AVVISATE LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI: IN ITALIA NON ESISTE PIÙ IL PRINCIPIO DI SEGRETEZZA DELLE FONTI – CON I TABULATI ACQUISITI A SIGFRIDO RANUCCI E GIORGIO MOTTOLA DI REPORT, LA PROCURA DI ROMA (E RENZI IN QUANTO PERSONA OFFESA) POSSONO ACCEDERE A TUTTI I CONTATTI DEI DUE GIORNALISTI. EPPURE, SECONDO UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE DEL 2015, NON SI POTREBBE FARE: È UNA VIOLAZIONE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA…

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Estratto dell’articolo di Alessandro Mantovani per “il Fatto quotidiano”

 

marco mancini e matteo renzi marco mancini e matteo renzi

Scriveva la Cassazione sette anni fa: "L'articolo 200 del codice di procedura penale riconosce al giornalista professionista il segreto professionale limitatamente al nominativo delle persone dalle quali ha ricevuto notizie fiduciarie (). Il giudice può ordinare al medesimo giornalista di indicare comunque la fonte laddove tali notizie siano indispensabili per le indagini e sia necessario accertare l'identità della fonte. Tale diritto al segreto, e il limitato ambito in cui lo stesso può venir escluso, non possono che essere anche un limite alla ricerca dei dati identificativi dalla fonte attraverso il mezzo della perquisizione e del sequestro".

 

sigfrido ranucci 2 sigfrido ranucci 2

Era la sentenza 25617/15 sul caso del giornalista Sergio Rizzo, allora al Corriere della Sera, al quale la Procura di Bari aveva fatto perquisire il pc e sequestrare alcune email per cercare la fonte di un documento. Non si poteva fare, stabilì la Cassazione. Il principio dovrebbe applicarsi anche all'acquisizione dei tabulati telefonici, finalizzata a risalire alla fonte del giornalista, come è accaduto a Sigfrido Ranucci e Giorgio Mottola di Report, i cui tabulati sono stati acquisiti dalla Procura di Roma. […] Con i tabulati è stata identificata l'insegnante che aveva ripreso all'autogrill di Fiano Romano l'incontro tra Matteo Renzi e l'allora dirigente dei Servizi, Marco Mancini.

 

matteo renzi foto di bacco (3) matteo renzi foto di bacco (3)

I legali di Ranucci, non indagato, hanno preso contatto con la Procura, per leggere l'ordinanza con cui il Gip ha consentito l'acquisizione dei suoi tabulati, che in astratto potrebbero impugnare: il conduttore e il collega sono stati sentiti solo come persone informate sui fatti dalla polizia delegata dai pm e alla domanda sull'identità della fonte hanno opposto il segreto, dal quale, secondo l'articolo 200, solo il giudice avrebbe potuto sollevarli, ordinando di rivelare la fonte se indispensabile per le indagini.

 

Acquisendo i tabulati, il segreto è stato vanificato, come la Cassazione esclude si possa fare, peraltro all'insaputa degli interessati […] Non si può fare, ma quando arriva la Cassazione a dirlo, il danno (alle fonti e ai giornalisti) è già fatto. Ora l'insegnante rischia un processo per "diffusione e riprese di registrazioni fraudolente", mentre la diffusione in tv da parte di Ranucci e Mottola è ritenuta legittima. Un ginepraio.

 

GIORGIO MOTTOLA REPORT GIORGIO MOTTOLA REPORT

Il legale di Renzi nella querela ipotizzava che uomini degli apparati dello Stato avessero ripreso e magari intercettato l'incontro. Non è successo. Però la Cassazione è netta anche se si tratta di individuare una fonte tenuta al segreto, un pubblico ufficiale: lo ha scritto nella sentenza sul caso del nostro Marco Lillo (09989/18) a cui avevano sequestrato telefono e pc alla ricerca delle fonti dell'inchiesta Consip.

 

La Corte richiede sempre un bilanciamento tra il diritto al segreto e le esigenze delle indagini. […] Per la Corte europea dei diritti umani, spesso ignorata dai giudici, le attività invasive alla ricerca della fonte dei giornalisti violano l'art. 10 della Convenzione che riconosce "la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee" e ne stabilisce i limiti. […]

MATTEO RENZI E MARCO MANCINI MATTEO RENZI E MARCO MANCINI GIORGIO MOTTOLA REPORT GIORGIO MOTTOLA REPORT report incontro mancini renzi report incontro mancini renzi

 

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