nino di matteo alfonso bonafede

BONAFEDE IN CATTIVA FEDE? – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SPIEGA IL NUOVO DECRETO PER EVITARE LE SCARCERAZIONI FACILI DEI BOSS MAFIOSI. IL DL SI LIMITA A CHIEDERE AI GIUDICI DI “RIVALUTARE” LE DECISIONI. E SCOPPIA LA POLEMICA PER LE SCARCERAZIONI DEGLI UNDER 30. AI DOMICILIARI MANDATI I DETENUTI MENO A RISCHIO VIRUS - OGGI L’INFORMATIVA SULLE ACCUSE DEL MAGISTRATO DI MATTEO

Fabio Martini per lastampa.it

nino di matteo alfonso bonafede

 

A palazzo Chigi è stato pensato come un provvedimento scaccia-problemi, ma il decreto sulle scarcerazioni non ha allentato la catena di diffidenze, ostilità e rischi politici che circondano il ministro Guardasigilli, Alfonso Bonafede. All’ombra della giornata domenicale, che di solito spegne i riflettori mediatici, si è consumato un primo problema: il decreto approvato sabato notte dal governo ha avuto qualche problema nel superare i rilievi di manifesta costituzionalità che spettano alla Presidenza della Repubblica.

 

Bonafede

La procedura che accompagna un decreto-legge approvato dal governo sino al Colle è sempre informalissima, perché i testi licenziati dai Consigli dei ministri sono «invisibili» e nel corso degli anni questo ha talora consentito modifiche in corso d’opera, finalizzate alla piena operatività e congruità costituzionale dei provvedimenti. Stavolta il decreto è stato firmato dal Capo dello Stato domenica sera, al termine di un approfondito setaccio nel corso del quale si sarebbe arrivati ad ipotizzare un ridimensionamento quantitativo dell’articolato ma a tarda sera la Gazzetta ufficiale straordinaria non aveva ancora pubblicato il testo «vidimato».

 

Ma non c’è soltanto l’iter accidentato del decreto Bonafede a rendere problematico il futuro prossimo venturo del ministro della Grazia, chiamato nei prossimi giorni a due passaggi parlamentari: il primo dei quali è fissato domani mattina alla Camera. Bonafede è chiamato a fornire un’informativa sulla originalissima vicenda del magistrato Nino Di Matteo, che ha accusato in tv il ministro di aver subito pressioni della mafia. Bonafede ha ottenuto che le sue comunicazioni fossero derubricate a informativa e dunque le Camere non voteranno, cosa che però saranno chiamate a fare in occasione della mozione di sfiducia (ancora non calendarizzata) presentata dal centro-destra.

ALFONSO BONAFEDE MARCO TRAVAGLIO

 

E su quel voto peserà la vicenda delle scarcerazioni, che non sembrava chiusa col decreto di sabato, che prevede l’obbligo di rivalutazione di tutte le ordinanze sin qui emesse dai magistrati di sorveglianza. Nei giorni scorsi aveva suscitato la protesta quasi unanime dei partiti l’invio ai domiciliari di oltre 400 detenuti condannati per reati di alta pericolosità sociale, considerati a «rischio Covid» e ai quali l’amministrazione penitenziaria non è stata in grado di garantire la certezza di non contrarre il virus. Ma nelle ultime ore – ecco la novità - stanno affiorando voci sull’età degli scarcerati che, confermate, potrebbero creare nuovi grattacapi al ministro.

 

Più della metà degli scarcerati avrebbero un’età compresa tra il 30 e i 55 anni, una trentina sarebbero under 30 e uno di loro avrebbe 23 anni. Naturalmente sono stati tutti avviati ai domiciliari sulle base di ordinanze ben motivate ma la non alta percentuale di anziani (di regola i più a rischio) è destinata ad accendere l’interesse delle opposizioni parlamentari.

alfonso bonafede francesco basentini 1

 

Tutto da verificare ma si tratta di casi che potrebbero chiamare in causa anche il Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), una struttura sotto la giurisdizione del ministero della Giustizia. Il ministro comunque ha espresso tutta la sua soddisfazione: «Nessuno può pensare di approfittare dell’emergenza sanitaria del coronavirus per poter uscire dal carcere». Ma attorno al ministro c’è una generale diffidenza: «Il 70 per cento del Parlamento sarebbe d’accordo sulle scelte essenziali per la giustizia – sostiene Enrico Costa, capofila del centrodestra in questo campo – ma Bonafede è come se avesse indosso una cintura esplosiva: lui è il capo-delegazione 5 stelle al governo e forte di questo, prova a paralizzare tutto».

francesco basentini alfonso bonafedeluigi di maio e alfonso bonafede in piazza contro i vitalizi

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?