elisabeth borne emmanuel macron

BORNE IDENTITY! - LA NUOVA PRIMA MINISTRA FRANCESE, ELISABETH BORNE,  È UNA “SPECIE DI FORNERO” (COPYRIGHT “IL FATTO”): PROFONDA CONOSCITRICE DELL’AMMINISTRAZIONE, GRANDE LAVORATRICE, MA NON CERTO UNA TRASCINATRICE. INSOMMA, IL PROFILO IDEALE PER NON FARE OMBRA ALL’EGO ESPANSO DI MACRON - VIDEO

 

elisabeth borne

1 - UNA DONNA PREMIER IN FRANCIA

Da “Anteprima. La spremuta di giornali di Giorgio Dell’Arti”

 

Una specie di Fornero: l'ideale per respingere i "populisti" [Fatto].

 

2 - FRANCIA, ELISABETH BORNE PRIMA MINISTRA. MACRON SCEGLIE UNA FEDELISSIMA

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

elisabeth borne emmanuel macron

«Dedico questa nomina a tutte le ragazzine: inseguite i vostri sogni, niente deve fermare la lotta per il ruolo delle donne nella società», sono le prime parole della premier. Trentuno anni dopo Edith Cresson, prima ministra di François Mitterrand che venne sommersa dagli insulti misogini (compreso ovviamente quello di essere una delle amanti del presidente) e che le augura oggi un sarcastico «buona fortuna», un’altra donna di sinistra diventa primo ministro di Francia.

 

emmanuel macron 2

Si tratta di Elisabeth Borne, 61 anni, ex collaboratrice di Lionel Jospin e di Ségolène Royal, più volte ministra -Trasporti, Ecologia, Lavoro – durante il primo mandato Macron, di indiscussa capacità e sensibilità politica, dotata di molte qualità tra le quali quella di essere donna. Il presidente aveva già evocato la possibilità di nominare una premier nel 2017 — a testimonianza della sua attenzione alla parità nei sessi nei posti di responsabilità — prima di decidere altrimenti. Stavolta la promessa è mantenuta.

 

Edouard Philippe

Borne è una personalità molto lontana da Edouard Philippe , l’allora semi-sconosciuto sindaco di destra che Macron andò a pescare cinque anni fa a Le Havre e che poi sorprese tutti — anche il capo dello Stato — per talento e carisma. La nuova premier assomiglia semmai un po’ di più al successore di Philippe, Jean Castex: una perfetta conoscitrice dell’amministrazione francese, grande lavoratrice, capace di parlare ai sindacati, ma priva di una influenza politica personale e certo non una trascinatrice. Profilo ideale per affiancare il presidente della Repubblica senza correre il rischio di fargli ombra.

JEAN CASTEX

 

La nomina di Borne arriva in piena campagna per le elezioni legislative del 12 e 19 giugno, e tra qualche giorno il suo governo entrerà in un periodo di sospensione di fatto, dedicandosi solo agli affari correnti, prima del voto e della formazione della maggioranza in Parlamento.

 

Se le elezioni dovessero dare il successo al partito di Macron — che si chiama ormai Renaissance al posto di La République en Marche — la premier Borne dovrà occuparsi subito della legge sul potere d’acquisto molto attesa dai francesi, colpiti dall’inflazione, e poi della riforma delle pensioni, il grande cantiere politico del secondo mandato. Lo farà con la stessa competenza e capacità di trattativa già dimostrate quando, da ministra dei Trasporti, ha affrontato con successo la difficile riforma della Sncf, le ferrovie dello Stato francesi.

 

elisabeth borne 2

Oggi o domani la neo-premier Borne annuncerà i ministri del suo governo, alcuni dei quali in tempi normali sarebbero destinati a essere più popolari e potenti di lei. Il ruolo del primo ministro si è sempre più ridotto negli ultimi anni perché a cominciare da Sarkozy — e con la relativa pausa di Hollande — il presidente della Repubblica ha preso sempre maggiore spazio politico, mediatico ed esecutivo. Ma stavolta Macron dovrebbe affidare a Borne anche l’importante delega della pianificazione ecologica, uno dei dossier sui quali si giudicherà il successo o meno del quinquennio.

 

ELISABETH BORNE

Borne riempie tutti i requisiti richiesti: preparata, esperta, donna, e di sinistra, il che dovrebbe essere di aiuto per frenare l’avanzata della Nupes, la nuova unione popolare ecologista e sociale guidata da Jean-Luc Mélenchon che si dice sicuro di vincere le elezioni legislative, conquistare la maggioranza in Parlamento e quindi anche il posto di vero e stabile primo ministro.

 

ELISABETH BORNE

Prima della nomina, Mélenchon faceva lo spiritoso: «Grande tensione, il mio predecessore sarà di destra o invece di destra? Nessuno vuole questo incarico, perché è un contratto a durata determinata». Una volta incaricata Borne, Mélenchon ha subito contestato la sua credibilità “di sinistra”: «Elisabeth Borne è una delle figure più dure del maltrattamento sociale macronista», e con grande, forse eccessiva sicurezza di sé promette di sostituirla presto, in virtù del voto di giugno.

 

emmanuel macron

Ma intanto Macron dice che con Borne «continueremo ad agire senza tregua» elencando le priorità: «Ecologia, sanità, educazione, pieno impiego, rinascita democratica, Europa e sicurezza». E Marlène Schiappa, femminista già vice-ministra per la parità uomo donna, esulta: «Una donna a Matignon, un giorno storico per l’uguaglianza».

emmanuel macron

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…