoccupare e in questa nazione nemmeno tanto».
stefano bandecchi sindaco di terni rissa sfiorata tra stefano bandecchi e marco celestino cecconi al consiglio comunale di terni 5 stefano bandecchi ternana 1 stefano bandecchi ternana 3 stefano bandecchi 1 rissa sfiorata tra stefano bandecchi e marco celestino cecconi al consiglio comunale di terni 4 STEFANO BANDECCHI