aumento delle bollette

BOLLETTE, LA STANGATA DI FINE ANNO - DOPO GLI INCREDIBILI AUMENTI DELL'ENERGIA CHE STANNO METTENDO IN GINOCCHIO LE IMPRESE, OGGI TOCCA ALLE FAMIGLIE: LUCE PIÙ CARA DEL 55% IL GAS SALE DEL 41% - LA MAZZATA POTREBBE ARRIVARE INTORNO AI 15 MILIARDI. CIFRA CHE VIENE SOLO PARZIALMENTE SGONFIATA DAI 3,8 MILIARDI STANZIATI DAL GOVERNO (SENZA CONTARE CHE SEMPRE DI SOLDI DEI CONTRIBUENTI SI TRATTA)

Sandro Iacometti per "Libero quotidiano"

rincaro energia e aumento delle bollette 9

 

Il giorno è arrivato. Dopo gli incredibili aumenti dell'energia che stanno mettendo in ginocchio le imprese, oggi tocca alle famiglie. A poche ore dal Capodanno l'Autorità dell'energia comunicherà le nuove tariffe di luce e gas per il prossimo trimestre. E le cifre faranno tremare i polsi. Qualche drammatica anticipazione, riportata nei giorni scorsi da Libero, era già arrivata per bocca dello stesso presidente Stefano Besseghini, che aveva parlato di un aumento del 50% per l'elettricità e del 40% per il metano.

 

Ebbene, il dato definitivo è ancora peggio. Secondo quanto trapela dagli uffici dei tecnici che in queste settimane hanno effettuato i calcoli, l'incremento della luce sarà del 55%, quello del gas toccherà il 41%. Percentuali stratosferiche che già incorporano (da verificare se integralmente o solo parzialmente) l'intervento di compensazione del governo. Per capire cosa significa bisogna ricordarsi lo spavento provocato solo tre mesi fa dagli aumenti del 30 e del 14% (sempre grazie all'intervento dell'esecutivo di circa 3,5 miliardi). È da allora che il tema bollette è diventato centrale.

rincaro energia e aumento delle bollette 7

 

Anche se, a quanto pare, non abbastanza. Allora l'incremento complessivo dei costi per i cittadini si aggirava sui 12 miliardi. Questa volta la mazzata potrebbe arrivare intorno ai 15 miliardi. Cifra che evidentemente non può essere scalfita in maniera consistente dai 3,8 miliardi stanziati dal governo (senza contare che sempre di soldi dei contribuenti si tratta).

 

SEGNALI DI PERICOLO

rincaro energia e aumento delle bollette 8

Eppure, i segnali di pericolo non sono mancati. Secondo un rapporto di Selectra nel 2021 i prezzi all'ingrosso di luce e gas hanno battuto tutti i record storici: il metano (Ttf) è aumentato del 540%, mentre l'energia elettrica (il Pun) è schizzato da inizio anno del 510%. Insomma, non si tratta di un fulmine a ciel sereno, ma di un tornado che mese dopo mese a continuato ad aumentare di dimensione e di intensità, cambiando di volta in volta la sua classificazione di rischiosità.

 

Ora siamo probabilmente a "catastrofico". Anche perché se i rincari per le utenze residenziali rendono più difficile per le famiglie arrivare alla fine del mese e frenano i consumi, quelli per le imprese, come abbiamo visto in questi giorni, bloccano direttamente la produzione, con tanti saluti alla ripresa economica e ai posti di lavoro.

rincaro energia e aumento delle bollette 6

 

ALLARMI INASCOLTATI

Malgrado la distrazione del Quirinale, che sta pericolosamente offuscando le valutazioni su cosa accadrà al Paese dopo che sarà eletto il nuovo presidente della Repubblica, il centrodestra è da mesi che batte sulla questioni. Fdi dall'opposizione, ma Lega e Forza Italia dai banchi del governo. Giancarlo Giorgetti ha ventilato possibili blackout, Matteo Salvini ha invocato un piano di sicurezza nazionale, Antonio Tajani, dopo aver lanciato numerosi allarmi, ieri ha presentato, in coordinamento con i gruppi parlamentari e i ministri azzurri, un ordine del giorno per chiedere al governo di intervenire immediatamente in maniera strutturale.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 4

Una strada che, con buona pace dei Cinquestelle, tenta di indicare anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che da mesi parla, attirandosi le ire degli ambientalisti, di ripartura del dossier sul nucleare e, nel breve periodo, di riattivazione dei giacimenti di gas inutilizzati in Italia per paura delle trivelle. «Dovrebbe essere più che mai chiaro a tutti», ha detto ieri anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, in una lettera agli associati, «che il gas è una fonte necessaria proprio nella transizione alle rinnovabili.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 5

E per questo occorrerebbe sbloccare l'estrazione di risorse aggiuntive di gas italiane». Servirebbero anche, ha aggiunto, misure europee per la realizzazione di un vero mercato comune del gas. Una tesi proposta pure dallo stesso Mario Draghi, il quale nel messaggio di fine anno ha anche ammesso che i soldi stanziati per le bollette non bastano e che non possiamo aspettare l'Europa. Gli aumenti però oggi arrivano. E il governo è ancora fermo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…