alfonso bonafede

BONAFEDE, BRUTTA ARIA: IL MINISTRO ORA VIENE IMPALLINATO DAGLI STESSI GRILLINI - IL DEPUTATO CINQUESTELLE, GIORGIO TRIZZINO, PRESENTA UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PER CONOSCERE IL DESTINO DI DUE MAGISTRATI, CASCINI E MANCINETTI, VISTE LE CONDOTTE EMERSE DALLE CHAT DI PALAMARA - IL RUOLO DI DI FICO E DI BATTISTA NEL GIOCO DELLE NOMINE

Simone Di Meo per “la Verità”

 

alfonso bonafede

Il fuoco amico arriva da Sud, collegio Sicilia 1 della Camera. A sparare contro il grillino ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è il grillino deputato Giorgio Trizzino, chirurgo palermitano. Firmatario di una durissima interrogazione a risposta scritta in commissione Giustizia che trae spunto dagli scoop pubblicati, in queste settimane, dal nostro giornale. Un'azione che rischia di indebolire il già precario equilibro del Guardasigilli, sott' attacco per la mancata nomina di Nino Di Matteo al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e per la circolare scarcera-boss durante l'emergenza Covid-19.

 

GIORGIO TRIZZINO

Trizzino contesta in particolare le condotte, così come emerse dalle chat di Luca Palamara, di due attuali consiglieri di Palazzo dei Marescialli, entrambi componenti della commissione disciplinare: Marco Mancinetti e Giuseppe Cascini. Del primo elenca le supposte «intercessioni nella carriera universitaria» a favore del figlio; nonché gli «interventi effettuati [] al fine di agevolare talune nomine presso uffici giudiziari laziali anche in vista di scadenze elettorali»; e le «pressanti richieste e proteste» per ottenere «inviti a cena presso l'abitazione» dell'ex consigliera, Paola Balducci.

 

MARCO MANCINETTI

Del secondo, invece, Trizzino enumera comportamenti a suo dire altrettanto censurabili quali la nomina a procuratore aggiunto in relazione alla «revoca della domanda di altro concorrente (Sergio Colaiocco, ndr); il «ricollocamento in ruolo» del fratello Francesco; e ancora le «pressioni esercitate» nei confronti di Palamara per spingerlo a contattare «conduttori televisivi», come Enrico Mentana, e così «limitare la presenza mediatica di altro candidato (Piercamillo Davigo, ndr)» in vista delle elezioni del Csm; e infine le modalità di procacciamento di un biglietto per la tribuna autorità allo stadio Olimpico per il figlio, in occasione di una partita di Champions league, «come documentato fotograficamente» dalla Verità.

luca palamara giuseppe cascini

 

Su questi presupposti, il deputato pentastellato chiede pertanto di sapere «se e quando la Procura di Perugia abbia trasmesso al ministro della Giustizia in tutto o in parte gli atti del procedimento penale» a carico di Palamara, sott' inchiesta per una presunta corruzione.

 

E se siano stati attivati «accertamenti ispettivi» nei confronti dei consiglieri Mancinetti e Cascini. Il provvedimento a firma del parlamentare siciliano s' addentra a esplorare, inoltre, il campo minato dei procedimenti disciplinari e della «sospensione dalle funzioni giudiziarie» che potrebbero essere richiesti a carico dei due consiglieri al procuratore generale della Cassazione, «con particolare riguardo alle ipotesi di indebito approfittamento, con spendita implicita, della qualità di magistrato».

giuseppe cascini luca palamara

 

Gli stessi grillini non sono però estranei al grande gioco delle nomine, e non solo per quelle decise da Bonafede al momento dell'insediamento, quando dovette fronteggiare l'offensiva della Procura di Roma e del suo capo, Giuseppe Pignatone, a proposito dell'inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio della Roma in cui compariva come testimone.

roberto rustichelli presidente antitrust 2

 

Le chat di Palamara raccontano in diretta tentativi riusciti (e mancati) per incarichi di sottogoverno che vedono protagoniste toghe note e meno note. Come Roberto Rustichelli, nominato nel maggio 2019 alla guida dell'Autorità garante per la concorrenza e il mercato. A dire di Palamara grazie all'aiuto del Movimento. «I tuoi amici 5 stelle aerea (sic, ndr) Fico hanno nominato Rustichelli presidente Antitrust... Lavora là tribunale di Napoli», afferma l'ex boss di Unicost in una conversazione con il pm partenopeo Cesare Sirignano.

 

In un'altra chiacchierata con l'ex presidente dell'Anm locale, Silvana Sica, anche lei del capoluogo campano, Palamara è ancora più esplicito: «Questi sono matti», riferendosi ai grillini. La Sica risponde: «Terribile ti assicuro. Tea (sic, ndr) l'altro un rompicoglioni petulante».

 

giuseppe pignatone

Oltre a Roberto Fico, nei Whatsapp di Palamara compare anche il nome di Alessandro Di Battista. Il pm sott' inchiesta a Perugia lo evoca in una chiacchierata con Maria Casola, capo del dipartimento per gli Affari di giustizia del ministero di via Arenula. Commentando una tornata di incarichi a poche settimane dall'insediamento del primo governo Conte, Palamara le dice: «Ma in questa vicenda l'unico che poteva realmente aiutarti era uno solo... E io te lo avevo anche detto...».

 

ROBERTO FICO ALESSANDRO DI BATTISTA

La donna gli chiede: «Cioè». E Palamara spiega: «Le correnti sono state tagliate fuori... DIBA (Alessandro Di Battista, ndr) era l'unico... Come fanno (sic, ndr) fatti i 5s che hanno sostenuto Baldi e Basentini». Questi ultimi due, a dire il vero, non particolarmente fortunati perché costretti entrambi alle dimissioni. Franco Basentini (ex capo del Dap) a causa della liberazione dei padrini mafiosi, Fulvio Baldi (ex capo di gabinetto di Bonafede) a causa delle chiacchierate in libertà nelle chat di Palamara.

 

cosimo ferri 2

Ma c'è anche chi, inizialmente travolto dalla tempesta delle intercettazioni dell'inchiesta di Perugia, ha ottenuto giustizia. È il caso di Corrado Cartoni, ex consigliere del Csm (dimissionario) presente, seppur in stato di dormiveglia, alle riunioni carbonare all'hotel Champagne di Roma, con Palamara e gli altri presunti «congiurati» di Palazzo dei Marescialli e i deputati Luca Lotti e Cosimo Ferri. Cartoni si è visto infatti riconoscere dal tribunale di Perugia un risarcimento danni dal quotidiano Il Messaggero per un articolo del 14 maggio 2019 in cui gli venivano «falsamente attribuite» dichiarazioni sulla nomina del procuratore di Roma.

 

Oltre a questa vinta, l'ex consigliere del Csm ha promosso altre quattro cause civili (due in mediazione e altrettante a giudizio), mentre la quinta citazione sarebbe pronta per essere depositata. Al momento di lasciare il Consiglio superiore, Cartoni aveva ribadito di non aver mai pronunciato le frasi pubblicate dai giornali.

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…