franco bernabe mario draghi domenico arcuri

BYE BYE ARCURI – L’INDAGINE PER PECULATO DÀ A DRAGHI L’OPPORTUNITÀ DI DARE LA SECONDA SPALLATA ALL’AD DI INVITALIA - LA PARTECIPATA, DI CUI ARCURI È IL DOMINUS DAL 2008, È COINVOLTA IN DUE PARTITE MOLTO IMPORTANTI: QUELLA DEL VACCINO DI REITHERA E SOPRATTUTTO QUELLA DELL’EX ILVA. DOVE DRAGHI HA NOMINATO PRESIDENTE FRANCO BERNABÈ, COME SEGNALE DI CAMBIAMENTO RISPETTO AL GOVERNO CONTE - SULLA POP DI BARI, DRAGHI NON HA NULLA DA DIRE?

1 - ILVA DRAGHI SCEGLIE BERNABE

Valeria D' Autilia per "la Stampa"

 

franco bernabe foto di bacco (2)

Mario Draghi si affiderà a Franco Bernabè per portare l' ex Ilva fuori dallo stallo. Amministratore delegato dell' Eni negli anni '90, per due volte al vertice di Telecom, è destinato a presiedere il colosso dell' acciaio quando lo Stato entrerà nel capitale e nel consiglio di amministrazione.

 

«La partita è nelle mani del governo» dice il manager nel giorno in cui i sindacati annunciano uno sciopero per il 23 aprile, con una manifestazione al ministero dello Sviluppo. «Situazione insostenibile» per Fim, Fiom e Uilm che bollano come «incomprensibile» il silenzio dell' Esecutivo e della gestione commissariale, proprietaria degli impianti, «che non verifica le reali condizioni in cui versa il siderurgico di Taranto».

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

I metalmeccanici lanciano l' ultimatum sulla transizione ecologica: «Ora o mai più.

Dal sequestro dell' area a caldo del 2012, continui rinvii e modifiche di piani industriali e ambientali». E chiedono di accelerare su Invitalia. Con l' ingresso dell' agenzia nella nuova ArcelorMittal, è prevista la nomina di tre consiglieri in rappresentanza pubblica nel Cda.

 

GIUSEPPE CONTE E MARIO DRAGHI

Uno di questi è proprio Bernabè. La richiesta di prendere in mano il dossier è arrivata dal presidente del Consiglio, che conosce dagli anni '70, per la frequentazione comune del Centro internazionale di matematica estivo di Bruno de Finetti a Orvieto e con il quale, nel periodo trascorso al vertice del Cane a sei zampe, si è instaurato «un solido rapporto professionale che dura tuttora».

 

ilva taranto 9

Stando alle rassicurazioni del ministro Giorgetti, a breve il ministero dell' Economia sbloccherà i 400 milioni da parte di Invitalia. Probabilmente si attenderà il 13 maggio, data in cui il Consiglio di Stato deciderà sul ricorso di ArcelorMittal, Ilva in amministrazione straordinaria e Invitalia contro la sentenza del Tar di Lecce che aveva disposto lo stop dell' area a caldo entro 60 giorni, confermando l' ordinanza del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.

RINALDO MELUCCI SINDACO TARANTO

 

Nel frattempo, all' incertezza si aggiunge quello che i sindacati definiscono «clima di terrore» in riferimento al licenziamento di un lavoratore della fabbrica, accusato di aver condiviso un post sulla fiction «Svegliati amore mio» e sul quale il ministro del Lavoro Orlando ha chiesto chiarimenti alla multinazionale.

 

«È un pericolosissimo precedente» dice l' Usb che per domani ha organizzato uno sciopero e un presidio davanti alla direzione dell' acciaieria. Gli autotrasportatori schiereranno i loro mezzi in segno di solidarietà, arrivata anche dalle Rsu dello stabilimento di Genova con un' ora di fermo. Infine, giovedì, una delegazione sarà sotto la sede del ministero del Lavoro, insieme al dipendente licenziato.

 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA

Da oggi, al via le assemblee in attesa del 23, quando le tute blu incroceranno le braccia. «Incertezza per migliaia di operai diretti e dell' appalto (molti senza stipendio da mesi), criticità ambientali e di sicurezza, gestione fallimentare» accusano i sindacati, pronti a consegnare a Roma un documento con i casi di licenziamenti discriminatori.

franco bernabe

 

2 - TRABALLA LA POLTRONA DI MR INVITALIA DRAGHI VUOLE LA SVOLTA SU ILVA E FIALE

Gianluca Baldini per "la Verità"

 

Che per Domenico Arcuri non tiri una bella aria, pare un fatto assodato. L' arrivo di Mario Draghi a capo del governo ha infatti portato non poche nubi sopra il numero uno di Invitalia, tanto che si ritiene che l' ex numero uno della Bce abbia intenzione ora di mettere mani al cda dell' agenzia nazionale per l' attrazione degli investimenti e lo sviluppo d' impresa. D' altronde Invitalia figura tra le società a controllo statale i cui vertici andranno rinnovati.

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

Draghi, quindi, avrebbe l' opportunità di dare la seconda spallata ad Arcuri, dopo che il premier gli ha sfilato la poltrona di commissario straordinario per l' emergenza Covid 19, affidandola al generale Francesco Figliuolo.

