IL BUONISTA SAVIANO TIRA FUORI UNA CATTIVERIA MAI SENTITA PRIMA: ''ZINGARETTI LEADER? CAMMINA RASENTE I MURI PER NON ESSERE NOTATO - DI MAIO INTRISO DI CULTURA AUTORITARIA E XENOFOBA - FRANCESCHINI LO SA CHE I MILITANTI DEL PD NON SONO STUPIDI? IL REFERENDUM È SU UNA QUESTIONE COSÌ INUTILE CHE ANCHE PARLARNE È TROPPO - IL PD È VAPORE ACQUEO. CON I 5 STELLE SONO UN'OTTIMA OPZIONE. PER LA DESTRA MODERATA. ERA MEGLIO MORIRE DA PICCOLI''

-

Condividi questo articolo


 

Francesca Schianchi per ''La Stampa''

 

saviano saviano

Il Pd? «Vapore acqueo». Il segretario Zingaretti? «Cammina rasente i muri per non essere notato». Luigi Di Maio? «Intriso di una cultura profondamente autoritaria e xenofoba». All'indomani della Direzione dem che ha ratificato il Sì del partito al referendum sul taglio dei parlamentari, lo scrittore di "Gomorra" Roberto Saviano ha commentato la scelta in una serie di tweet al vetriolo conclusi senza giri di parole: «Ma andate a cag..., voi e le vostre bugie». Chiedergli di approfondire il concetto diventa un atto d'accusa durissimo ai dem e al governo. Corredato da un annuncio di No alla riforma: «E il mio sarà un voto contro questa classe dirigente».

 

 Mentre a Salvini, sull'episodio di ieri, dice: «Ogni aggressione è terribile».

 

Partiamo dal tweet: ha mandato a quel paese platealmente Zingaretti e il Pd, perché?

«Perché non se ne può più di chi non ha una posizione su nulla e giustifica la propria esistenza da 25 anni prima in opposizione a Berlusconi e poi a Salvini. Indignandosi quando sono all'opposizione e lasciando tutto immutato (per meglio gestire il potere) quando sono al governo. È politica questa? A me pare arte della sopravvivenza».

 

Ha parlato di «bugie» del Pd: a quali si riferisce?

«La prima e più grande è l'inversione di rotta sulle politiche migratorie. Il dramma libico è talmente enorme che solo la storia potrà rendere giustizia all'immane sofferenza di esseri umani che preferiamo "gestire" pagando direttamente i loro carnefici».

 

Per questo nel suo tweet mette in relazione il referendum agli accordi con la Libia?

«È offensivo parlare del nulla mentre sull'altra sponda del Mediterraneo la gente soffre le pene dell'inferno. Questo è il problema principale di Zingaretti: mostra grande determinazione sulle cazzate e si defila sulle questioni fondamentali».

 

Non sarà la leadership di Zingaretti tutto il problema...

«Leadership?».

roberto saviano contro i commercialisti 2 roberto saviano contro i commercialisti 2

 

Lei attribuisce la scelta dem del Sì solo alla sopravvivenza del governo, ma in tanti ricordano che il centrosinistra da anni parla di taglio del numero dei parlamentari

«Posso dire una cosa? Questo referendum è molto particolare e per potermelo spiegare ho ripensato alla definizione di schizofrenia: una serie di pensieri lucidi che ruotano attorno a un pensiero delirante. Ecco, c'è il dibattito sul referendum che è anche godibile se sei un costituzionalista o un politologo; ma questo dibattito riguarda una questione tanto inutile per il futuro del nostro Paese da essere offensivo in sé il solo chiedersi per cosa votare. Quanto alla posizione del Pd, potrebbe votare no, forse, magari... non credono in niente. Una cosa vale l'altra».

 

Hanno ceduto all'antipolitica?

