CALENDA E RENZI: MEJO DI UNA SOAP! – DOPO LA ROTTURA I SONDAGGI SONO IMPIETOSI: NESSUNO DEI 2 AVREBBE UN SUO RAPPRESENTANTE IN EUROPA TRA UN ANNO. PER QUESTO IL CHURCHILL DEI PARIOLI USA TONI PIU’ MORBIDI NEI CONFRONTI DI MATTEONZO CHE DA GIORNI TESSE UNA RETE DI CONTATTI PER ALLARGARE IL CAMPO CENTRISTA A QUANTE PIÙ SIGLE POSSIBILI: DA +EUROPA AI CATTOLICI-POPOLARI USCITI DAL PD

-

Condividi questo articolo


CALENDA: "HO SBAGLIATO RENZI NON È UN MOSTRO"

Estratto dell'articolo di Carlo Bertini per “La Stampa”

 

MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO - RENZI E CALENDA BY MACONDO MALEDETTO IL GIORNO CHE T'HO INCONTRATO - RENZI E CALENDA BY MACONDO

Carlo Calenda ha fiutato l'aria: da giorni Matteo Renzi ha assunto su di sé il ruolo di «federatore». E si sta muovendo sottotraccia a tutto campo, annodando i fili di un neo terzo Polo (allargato a +Europa, ai liberaldemocratici, ai cattolici-popolari usciti dal Pd) che possa superare il famigerato traguardo del 4 per cento alle europee. Sperando che pure il suo ex alleato si ricreda e torni sui suoi passi. «Accordo, accordo, accordo», ha ripetuto ai suoi ieri che gli chiedevano cosa tentare con Azione.

 

Ma Calenda (per ora) non fa marcia indietro – «col partito unico abbiamo già dato» – anche se tende una mano sul piano personale: «Renzi non è un mostro, ho sbagliato a usare toni troppo forti in quel post», si cosparge il capo di cenere, una settimana dopo aver ricoperto di strali il suo ex sodale. Parole che fanno drizzare le antenne a tutti i centristi, che nutrono la speranza di un ritorno alla ragione dei due litiganti, anche perché il giudizio dei sondaggi è impietoso e tutti temono per il futuro.

LA GUERRA DEI SOLDATINI DI CARTA - VIGNETTA BY MACONDO LA GUERRA DEI SOLDATINI DI CARTA - VIGNETTA BY MACONDO

 

Incassata subito dopo la diaspora una "carezza" confortante da Swg – che dava Azione oltre il 5 per cento, il doppio di Italia Viva – è arrivato l'impatto con la realtà: l'ultimo sondaggio di YouTrend attribuisce circa il tre e mezzo per cento ad Azione e il due e rotti a Renzi. Vorrebbe dire che nessuno di loro avrebbe un suo rappresentante in Europa tra un anno. Calenda lo sa e Renzi pure.

 

(...)

 

italia morta meme di emiliano carli sul divorzio tra renzi e calenda italia morta meme di emiliano carli sul divorzio tra renzi e calenda

Renzi da giorni tesse una rete di contatti per allargare il campo centrista a quante più sigle possibili. Nel progetto di una federazione alternativa ai poli, vorrebbe far convergere +Europa e ne ha parlato con Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, disponibili a discuterne; l'ex capogruppo dem Andrea Marcucci non è entrato in Iv dopo l'uscita dal Pd, ma ha aderito ai liberal-democratici europei di Gozi per dare un altro piccolo simbolo al campo largo dei centristi. A rendere l'idea della caccia in corso è anche il corteggiamento dei Moderati piemontesi di Giacomo Portas e dell'area dei socialisti. «E c'è il mondo di ex Dc come Marco Follini, Giorgio Merlo e Beppe Fioroni che spingono per fare una federazione insieme», racconta uno sherpa di Renzi. Il quale da Firenze ha riaperto le porte.

 

CARLO CALENDA MATTEO RENZI CARLO CALENDA MATTEO RENZI

A Calenda che dice «ora il punto è capire come ricostruire un lavoro fatto durante la campagna elettorale, abbiamo preso due milioni e mezzo di voti, un lavoro gigantesco mandato in frantumi», il leader di Iv ha replicato usando le stesse parole: «Io non mi attacco alle questioni personali, spero che si possa fare quello che abbiamo deciso sei mesi fa prendendo 2,5 milioni di voti degli italiani». Dopo quest'uscita pubblica, ha spronato i suoi parlamentari in privato: «Andiamo avanti e speriamo di essere il più possibile».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! LA SUCCESSIONE DI FRANCESCO TALÒ, CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PALAZZO CHIGI E CAPRONE ESPIATORIO DELLA TELEFONATA-BURLA A MELONI DI DUE COMICI RUSSI, HA VISSUTO MOMENTI MOLTO ACCESI - LA SCELTA PIÙ PREVEDIBILE ERA LUCA FERRARI MA LA DUCETTA NON È MAI ENTRATA IN SINTONIA CON IL DIPLOMATICO E SCEGLIE FABRIZIO SAGGIO. LA FARNESINA NON CI STA PERCHE' SAGGIO E' ‘’MINISTRO PLENIPOTENZIARIO’’, DI GRADO IMMEDIATAMENTE INFERIORE ALL'AMBASCIATORE – LUCA FERRARI MIRA ALL'AMBASCIATA DI WASHINGTON MA TAJANI LO IMPALLINA: C’È RICCARDO GUARIGLIA…

IL GIORNO DEL GIUDIZIO PER IL GOVERNO MELONI SARÀ QUANDO SI APRIRANNO LE URNE EUROPEE DEL GIUGNO 2024 - CHE FARÀ SALVINI, SBATTUTO A DESTRA, CHE PIÙ DESTRA NON SI PUÒ, SE LA LEGA NON RIUSCIRÀ A RECUPERARE UN PO’ DEI VOTI PERDUTI RAGGIUNGENDO QUEL MINIMO CHE SI È PREFISSO PER LA SUA LEADERSHIP (12%)? - CHE NE SARÀ DI FORZA ITALIA, IN CASO DI TRACOLLO SOTTO IL 6%? CHE SUCCEDERÀ SE LA CAMALEONTE GIORGIA VOTASSE, CON FORZA ITALIA, INSIEME AI SOCIALISTI, LIBERALI E POPOLARI PER LA "MAGGIORANZA URSULA", MENTRE LA LEGA, VOTANDO CONTRO, RESTASSE FUORI DALLA COMMISSIONE EUROPEA? - PER EVITARE IL DISSOLVIMENTO DELL’AMMUCCHIATA DI TRE PARTITI UNITI SOLO DAL COLLANTE DEL POTERE ASSOLUTO, BASTERÀ PER LA DUCETTA DI COLLE OPPIO UN RIMPASTO DI GOVERNO, AVENDO I TRE PARTITI BISOGNO DI UN RICAMBIO PER REGOLARE I CONTI AL PROPRIO INTERNO?