 

Del resto, anche se innocente fino a prova contraria, su Arcuri pende un' accusa per peculato, come spiegato in anteprima proprio dalla Verità. Il manager, insieme al suo ex collaboratore Antonio Fabbrocini, sarebbe iscritto sul registro degli indagati della Procura di Roma per una vicenda legata alla fornitura di mascherine cinesi del valore di 1,25 miliardi.

 

ilva taranto 8

Inoltre, il regno di Arcuri in Invitalia è iniziato nel 2008 e non è un segreto che il premier Draghi non abbia apprezzato la gestione di Arcuri dell' emergenza coronavirus. Non meno importante, Invitalia è coinvolta in due partite molto importanti per il nostro Paese: quella sull' area ex Ilva e quella legata a Reithera, la società al lavoro sul vaccino italiano contro il Covid 19 (che opera in collaborazione con l' Istituto Spallanzani) di cui Invitalia è diventata azionista al 27% (e dove l' agenzia di Arcuri avrebbe messo 64 milioni di euro).

 

Franco Bernabe

Proprio sull' annosa questione dell' impianto tarantino, Mario Draghi ha voluto dare un segnale di cambiamento rispetto al governo Conte con la nomina di Franco Bernabè a presidente dell' Ilva.

 

Del resto, Draghi e Bernabè si conoscono dal 1972 e il manager di Vipiteno è noto per essere abituato a gestire situazioni complicate. Bernabè è stato amministratore delegato dell' Eni negli anni '90 e ben due volte alla guida di Telecom Italia tra il 1999 e il 2013. La scelta di Bernabè come presidente Ilva sembra dunque ancora un percorso a ostacoli per Arcuri e la sua Invitalia.

 

Bernabè avrà il difficile compito di far diventare il polo industriale di Taranto la punta di diamante del Mezzogiorno in Europa. Una missione che fino ad ora nessuno è mai riuscito a portare a termine e, in caso di fallimento, a saltare sarebbe di certo anche la testa di Arcuri in Invitalia.

 

ilva taranto 7

Bernabè dovrà lavorare a braccetto con l' ad Lucia Morselli, l' ad cresciuta alla scuola di Franco Tatò che in un anno e mezzo dal suo arrivo ha tagliato costi a destra e a manca per cercare di portare l' azienda fuori dal guado. Ora il primo giro di boa sarà a maggio, quando il ministero del Tesoro metterà 400 milioni di euro e parteciperà all' aumento di capitale di Am InvestCo, la società di ArcelorMittal che gestisce gli impianti siderurgici, diventandone socia al 40%.

 

lucia morselli 2

Grazie a questo investimento Invitalia avrà facoltà di nominare tre persone per il cda, tra cui il futuro presidente. Oltre a Bernabè, i nomi che girano sono quelli di Stefano Cao, attuale amministratore delegato di Saipem (società specializzata nella realizzazione d' infrastrutture petrolifere) ed Ernesto Somma (docente dell' Università di Bari e responsabile «incentivi» per conto d' Invitalia).

 

Il problema è che sul futuro di Ilva (e dunque sui soldi pubblici che dovrebbe mettere Invitalia) pende una decisione del Consiglio di Stato, prevista per il prossimo 13 maggio, che potrebbe essere decisiva per il futuro dell' Ilva e dell' acciaio italiano.

Il 13 febbraio ArcelorMittal, Ilva ed Invitalia avevano presentato un ricorso contro una sentenza del Tar di Lecce che confermava una ordinanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci di un anno prima che disponeva lo stop degli impianti dell' area a caldo per motivi ambientali.

Arcuri Conte

 

Se la sentenza dovesse essere confermata, il polo di Taranto subirebbe un ridimensionamento tale che difficilmente riuscirebbe a rialzarsi e a competere nel difficile mercato europeo dell' acciaio.

 

Senza l' area a caldo, di certo molto inquinante, l' azienda non potrebbe produrre l' acciaio richiesto in particolare dal mondo delle quattro ruote europeo e mondiale e questo avrebbe un impatto per tutta la filiera italiana del settore e per il suo tasso di occupazione.

Senza considerare che questo potrebbe anche rivelarsi un aiuto per ArcelorMittal, il colosso indiano che possiede altri 24 impianti in Europa e che non ha certo interesse a cedere alla concorrenza il polo di Taranto.

 

franco bernabe foto di bacco (1)

A minare il futuro dell' Ilva c' è poi l' intenzione (o meno) del gruppo gestito da Lakshmi Mittal di confermare nel ruolo di capoazienda Lucia Morselli.

La manager ha ottenuto risultati incoraggianti, soprattutto se si considerano le enormi difficoltà in cui versava l' Ilva già prima della pandemia. Il problema è che i tagli portati avanti dalla manager hanno creato diversi malumori e questo potrebbe spingere i vertici indiani a un cambio di rotta.

Arcuri, insomma, cammina sulle uova. A Palazzo Chigi girano persino indiscrezioni sul nome di chi potrebbe sostituire Arcuri alla guida di Invitalia. Si tratterebbe di Bernardo Mattarella, nipote del capo dello Stato, nonché uomo che ha già ricorso incarichi di rilievo proprio in Invitalia e che ora è ad di Mediocredito centrale, società che ha fatto da fondo di garanzia per le Pmi in questo momento di pandemia.

lucia morsellilucia morselli 1

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...