salvini papeete

BATTAGLIA ALL'ULTIMA SPIAGGIA - STABILIMENTI BALNEARI E VENDITORI AMBULANTI NON VOGLIONO CHE DRAGHI FACCIA LA RIFORMA DELLE CONCESSIONI, LIBERANDO IL MERCATO A CHI OFFRE DI PIÙ: DEL RESTO È COMODO MANTENERE LO STATUS QUO E VERSARE 17.619 EURO DI CANONE ANNUALE E INCASSARNE MILLE AL GIORNO PER UN SOLO GAZEBO, O FATTURARE 3,2 MILIONI DI EURO E SBORSARNE 10 MILA (VERO TWIGA DI BRIATORE? VERO PAPEETE DEGLI AMICI DI SALVINI?)

Paolo Baroni per "La Stampa"

 

flavio briatore al twiga

La segnalazione che a fine marzo l'Antitrust ha inviato a palazzo Chigi su richiesta dello steso Draghi non ammette sconti. L'Agcm, senza giri di parole, sollecita una riforma delle concessioni «evitando il mantenimento dello status quo».

 

In ballo ci sono gli stabilimenti balneari ma anche le bancarelle dei venditori ambulanti che nei mesi scorsi a Roma son già scesi in piazza. C'è una questione di libera concorrenza ed il rispetto dei trattati che regolano il funzionamento dell'Unione europea, ma anche la giusta valorizzazione dei beni pubblici (che dovrebbe stare a cuore allo Stato, anche se i dati sugli incassi dicono l'esatto contrario).

 

santanche' twiga

In Italia, solamente per quando riguarda il demanio marittimo, si contano in tutto 61.426 concessioni per un totale di 3.346 chilometri di spiagge. Le concessioni relative agli stabilimenti balneari - segnala il rapporto "Spiagge 2021" di Legambiente - in tutto sono 12.166 e in tre anni sono cresciute del 12,5% soprattutto al Sud. Oltre a queste ci sono poi altre 1.838 concessioni relative a campeggi, impianti sportici e complessi turistici.

 

twiga

In totale nel 2019, ultimo dato disponibile, lo Stato aveva messo a bilancio 115 milioni di euro di introiti, di cui però solo 83 sono stati effettivamente riscossi con l'arretrato che è arrivato a quota 235 milioni considerando tutti gli importi non pagati dal 2007 a oggi. In media ogni concessione vale dunque 9.200 euro, ma gli importi versati dagli stabilimenti balneari sono molto più bassi.

 

la capanna 1

Basti pensare che solo col «Decreto agosto» dell'anno passato il canone minino da 362,90 euro è stato portato a 2.500 euro. Parliamo insomma di poche decine di milioni a fronte di un giro d'affari complessivo per il settore degli stabilimenti balneari che prima della crisi Nomisma stimava in circa 15 miliardi all'anno.

 

Eclatante è soprattutto il divario tra l'onere versato ed i ricavi delle spiagge vip. Tanto per fare tre esempi il Twiga di Briatore, a Marina di Pietrasanta, versa 17.619 euro di canone annuale ma ne incassa ben mille al giorno per un solo gazebo, mentre il Papeete Beach di Milano Marittima che nel 2019 ha fatturato 3,2 milioni di euro ne sborsa 10 mila.

 

salvini papeete

Questo è lo stabilimento preferito da Salvini che da giorni dice di essere pronto a fare le barricate per evitare che vengano rispettati i dettami della Bolkestein. Che invece è esattamente quello che chiede ormai da 3 anni l'Antitrust.

 

L'Agcm, nella sua memoria, ricorda che già nel 2018 ha provveduto a segnalare «l'uso distorto dello strumento delle concessioni» e quindi torna a chiedere di «evitare i rinnovi automatici» sottolineando l'importanza del ricorso di modalità di affidamento competitive.

 

SALVINI PAPEETE

In cima alla lista ci sono proprio le concessioni demaniali e marittime, che in barba alla direttiva Bolkestein, giusto nel 2018 su pressione soprattutto della Lega (che guardava alle successive Europee) il governo Conte1 ha deciso di prorogare senza alcun tipo di gara per ben 15 anni. Ovvero sino al 2033.

 

SALVINI AL PAPEETE

L'Agcm ne fa innanzitutto una questione di limitazione della concorrenza e di scarso incentivo all'innovazione e segnala come aver sterilizzazione la Bolkestein non solo si pone in contrasto col trattato di funzionamento dell'Unione ma «è suscettibile di limitare ingiustificatamente la libertà di stabilimento e la libertà di circolazione dei servizi».

 

SALVINI IN SPIAGGIA AL PAPEETE

E per questo chiede esplicitamente al governo di abrogare la legge del 2018, di adottare in tempi brevi una nuova normativa «che preveda l'immediata selezione dei concessionari del demanio marittimo in base a principi di concorrenza, imparzialità, trasparenza e pubblicità», e per quanto riguarda le sole concessioni degli stabilimenti balneari chiede «di affidare anche la determinazione dei canoni concessori alla procedura competitiva per la selezione dei concessionari».

 

MATTEO SALVINI AL PAPEETE

Insomma chi offre di più si prende la concessione: è una buona regola di mercato, che ovviamente non piace ai balneari e a chi pensa anche in questa tornata di intercettare i loro voti.

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)