giuseppe conte matteo salvini

BUON VISEGRAD A CATTIVO GIOCO – CONTE CHIEDE A LEGA E FRATELLI D’ITALIA DI DARGLI UNA MANO CON I PARTITI SOVRANISTI AL GOVERNO NEI PAESI DELL’EST E IL CAPITONE CI RIMANE DI SASSO: “NON CONOSCE VERGOGNA. SI PREOCCUPI INVECE DI CHI PREFERISCE INTERLOQUIRE CON CINA, VENEZUELA E IRAN” – INTANTO BERLUSCONI TENDE LA MANO AI GRILLINI SULLA RIFORMA DEL FISCO…

 

 

Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

matteo salvini e giuseppe conte in senato prima del discorso del premier

«Conte non conosce vergogna ». Nella domenica degli Stati generali, le cannonate più sonore vengono da Matteo Salvini. Il premier Giuseppe Conte si era rivolto ai partiti sovranisti chiedendo loro un «aiuto» internazionale: agire nei confronti dei «partiti con cui avete legami» nei Paesi ostili alle misure europee post Covid.

 

Insomma, dopo il no di Lega e Fratelli d'Italia agli Stati generali, il presidente del Consiglio aveva cercato di coinvolgere i due partiti nei confronti del gruppo di Visegrad. Ma, appunto, la risposta di Salvini è stata poco dialogante: «Conte dice che abbiamo rapporti con i Paesi Visegrad? Parliamo di governi europei liberamente eletti, di democrazie occidentali. Il premier si preoccupi invece di chi, nella sua maggioranza, preferisce interloquire con i regimi sanguinari di Cina, Venezuela e Iran».

 

MATTEO SALVINI VIKTOR ORBAN

E ancora: «Non capisco questo appello che proviene da una villa, mentre si scopre che un milione di persone aspettano la cassa integrazione che forse non riceveranno mai». Difficile pensare a partecipazioni leghiste all'evento di Villa Pamphilj: «Suggerisco semmai di invitare qualche rappresentante della Polizia penitenziaria, vista la rivolta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere».

 

GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN

Non meno determinata Giorgia Meloni. Che al Corriere del Trentino si dice «sempre più fiera di non aver accettato di partecipare a questa assurda messinscena, utile solo all'ego di Conte mentre ci sono milioni di italiani che non sanno come arrivare a fine mese». La leader di FdI ha rilasciato anche una lunga intervista al quotidiano spagnolo El Pais . Per dire che «i dibattiti si svolgono in Parlamento.

 

Se Conte vuole parlare con noi, può apparire in Aula o incontrarci a Palazzo Chigi. Non andremo in passerella verso ville di lusso in un momento in cui un terzo degli italiani si trova ad affrontare la povertà. È una pantomima».

 

stati generali conte

Anche perché Conte «ha istituito una task force e quando sono arrivati i documenti li ha messi nel cassetto e ha convocato un incontro. Mira a riforme che durino a lungo ed è così che rimarrà in carica. Ma l'unico modo per ricostruire l'Italia è il voto».

 

Ma proprio sulle riforme, arriva l'apertura al governo di FI. Sestino Giacomoni, uno degli uomini più vicini a Berlusconi, inizia parlando di «conversione liberale dei grillini» che «deve far riflettere e non può essere considerata soltanto una provocazione». Per poi calare l'asso. Se il M5S portasse in Parlamento le riforme del Fisco e della burocrazia gli azzurri non si girerebbero dall'altra parte: «Dimostrino di essere maturi, Forza Italia c'è».

sestino giacomoni

 

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?