prodi merkel

AVANTI MIEI PRODI! “LE COMMISSIONI ISTITUITE DAL GOVERNO? SONO UTILI QUANDO SONO POCHE - L’EUROPA? OGNI PAESE HA BISOGNO DEGLI ALTRI. COME FARÀ LA TEDESCA VOLKSWAGEN A SOSTITUIRE I PEZZI CHE PRODUCIAMO PER LORO IN ITALIA? - DALLA CINA ALLA TURCHIA, IL MONDO CHIEDE AUTORITARISMO E FA IMPRESSIONE - COSA ASPETTA IL PPE A CACCIARE ORBAN? - LA CRISI DELLA GRECIA POTEVA ESSERE RISOLTA CON UN PRESTITO, MA LA GERMANIA ANDAVA A ELEZIONI E ANGELA MERKEL NON SE L’È SENTITA DI METTERSI CONTRO LA SUA OPINIONE PUBBLICA”

Estratto dell’intervista di Pino Corrias a Romano Prodi per “il Venerdì - la Repubblica”

 

romano prodi

Nel mondo di prima, Romano Prodi, 80 anni, detto il Professore, viaggiava per l’Africa, la Cina, l’Europa, scalava gli Appennini  in bicicletta e camminava nel cuore di Bologna a piedi, possibilmente  con la signora Flavia al braccio. Nel mondo di oggi, corre in solitaria sul tapis roulant per dieci chilometri al giorno. E, senza mai uscire di casa, calcola di essere arrivato a Venezia, per ora, senza forzare mai troppo con il fiato e con la nostalgia. […]

bill gates

 

Due volte zar dell’Iri, ai tempi in cui il colosso statale aveva mezzo milione di dipendenti, costruiva dighe e scatole di pomodori, banche e cioccolatini, sprofondando nei bilanci in rosso. Disse: «L’ho risanato in nove anni di lavoro duro. Ho fatto 33 privatizzazioni, alla trentaquattresima hanno privatizzato me».

 

[…] Se lo aspettava che il mondo intero sarebbe cambiato così in fretta?

«Non credo se lo aspettasse davvero nessuno. Nemmeno Bill Gates, che pure lo aveva messo tra i rischi possibili del Pianeta».

 

[…] E oggi? Sta smettendo di credere nella democrazia, impaurita e impoverita dalla globalizzazione?

Gualtieri Conte

«Impaurita, sì. Impoverita non direi del tutto. La globalizzazione ha dato da mangiare a 2,5 miliardi di persone che stavano ai margini del mondo e della Storia. Ma di sicuro ha messo in crisi il ceto medio di tante economie consolidate».

 

La crisi ha generato insofferenza per il mondo nuovo e una spinta reazionaria verso quello vecchio.  

«Una parte del mondo sta andando in quella direzione. Chiede autorità e autoritarismo. Se guarda la carta planetaria, il paesaggio fa abbastanza impressione. Provi a cominciare da Est: le Filippine di Duterte, le autocrazie dell’Asia Centrale. E poi la Cina sempre più centralista, l’India, la Russia di Putin, la Turchia, la Polonia, l’Ungheria di Orbán, il Brasile di Bolsonaro, l’America di Trump».

 

[…] Troppa Europa dei banchieri, troppi interessi nazionali in collisione tra loro, troppi regolamenti: l’Europa è condannata a frantumarsi?

VIKTOR ORBAN

«No, non lo credo affatto. Penso che l’allarme per il virus potrà addirittura invertire la tendenza alla dissoluzione. Penso che nel disastro comune troveremo nuove ragioni per stare insieme. Finita l’emergenza sanitaria, ci sarà una recessione tremenda e ogni Paese avrà ancora più bisogno degli altri per rimanere in piedi».

 

Al momento non sembra.

«Se ognuno andrà per la sua strada saremo più deboli, più sottomessi ai colossi come la Cina e l’America. E poi come farà la tedesca Volkswagen a sostituire i pezzi che produciamo per loro in Italia? E l’Olanda? A chi li venderà i tulipani?».

 

[…] L’Europa reagirà?

«Assolutamente sì».

 

Nonostante un Orbán che si prende tutti i poteri, approfittando del virus?

putin orban

«Ah, Orbán! Lo conosco dai tempi del suo primo governo, anno 1998. Venne a Palazzo Chigi e a cena voleva spiegarmi come funzionava l’economia di mercato. Flavia mi dava calci sotto il tavolo per dirmi guai a te se rispondi o se ti metti a ridere. È gravissimo che il Partito popolare europeo non lo abbia ancora cacciato. Cosa aspettano?».

 

[…] le due dozzine di commissioni?

«Tanti anni di governo mi hanno insegnato che un cammello è un cavallo disegnato da una commissione».

 

Ornamentali e inutili?

«Diciamo che sono utili se sono poche, con pochissimi membri e un problema ben chiaro da risolvere. Uno, non cento».

 

[…] Tutti i mercati nazionali chiedono aiuti pubblici.  Rinasceranno l’economia di Stato e l’Iri?

PRODI MERKEL

«Non credo, i tempi cambiano, il passato resta dov’è. Ma il peso dello Stato finalmente tornerà a crescere rispetto allo strapotere dei mercati. Il Welfare è la conquista più importante degli ultimi settant’anni. Vuol dire sanità pubblica, equità, diritti comuni, ma anche protezione pubblica in economia. Il governo fa bene a usare le Golden share a tutela delle nostre imprese».

 

[…] Il virus si è portato via l’egoismo degli Stati?

«Il pericolo ci ha fatto salire tutti sulla stessa barca. Da solo non si salva nessuno. Pensi alla crisi greca di dieci anni fa. Era una cosa che poteva essere risolta con un prestito, ma la Germania andava a elezioni e Angela Merkel non se l’è sentita di mettersi contro la sua opinione pubblica. Così la piccola crisi della Grecia è diventata una valanga».

BERLUSCONI PRODI

 

Sull’utilizzo del Mes, il fondo salva-Stati, Berlusconi è d’accordo con lei. È la prima volta, credo.

«Due ragazzi come noi che per una volta giocano insieme è una bella cosa, no?».

[…]

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?