antonio tajani pier silvio berlusconi gianni letta paolo del debbio fedele confalonieri

BACK TO 1994 – PIER SILVIO BERLUSCONI VUOLE RIFONDARE FORZA ITALIA E PER FARLO HA COOPTATO DEL DEBBIO, GIANNI LETTA E FEDELE CONFALONIERI, CHE TRENT’ANNI FA FONDARONO IL PARTITO CON IL PADRE. STUFO DELL’APPIATTIMENTO SUL MELONISMO DI CICCIO TAJANI, "PIER DUDI" NON È ANCORA PRONTO PER LA DISCESA IN CAMPO (VORREBBE, MA I SONDAGGI SONO IMPIETOSI). AL VIA IL CASTING TRA I VOLTI GIOVANI E MODERATI: OCCHIO AGLI OSPITI DEI TALK SHOW DI MEDIASET…

pier silvio berlusconi

1. IL PIANO DI PIER SILVIO, CONFALONIERI E LETTA A DEL DEBBIO IL MANIFESTO 4.0 DEL PARTITO

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

È tornare alle origini, ma creando qualcosa che sembri nuovo, moderno, contemporaneo.

Un partito di centrodestra, moderato, liberale, giovane, attento all'impresa, fresco. Se fosse il 1994, questa sarebbe la storia della nascita di Forza Italia. Nel 2024, è la storia della nascita della Nuova Forza Italia […].

 

GIANNI LETTA BERLUSCONI

Stesse persone e stesso cognome, anche se di generazioni diverse. Un anno dopo la morte del fondatore e patriarca Silvio, il figlio Pier Silvio sogna di rinverdire l'utopia politica che il papà alimentò con le tv, senza mai sanare uno dei più giganteschi conflitti di interesse dell'Occidente.

 

Paolo del Debbio, conduttore, intellettuale prestato alla famiglia Berlusconi, è stato incaricato di rinfrescare il Manifesto dei valori fondativi del partito azzurro, a cui sempre lui in prima persona contribuì trent'anni fa. Ci sono stati anche una serie di incontri, nelle stanze di Largo del Nazareno a Roma, dove ha lo studio Gianni Letta, e dove, quando passa a Roma, si ferma Fedele Confalonieri.

SILVIO BERLUSCONI QUINTA COLONNA PAOLO DEL DEBBIO

 

Tutti e tre– Letta (braccio destro del Cavaliere nella giungla romana), Del Debbio e Confalonieri (l'amico di infanzia , presidente Mediaset protettore degli interessi aziendali) – si sono visti e confrontati, sulle intenzioni dei due figli maggiori dell'ex premier, scomparso nel giugno 2023.

 

Di questi incontri e dei progetti che li animano sono informati persino dentro Fratelli d'Italia e dunque è lecito immaginare che la voce sia giunta a Giorgia Meloni. Giorni fa, una fonte di FdI a conoscenza delle faccende di casa Mediaset confessava l'imminenza di una presa di posizione di Pier Silvio, anticipando gran parte di quello che meno di 48 ore dopo l'amministratore delegato di Mediaset avrebbe sostenuto durante la presentazione dei palinsesti del Biscione.

 

berlusconi confalonieri

Lo spazio politico al centro, la necessità di liberarsi dell'ombra di Meloni e di non restare schiacciati dai nazionalismi, l'europeismo, le bacchettate al segretario di Forza Italia Antonio Tajani che ancora non è riuscito a ringiovanire i volti del partito, la presa liberale e libertaria sui diritti Lgbtq, su aborto e fine vita, che confermano le parole della sorella Marina Berlusconi al Corriere («in questo mi sento in sintonia di più con la sinistra di buon senso»). Tutto scritto, tutto previsto. E Tajani qualcosa sapeva.

 

SILVIO E PIER SILVIO BERLUSCONI

Dietro lo sfogo di Berlusconi jr c'è un piano che ha una direzione, ma ancora non una forma […]. C'è la tentazione della politica, ma anche la consapevolezza di non avere (per ora) il talento istrionico e il carisma ultrapop del padre. Un anno fa, dopo la scomparsa del fondatore, il figlio commissionò un sondaggio su una sua ipotetica discesa in campo. A quanto dicono fu, letteralmente, un disastro.

 

antonio tajani e giorgia meloni al senato

Resta la fascinazione per l'impegno politico, ammessa candidamente l'altro giorno a Milano. Ma poi? Vanno messi in fila i fatti degli ultimi mesi, partendo dall'ipotesi di vendita di Mediaset. Prima del dicembre 2023, nei giorni in cui sembrava che il polo tv sarebbe finito in mano ai tedeschi, dentro FI si cominciò a credere a un possibile futuro politico di Pier Silvio. Il partito era in crisi e pochi confidavano nelle doti di Tajani.

Venne commissionato un altro sondaggio, uno dei tanti di Mediaset, attraverso società demoscopiche, analisti ed esperti di social. La famiglia temeva l'usura del brand e del simbolo Forza Italia, che invece mostrò un'inaspettata resilienza. La vera eredità paterna.

 

pier silvio berlusconi

Passa altro tempo, Forza Italia in alcuni sondaggi risulta sotto il 5 per cento. Un dramma. E così, in preparazione delle Europee, si testano le performance da leader di Tajani, in una sfida tutta interna al centrodestra, quindi confrontandole con quelle di Meloni e del capo della Lega Matteo Salvini.

