massimo cacciari

LA CAMPAGNA ELETTORALE DEI PARTITI? SOLO CHIACCHIERE - CACCIARI: “C'È UN'UNICA AGENDA ED È QUELLA CHE IMPONE L'EUROPA SE VOGLIAMO CHE LA BCE CONTINUI AD ACQUISTARE I NOSTRI TITOLI, ED È STATO UFFICIALMENTE DICHIARATO CHE LO FARÀ SOLO A CONDIZIONE CHE GLI ADEMPIMENTI DEL PNRR SARANNO ESEGUITI. NON CI SONO MARGINI DI SCELTA SE NON VOGLIAMO FINIRE IN DEFAULT. È COSÌ E BASTA - IL PARTITO SI SANTORO? OPERAZIONE VELLEITARIA, NON E’ PIU’ IL TEMPO PER NOI: TOCCA ALLE NUOVE GENERAZIONI - LA SINISTRA? NON ESISTE PIU’ - IL CENTROSINISTRA SE LA GIOCA SE FA UNA COSA DI CENTRO, ALLA MACRON…”

Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

MASSIMO CACCIARI

Professor Massimo Cacciari, che campagna elettorale stiamo vivendo?

«Molto strana. Si stanno sfidando partiti che hanno governato insieme fino a ieri, affrontando problemi colossali come la pandemia e soprattutto la guerra, e che ora si combattono».

 

La destra parla di ministeri come se avesse già vinto.

«Non ha affatto vinto ancora».

 

letta meloni

Tutti i sondaggi sono unanimi nel darla in netto vantaggio.

«Ce la farà se riuscirà a non esplicitare davvero il candidato leader per Palazzo Chigi e se saprà silenziare gli aspetti più demagogici e straccioni di Matteo Salvini, offrendo nel contempo ricette di "destra sociale", ben lontane da Fratelli d'Italia. Ma è su questo terreno che può entrare in concorrenza anche con settori dell'elettorato del Pd".

 

Ma il candidato premier non è Giorgia Meloni?

"Non è detto neanche questo. Dipenderà dagli accordi sottobanco che sono in corso nel centrodestra e di cui poco sappiamo in realtà. Devo però dire che Meloni si sta muovendo con intelligenza, e da qui al voto farà di tutto per essere credibile agli occhi dell'establishment e dell'Europa, distinguendosi nettamente da Salvini. Allo stesso tempo sa benissimo che non le basta un mese per accreditarsi».

 

MELONI LETTA

È colpito dalle promesse mirabolanti del centrodestra?

«Tutti sanno che c'è un'unica agenda ed è quella che impone l'Europa se vogliamo che la Bce continui ad acquistare i nostri titoli, ed è stato ufficialmente dichiarato che lo farà solo a condizione che gli adempimenti del Pnrr saranno eseguiti. Non ci sono margini di scelta se non vogliamo finire in default. È così e basta».

 

La persona giusta per affrontare tutto questo non era Draghi?

«Infatti questi nodi verranno al pettine in autunno. Draghi è stato così duro nel suo ultimo discorso in Senato perché sapeva che serviva una maggioranza solida per affrontare la prova, e non perché, come dice qualcuno, era stufo di fare il premier».

renzi di maio calenda

 

Cosa deve fare la sinistra?

«Ma la sinistra non esiste più, smettiamola una volta per tutte».

 

La convince il tentativo che sta mettendo in piedi Letta?

«Massì, mi sembra una strada obbligata: Calenda, Renzi, Di Maio, devono esserci alla fine, per forza. Ma la coalizione dovrebbe esprimere un comune sentire, questo è già più difficile, l'ultimo che vi riuscì fu Romano Prodi con l'Ulivo nel 1996».

 

In cosa consiste qui la difficoltà?

«Ma dalla convivenza dei tanti galletti, ovvio».

 

massimo cacciari a piazzapulita 5

Il centrosinistra se la gioca o no?

«Ma certo, se fa una cosa di centro, alla Macron. Se la partita è Macron contro Le Pen, allora vince Macron».

 

E chi sarebbe il Macron italiano?

«Non c'è. Un buon sostituto potrebbe essere soltanto un programma coeso tra i personaggi che ho citato prima intorno al Pd di Letta. Ma niente assemblaggi di cocci. Niente alleanze straccione. Una coalizione che possa attrarre i moderati, i delusi dell'elettorato di Forza Italia, i leghisti del Nord preoccupati per la svolta a destra, la grande borghesia imprenditoriale che guarda con inquietudine a Giorgia Meloni. Questo spazio c'è, è ampio. Il centrosinistra se fa così è pienamente in partita».

 

michele santoro non e' l'arena 6

Quindi non la convince l'idea di Santoro di fare un partito radicale?

«La trovo un'operazione velleitaria. Capisco che gli siano saltati i nervi, a me capita ogni cinque minuti, ma poi bisogna guardare in faccia alla realtà: e la realtà dice che non è più il tempo di Santoro e di Cacciari».

 

Ma quello spazio politico esiste?

«Sì, c'è, ed è pure ampio, se si pensa che la metà degli elettori diserta ormai le urne, uno spaventoso crollo di rappresentanza, ma questo spazio lo potranno riempire le nuove generazioni. I veri rappresentanti del 30 per cento dei giovani disoccupati e della metà dei sottoccupati, l'esercito delle donne che non possono lavorare, i giovani ricercatori che per lavorare se ne devono andare all'estero. E potremmo continuare con l'elenco.

renzi calenda

La cosiddetta sinistra in questi ultimi vent' anni li ha ignorati».

 

I sondaggi che danno l'M5S al 10 per cento sono sovrastimati?

«Un partito che nel 2018 aveva preso più del 30 per cento non è che poi scompare del tutto. Un terzo dei voti gli rimarrà, ma certo sono venute meno le ragioni della loro politica dopo tutti questi anni al governo. E quindi dovranno inventarsi qualcosa di nuovo. Non sarà facile perché si sono rivelati i più attaccati alle poltrone. E poi Conte come leader di un movimento di protesta è proprio fuori parte».

 

giorgia meloni 1

Questa destra è pericolosa?

«Macché».

 

È una destra estrema, sovranista.

«A parte il fatto che durante la campagna elettorale l'estremismo sovranista scomparirà, non vi è alcun pericolo fascista, pericolo per fortuna cessato negli anni Sessanta e Settanta. Se non ci fosse stato l'argine dell'intesa che su questo punto vi è sempre stata tra il Pci e la maggioranza democristiana saremmo anche noi finiti in mano ai colonnelli. Ma non è più quel tempo, per fortuna».

 

massimo cacciari accordi e disaccordi 1

Non c'è il rischio di una svolta autoritaria?

«Bisogna intendersi su cosa significa autoritarismo. Se significa Stato totalitario sul modello dei primi cinquant' anni del Novecento è ridicolo pensare a un suo ritorno.

Sono forme di controllo, repressione, e neutralizzazione del conflitto, ormai arcaiche. Le forme di repressione e di controllo sono assai più sofisticate, e queste sì minacciose per la nostra democrazia, che potrà salvarsi solo con quelle profonde riforme istituzionali di cui nessuno più parla».

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO