GLI ARALDI DEL VANGELO COMMISSARIATI PER COLPA DI UN DEMONIO - IL PAPA METTE SOTTO TUTELA L'ASSOCIAZIONE BRASILIANA, LA PRIMA CREATA DALLA SANTA SEDE NEL NUOVO MILLENNIO (2001), CON FEDELI IN 78 PAESI DEL MONDO - LA CAUSA? ''CARENZE NELLO STILE DI GOVERNO, LA VITA DEI MEMBRI, LA PASTORALE VOCAZIONALE, LA FORMAZIONE DELLE VOCAZIONI, L’AMMINISTRAZIONE, LA GESTIONE DELLE OPERE E IL REPERIMENTO DELLE RISORSE. NON MANCA NIENTE. MANCO IL FONDATORE CHE PARLA DI TEORIE INQUIETANTI RIVELATE DA UN DEMONIO

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Salvatore Cernuzio per ''Vatican Insider''

 

«Carenze» riguardanti lo stile di governo, la vita dei membri del Consiglio, la pastorale vocazionale, la formazione delle nuove vocazioni, l’amministrazione, la gestione delle opere e il reperimento delle risorse. Insomma, motivazioni non ne sono mancate per spingere la Santa Sede a commissariare gli Araldi del Vangelo (Arautos do Evangelho) insieme ai due rami di vita consacrata maschile e femminile. Ovvero la Società di vita apostolica clericale “Virgo Flos Carmeli” e la Società di vita apostolica femminile “Regina Virginum”.

 

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Questa mattina la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata ha reso noto, attraverso un comunicato, la decisione di sottoporre a osservazione questa associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio, la prima ad essere eretta dalla Santa Sede nel nuovo millennio (22 febbraio 2001), i cui membri, presenti in 78 Paesi del mondo, sono riconoscibili per la divisa, una specie di saio corto sul quale campeggia una grande croce bianca e rossa sul petto, simile a quella indossata dai cavalieri medioevali, e gli stivaloni neri. Una tenuta usata anche dalle donne.

 

L’occhio del Vaticano già anni fa si era spostato su questa associazione in cui si pratica il celibato e ci si dedica all’apostolato. Il 23 giugno del 2017 - come ricorda una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede - la Congregazione guidata dal cardinale João Braz de Aviz, in accordo con il Dicastero per Laici, famiglia e vita, aveva indetto una visita apostolica agli Araldi e alle due Società di vita apostolica derivate dall’associazione che avevano ottenuto il riconoscimento pontificio nel 2009.

 

Entrambe sono state fondate da monsignor João Scognamiglio Clá Dias, già membro dell’associazione cattolico tradizionalista e contro-rivoluzionaria TFP (Tradizione, Famiglia e Proprietà), creata negli anni ’50 da Plinio Correa de Oliveira, professore e pensatore cattolico brasiliano, meglio conosciuto come «dottor Plinio». Proprio alla morte di Correa, nel 1995, la TFP si era smembrata e da un suo ramo divenuto completamente autonomo erano nati, appunto, gli Araldi del Vangelo. Nella Curia romana avevano trovato sostegno tra alcuni vescovi e cardinali.

 

Monsignor Clá ha mantenuto l’incarico di superiore fino ad undici giorni prima dell’avvio dell’indagine della Congregazione per la Vita consacrata. Si era dimesso con una lettera, resa pubblica, in cui spiegava in linea generale i motivi della sua scelta senza entrare però nel merito dell’approfondita inchiesta che coinvolgeva l’Istituto.

 

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Nonostante le voci dei critici del pontificato regnante, che inquadravano la decisione vaticana come un accanimento verso realtà ecclesiali conservatrici, erano presto emerse problematiche interne alla associazione. A cominciare da una sorta di culto segreto e stravagante fatto di teorie millenariste che chiamavano in causa la Madonna di Fatima, la fine del mondo e il trionfo di monsignor Clá Dias, e di testimonianze di Satana in persona convocato durante esorcismi condotti con formule non approvate dalla Chiesa cattolica.