 

Altra sorpresa: il ministro degli Esteri viene percepito come «una novità» maggiore rispetto agli altri due. La premier regge mentre per il leghista è un tracollo di consenso se misurato sulla sua persona. Alla fine avverrà il sorpasso. Tajani quasi al 10 per cento e sopra Salvini. Ma per Pier Silvio si può fare di più, anche perché i reduci del Terzo Polo, concorrenti al centro - Carlo Calenda e Matteo Renzi - hanno fallito.

 

La legge sull'innalzamento del tetto pubblicitario alla Rai, voluta da Salvini, è stata letta ai vertici di Mediaset come una ritorsione contro questo attivismo. In una commistione del tutto peculiare, […] Tajani sa di doversi adeguare. Anche perché sono stati i Berlusconi a garantire la sopravvivenza finanziaria degli azzurri. Nel mirino di Pier Silvio sono finiti gli uomini del vicepremier, come il fedelissimo Paolo Barelli o Maurizio Gasparri, considerati fuori linea rispetto alla nuova visione berlusconiana.

 

giorgia meloni paolo del debbio. dritto e rovescio

[…] Non è un caso che, nella ridefinizione degli spazi tv, Del Debbio avrà nuovamente in mano la striscia quotidiana dell'access prime time, l'anno scorso laboratorio affidato a Bianca Berlinguer, nome dichiaratamente di sinistra scippato alla Rai. In quello spazio, Del Debbio potrà sperimentare nuove leve e volti inediti. Il casting parte anche da qui, alla maniera del Cavaliere.

 

[…]Del Debbio è stato uno degli artefici della cavalcata della nuova destra. Meloni gliene è grata. Qualche anno fa propose lui come candidato premier al posto di Silvio e il feeling, nel tempo, è rimasto, come si può vedere ogni volta che la premier è sua ospite. Inoltre, è in un suo studio che lei conobbe e si innamorò del padre di sua figlia, Andrea Giambruno, poi impallinato dalle sue […] volgarità nei fuorionda di Striscia la Notizia, stessa azienda di cui è dipendente. Meloni non ha mai creduto al caso e alle scuse dei Berlusconi: una ferita che non si è rimarginata.

 

STEFANO BENIGNI SILVIO BERLUSCONI

2. ARIA DI SCOUTING TRA GLI UNDER 40 AZZURRI VOLTI NUOVI IN TV: "NON SIAMO ROTTAMATORI"

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

I ragazzi di Forza Italia non vogliono essere chiamati «rottamatori». Con la vecchia guardia «siamo in piena sintonia», assicura Stefano Benigni, segretario dei Giovani di FI, voluto da Antonio Tajani come uno dei quattro vicepresidenti del partito. Chi interpreta in modo velenoso le parole di Pier Silvio Berlusconi […] «sbaglia», sottolinea Benigni: «I Giovani di Forza Italia si preparano a diventare classe dirigente lavorando a sostegno dei vertici nazionali».

 

paolo del debbio foto di bacco (9)

Ci sono volti nuovi, cresciuti nella cantera azzurra, sui quali però inizia a puntare il partito. Per capire in che direzione va Forza Italia, storicamente, la prima regola è osservare bene i talkshow delle reti Mediaset. E qui c'è un nome, oltre a quello di Benigni, che negli ultimi mesi finisce spesso davanti alle telecamere: Simone Leoni.

Romano, solo 24 anni, ma già a 20 era il più giovane candidato di FI alle elezioni nella Capitale. Leoni, per il movimento giovanile, è coordinatore nel Lazio e responsabile dell'organizzazione nazionale, e inizia a essere frequente ospite dei talk condotti da Paolo Del Debbio, Bianca Berlinguer e Nicola Porro su Rete 4.

 

simone leoni 2

E questo dentro il mondo di Forza Italia ha il suo peso. Non è l'unico. Più distanti dalle televisioni, ma comunque messi sotto il riflettore dai vertici del partito, ci sono Ludovico Seppilli, Michele Vitiello e Veronica Rigoni. Seppilli, torinese di 33 anni, consigliere comunale a Pino Torinese dove era candidato sindaco, coordinatore della giovanile in Piemonte e incaricato di tessere relazioni istituzionali all'estero per i Giovani di FI.

 

Vitiello è stato inserito invece da Fortune Italia nella lista dei 40 più promettenti under40, lobbista, direttore di Parlamento magazine e nominato nuovo Responsabile dei dipartimenti della giovanile azzurra. C'è poi Veronica Rigoni, vicentina, responsabile della comunicazione dei Giovani di Forza Italia, e fedelissima del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto […]

Veronica Rigonifedele confalonieri silvio berlusconi ubaldo livolsiMichele VitielloLudovico Seppillisimone leoni 1SILVIO E PIER SILVIO BERLUSCONIGIORGIA MELONI PAOLO DEL DEBBIO pier silvio berlusconisilvia toffanin pier silvio berlusconi PAOLO DEL DEBBIO - IN NOME DELLA LIBERTApier silvio berlusconiIL PACCO DI PAOLO DEL DEBBIOpier silvio berlusconi

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...