APPUNTI PER SALVINI – IN FRANCIA LA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SULLE INTERFERENZE STRANIERE ACCUSA MARINE LE PEN DI ESSERE LA “CINGHIA DI TRASMISSIONE” DI PUTIN IN EUROPA. I RAPPORTI CON LA RUSSIA DELLA CAPA DEL “RASSEMBLEMENT NATIONAL”, ALLEATA DEL “CAPITONE” IN EUROPA, SONO NOTI: HA SEMPRE ESPRESSO “AMMIRAZIONE” PER PUTIN, E SI È CUCCATA UN MISTERIOSO FINANZIAMENTO DA 9 MILIONI DI EURO CON UNA BANCA CECO-RUSSA…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per www.corriere.it

 

MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN

In Francia la commissione parlamentare d'inchiesta sulle interferenze straniere ha votato a favore del rapporto della deputata macronista Constance Le Grip, che mette in evidenza «il rapporto privilegiato» tra il Rassemblement national, il partito di Marine Le Pen, e la Russia.

 

Marine Le Pen viene considerata come una «cinghia di trasmissione» in Europa del discorso ufficiale russo , cosa peraltro molto apprezzata a Mosca.

 

[…] La commissione era stata istituita dal Rassemblement national per ribattere alle accuse di eccessiva vicinanza con Mosca, specie dopo i prestiti ottenuti per la campagna elettorale, ma si è rivelata un boomerang. I deputati del Rassemblement national hanno votato contro le conclusioni della relazione e l’onorevole Jean-Philippe Tanguy si è detto «sconcertato» dal testo, che ha definito «irrilevante». Marine Le Pen ha espresso la sua indignazione per un testo a suo dire «disonesto e totalmente politicizzato».

 

[…] Un atteggiamento filo-russo non è mai mancato tra i politici francesi, in particolare tra quelli della destra come l’ex primo ministro François Fillon. Ma è vero che Marine Le Pen si è spinta più in là di altri, come quando nel 2011, appena eletta a capo del Front National succedendo al padre Jean-Marie, parlò della sua «ammirazione» per Vladimir Putin.

 

matteo salvini e marine le pen matteo salvini e marine le pen

Durante la campagna presidenziale del 2017 poi Marine Le Pen è andata al Cremlino per incontrare Putin, e questa relazione privilegiata si è fatta sentire nelle votazioni al Parlamento europeo, nelle quali gli eurodeputati lepenisti si sono sempre schierati in difesa della Russia. Anche nel gennaio 2023, quando gli eurodeputati del Rassemblement national si sono astenuti dal sostenere l'istituzione di un tribunale per i crimini contro l'Ucraina.

 

In un’intervista al Corriere della Sera dell’ottobre scorso, Marine Le Pen ha parlato in questi termini del prestito di nove milioni di euro contratto con una banca ceco-russa e delle sue relazioni con Mosca: «Abbiamo cercato finanziamenti ovunque in Europa, negli Stati Uniti, in Asia, in Africa, assolutamente ovunque.

 

Non abbiamo trovato un’altra banca disposta a finanziarci. Non era certo un prestito da amici, con un tasso di interesse del 6%, concesso da una banca che poi è fallita, il che mi fa dire che forse non era così vicina al Cremlino.

LE PEN PUTIN LE PEN PUTIN

 

Quel che è vero è che da 40 anni diciamo che la Russia è un Paese europeo, e che l’atteggiamento da guerra fredda tra Unione europea e Russia rischia di spingere la Russia nelle braccia della Cina creando un mostro geopolitico: il Paese più vasto del mondo assieme al Paese più popolato del mondo; il primo produttore di materie prime assieme alla fabbrica del mondo. Ma l’invasione della Russia in Ucraina l’abbiamo condannata da subito, e sosteniamo le sanzioni, tranne quelle che danneggiano più noi che la Russia».

putin le pen putin le pen jean luc schaffhauser marine le pen jean luc schaffhauser marine le pen MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN 1 MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)