 

A denunciare questi fatti erano stati diversi fuoriusciti, che parlavano anche di adorazione da parte dei membri verso una sorta di trinità composta da Plinio Correa de Oliveira, da sua madre Donna Lucilia, considerata quasi una santa, e dallo stesso fondatore. Un culto che andava ben oltre quello della personalità.

 

Lo dimostrava un video circolato nel 2017 sul web, di cui si era occupato Vatican Insider che per primo aveva fatto luce sul caso. In esso Scognamiglio Clá Dias instaurava un dialogo, a tratti surreale, con una sessantina di suoi sacerdoti e praticava rituali esorcistici auto-prodotti.

 

Il filmato, pur non riportando una datazione, sembrava risalire a dopo il febbraio 2016 dal momento che in uno degli interventi si citava la visita del Papa in Messico. Non si trattava di un video girato di nascosto vista la stabilità dell’immagine e la carrellata iniziale che mostrava tutta la stanza dove si trovavano il fondatore degli Araldi e il gruppo di preti.

 

In particolare aveva attirato l’attenzione collettiva la scena in cui, durante uno dei colloqui, Clá Dias estraeva un plico contenente la trascrizione di un botta e riposta tra un sacerdote e il diavolo nel corso di un esorcismo. Il monsignore consegnava il plico ad un prete che lo leggeva in piedi al suo fianco. Le parole trascritte contenevano diverse farneticazioni: il fatto che il «dottor Plinio», dal cielo a fianco alla Vergine Maria, fosse autore del cambiamento climatico e dell’aumento del caldo; presunte profezie di un meteorite che si sarebbe schiantato nell’Oceano Atlantico radendo al suolo il nord America; l’annuncio della scomparsa di Papa Francesco che sarebbe «morto cadendo» e che sarebbe stato sostituito dallo stesso Clá Dias.

 

Dialoghi ai limiti dell’assurdo che, tuttavia, - come si nota nel filmato - non venivano obiettati in alcun modo. Anzi, tutto sembrava essere avvallato e, da una domanda del prete al diavolo, si capiva anche che le questioni venissero poste «per ordine di monsignor Clá».

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Il filmato era stato presto rimosso dal web, come sembra anche altri video che mostravano ulteriori esorcismi. Il Vaticano ha voluto quindi vederci chiaro. Intanto il fondatore, come detto, aveva rassegnato presto le sue dimissioni e gli Araldi avevano provato a rispondere alle polemiche dicendo che si trattava del video di una riunione intima e quindi destinata ad uso privato e che i contenuti fossero stati estrapolati in maniera malevola da un ex membro.

 

All’epoca era intervenuta anche Tradizione Famiglia Proprietà che, tramite il direttore dell’ufficio romano Juan Miguel Montes, rimarcava la netta distanza tra Tfp e la sua “costola”. «Gli Araldi del Vangelo non continuano il pensiero, le pratiche e l’azione che caratterizzarono Plinio Corrêa de Oliveira, fondatore morale di questa vasta famiglia spirituale; anzi essi si sono organizzati usando una denominazione che egli non conobbe prima del suo decesso nel 1995», precisava una nota, aggiungendo: «Niente di simile a quanto si narra nei video e nelle notizie che in questi giorni girano sugli Araldi del Vangelo, accadde mai davanti al fondatore della Tfp brasiliana o in sua conoscenza in nessuna delle associazioni Tfp».

 

Dopo oltre due anni di indagini e dopo aver «attentamente studiato» le conclusioni dei visitatori, come si legge nella nota della Sala Stampa vaticana di oggi, e  sopratutto dopo aver ottenuto l’approvazione del Papa, il Dicastero per la Vita consacrata ha riscontrato tutti gli elementi che hanno portato alla decisione del commissariamento. Nel ruolo di commissario è stato nominato il cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo emerito di Aparecida, che sarà coadiuvato da due assistenti: José Aparecido Gonçalves de Almeida, vescovo Ausiliare di Brasilia, e suor Marian Ambrosio, superiora generale delle Suore della Divina Provvidenza

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