giorgia meloni usa bandiera usa

I AM GIORGIA, I AM A MOTHER – LA MELONI IN MISSIONE IN AMERICA NON HA INCONTRATO TRUMP, MA HA SCAMBIATO “DUE PAROLE DI SALUTO” CON MIKE POMPEO E AI PARLAMENTARI REPUBBLICANI HA CHIESTO PERCHÉ TRUMP ABBIA FATTO IL TWEET PER "GIUSEPPI" RACCONTANDO CHE È ESPRESSIONE DEI 5 STELLE FILO CINESI...

 

 

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni davanti alla casa bianca 2

Una stretta di mano «e solo due parole di saluto» con il Segretario di Stato, Mike Pompeo, nessun contatto con Donald Trump. «Ma non sono venuta qui a cercare la benedizione o la legittimazione di nessuno». Giorgia Meloni è l' unico leader di partito italiano a partecipare alla due giorni della «National Prayer Breakfast» a Washington. Un raduno internazionale promosso dalle comunità religiose americane, per lo più cristiano-evangeliche.

 

giorgia meloni a washington national prayer breakfastDONALD TRUMP MIKE POMPEO

Quest' anno, oltre a Trump e a Pompeo, erano presenti il vice presidente Mike Pence, la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, e circa 200 tra deputati e senatori. Dall' estero sono arrivate delegazioni da Albania, Austria, Brasile, Bulgaria, Colombia, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito, Slovenia, Ucraina. E altre ancora. Alla leader di Fratelli d' Italia il discorso di Donald Trump è piaciuto: «Dio, Patria, Famiglia sono parole che in Italia sembrano quasi eversive, negli Stati Uniti, invece, ispirano l' attività di governo e danno risposte importanti. Io lavoro perché un giorno possa accadere anche da noi».

giorgia meloni a washington national prayer breakfast John Moolenaar

 

Meloni racconta di aver parlato con diversi parlamentari, in particolare con i repubblicani John Moolenaar, deputato del Michigan e Louie Ghomert, Texas. «Mi hanno fatto domande sulla situazione politica italiana».

Louie Ghomert

 

Ma anche lei aveva un interrogativo irrisolto: «Ho chiesto come mai Trump avesse fatto quel tweet a sostegno di Conte (il 27 agosto 2019, ndr ), nel momento in cui è cambiata la maggioranza. Forse il presidente è stato consigliato male. Conte non è stato trovato sotto un cavolo: è espressione del Movimento Cinque Stelle, un gruppo politico che è molto  vicino agli interessi cinesi.

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

 

Non capisco come Trump possa appoggiarlo. Forse avrà pensato che sono due visto che lo ha chiamato "Giuseppi". Sta di fatto che nessuno qui ha saputo darmi una risposta».

GIORGIA MELONI CON LA FIGLIA

Dopodiché l' approccio agli Usa dell' ex ministro della Gioventù è ispirato al realismo. In fondo l' amministrazione di Washington chiede all' Italia sempre le stesse cose, chiunque ci sia a Palazzo Chigi: la tutela delle cinque basi americane, l' impegno dei nostri militari in Iraq e Afghanistan, l' aumento delle spese in ambito Nato: «Penso che in un Paese serio un nuovo governo non debba rimettere in discussione gli impegni presi con gli Stati Uniti.

giorgia meloni davanti alla casa bianca 1

 

Il nostro rapporto con loro è solido e deve prescindere dai cambi di maggioranza».

Alleati, ma «da patrioti»: «Ci possono essere delle divergenze con gli americani e vanno affrontate senza timidezze. Per esempio è chiaro che non mi piacciono i dazi imposti sull' agroalimentare italiano, anche se lì la responsabilità non va attribuita al sovranismo di Trump, ma piuttosto a Merkel e Macron. Sono loro che hanno costretto l' Unione europea di finanziare il consorzio Airbus che è trazione franco-tedesca. Il Wto ha stabilito che sono aiuti illegittimi e ora tocca anche al nostro settore agroalimentare subire le conseguenze».

giorgia meloni davanti alla casa bianca

 

Da qualche tempo Meloni sta curando con più attenzione i rapporti internazionali.

Tanto da incuriosire la stampa estera. Il francese Le Monde , per esempio, si domanda se possa soppiantare Matteo Salvini alla guida della coalizione di centro-destra. «L' attenzione dei media esteri mi fa piacere, però questa storia del dualismo con Salvini è una costruzione giornalistica».

 

GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN

Le differenze, però, ci sono, anche in politica estera. Al Dipartimento di Stato americano, per esempio, cominciano a diffidare dell' atteggiamento «filo russo» del capo della Lega. «Penso che la Russia possa essere un partner importante nella lotta al fondamentalismo islamico. Così come, per esempio, non condivido la fiducia che gli americani ripongono nell' Arabia Saudita. Però, guardate, io non sono filo-niente. Sono filo-Italia».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…