BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - CHE GIORNATA DI M. PER RENZIE IN VERSIONE SPADACCINO! - VENDOLA GLI RIFILA IL DUE DI PICCHE SUL SENATO E L’AMICO DELLA VALLE PARLA DI RIFORME FATTE “DALL’ULTIMO CHE ARRIVA CON IL GELATO”

Doveva essere il giorno dell’accordo con Chiti: una settimana in più di discussione in cambio di una sforbiciata agli emendamenti. E invece Sel sfancula la maggioranza e torna sull’Aventino con Lega e grillini. A questo punto Ferragosto al lavoro per i senatori e caos totale sui tempi di approvazione…

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Francesco Bonazzi per Dagospia

 

RENZI-VENDOLA RENZI-VENDOLA

Che giornataccia per Renzi spadaccino. Il premier riceve le campionesse della scherma e mima una stoccata con la sciabola, dicendo che “ogni riferimento al Senato è puramente casuale”, ma in mattinata ha preso un colpo proibito sotto la cintola da Sel e le sue truppe devono assistere all’inizio del dibattito in pieno caos sulla riforma di Palazzo Madama. E nel pomeriggio gli arriva pure un colpo di fioretto da parte dell’amico Della Valle, che pur senza citarlo, parla di una Costituzione che non può essere riformata “dall’ultimo arrivato con il gelato in mano”.

 

BEPPE GRILLO BEPPE GRILLO

Sembrava fatta, ieri sera, sul “lodo Chiti”: ritiro di un bel po’ di emendamenti in cambio di una settimana in più di discussione, con approvazione della riforma per il 2 settembre. E invece niente. Stamattina le truppe di Nichi Vendola, che sulla delicata partita intrecciata all’Italicum si giocano la sopravvivenza futura, hanno dato un bel due di picche a Renzie e hanno respinto la mediazione di Vannino Chiti, piddino tra i più contrari alla riforma del Senato.

diego della valle diego della valle

 

Chiti si muoveva a nome della maggioranza e con il via libera del governo, ma Sel gli ha risposto che non tratta “con chi offende”, riferendosi sempre a Palazzo Chigi, e lamentando la mancanza di un vero confronto nel merito delle questioni sollevate. Previste ritorsioni renziane sulle alleanze locali. A questo punto, è il minimo.

 

Dopo il primo fallimento ci ha provato anche Piero Grasso, che ha proposto ai gruppi parlamentari di partire dall’articolo 3, in modo da saltare le parti del ddl Boschi sulle quali ci sono più resistenze. Ma la mediazione del presidente del Senato è stata respinta dal governo, che in questo modo ha dimostrato una volta di più di voler giocare in prima persona la partita delle riforme costituzionali.  

Vannino Chiti Vannino Chiti

 

Adesso, dopo una giornata che ha registrato anche varie interruzioni, cori da stadio e intemperanze varie nell’aula di Palazzo Madama, il caos appare totale. Renzi e la fedelissima Boschi non hanno più idea di quando si concluderà veramente l’iter della legge e si possono consolare solo con la certezza che i senatori “riottosi” saranno costretti a passare i giorni a cavallo di Ferragosto sui propri banchi.

 

Forza Italia assiste quasi impassibile a questo stillicidio, combattuta tra una certa soddisfazione per le difficoltà che incontra l’impetuoso alleato fiorentino e la preoccupazione di vigilare, sempre e comunque, sul famoso Patto del Nazareno tra i due leader. Mentre Grillo alza ancora i toni e parla di “colpo di stato in atto” e schiera le sue truppe al Senato per continuare nell’ostruzionismo a oltranza.

maria elena boschi 1 maria elena boschi 1

 

Non poteva scegliere giornata migliore per dire la sua Diego Della Valle, a Roma per una conferenza stampa sul restauro del Colosseo. Il presidente della Fiorentina, accreditato di una solida amicizia non solo calcistica con Renzie, ha detto testualmente: “Faccio un appello al presidente della Repubblica: Presidente, la Costituzione è stata scritta da persone come Einaudi, non la facciamo cambiare dall’ultimo arrivato seduto in un bar con un gelato in mano. Bisogna stare molto attenti a queste cose”. Oggi Renzie aveva in mano una sciabola, ma è difficile immaginare che la stoccata sul “gelato” non fosse per lui. 

 

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