«Perché loro sarebbero o sono stati "la politica"? Hanno forse mai concretamente pensato di mettere mano alla Bossi-Fini o alla Fini-Giovanardi? Si sono posti mai realmente il problema del Mezzogiorno e del lavoro? Certo, apprezzo molto l'impegno e le idee del ministro Provenzano, ma ho l'impressione che il Pd di quell'impegno e di quelle idee non sappia cosa farsene. Anzi, talvolta sembrano essere persino un incomodo».

 

Lei come voterà?

roberto saviano in piazza con le sardine roberto saviano in piazza con le sardine

«Dopo la scelta della direzione del Pd, voterò convintamente No. E il mio sarà un voto contro questa classe dirigente».

 

Franceschini ha definito il suo tweet un'offesa ai militanti Pd...

«Sarei io a offendere i militanti del Pd? Ma Franceschini lo sa che i militanti del Pd non sono stupidi?»

 

È deluso da questo governo?

«Non ho mai avuto alcuna aspettativa su questo governo. Poi è evidente che c'è, c'è stato e potrà esserci di peggio. Ma io non sono montanelliano, non mi piace turarmi il naso».

 

Sperava però in una maggiore discontinuità?

«No, era evidente che da questa alleanza solo il M5S avrebbe tratto vantaggio. Del resto se avesse continuato a governare con Salvini per altri due mesi sarebbe arrivato allo 0%. E a Di Maio nemmeno più il padre lo avrebbe votato dopo la pubblica gogna alla quale fu esposto, proprio dal figlio».

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Il Pd ha fatto nascere questo governo per fermare Salvini: pensa sia stato un errore o una valutazione giusta?

«Salvini lo si ferma superando le sue politiche e chiarendo ai cittadini l'orizzonte di sviluppo cui tende l'azione di governo. Avere un segretario come Zingaretti che dà la costante impressione di camminare rasente i muri per non essere notato, non mi pare una risposta confortante e di lungo periodo al pericolo rappresentato - non so ancora per quanto tempo - da Matteo Salvini».

 

Gli dà la sua solidarietà per l'aggressione di ieri?

«Ogni aggressione è terribile e avvelena il clima democratico».

 

I decreti sicurezza ancora non sono stati cambiati: lo faranno?

«No, non li cambieranno mai perché il capo di fatto del M5S (Crimi è solo una testa di legno), Luigi Di Maio, è intriso di una cultura profondamente autoritaria e xenofoba. Poi può darsi che se il Pd gli consentisse di allargare il suo staff a mille persone o di nominare tutti i suoi ex compagni di scuola nei consigli di amministrazione delle società partecipate più rilevanti, forse qualche speranza ci sarebbe. Ma non sono molto fiducioso».

Conte Zingaretti Conte Zingaretti

 

Il Pd è succube del M5S?

«Il Pd è succube di una gravissima mancanza di identità politica. Non ha una posizione chiara sulle questioni più rilevanti. È vapore acqueo».

 

Considera il Pd un partito di centrosinistra?

«No, credo che il riferimento più prossimo di questa classe dirigente siano i nichilisti del Grande Lebowsky, quelli che per far paura urlavano: "Noi non crediamo in niente"».

 

 Come pensa si faccia fronte alla destra? Pd e Cinque stelle insieme sono un'opzione?

«Un'opzione per una destra moderata, semmai. Anche perché non basta distribuire soldi o fare la faccia dura con i padroni a favore di telecamera per dirsi di sinistra».

 

Che ne pensa della proposta di Franceschini alle opposizioni di un patto per le riforme costituzionali?

«E con chi le vorrebbe fare queste riforme Franceschini? Con Salvini e Meloni? È l'ennesima palla buttata in tribuna».

 

Conte è un punto di riferimento delle forze progressiste, come disse Zingaretti?

«Se l'orizzonte è morire democristiani, come cantava Paolo Rossi, "era meglio morire da piccoli"».

nicola zingaretti dario franceschini nicola zingaretti dario franceschini

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…