salvini canapa cannabis

CARROCCIO DI TRAVERSO - CON CONTE CHE GLI HA RUBATO LA SCENA, SALVINI PROVA A USCIRE DAL CONO D’OMBRA E A RISALIRE LA CHINA DEI SONDAGGI PROMETTENDO UNA “GUERRIGLIA PARLAMENTARE”: IL TERRENO DI SCONTRO DELLA LEGA SONO CANNABIS E IUS SCHOLAE CONTRO I QUALI I LEGHISTI PROMETTONO “INIZIATIVE ECLATANTI” DURANTE IL VOTO IN AULA E TOTALE MANO LIBERA NELLE VOTAZIONI PER IMPEDIRE CHE I PROVVEDIMENTI FACCIANO PASSI AVANTI – NELL’OFFENSIVA IL GOVERNO NON VERRÀ DIRETTAMENTE COINVOLTO, MA È CHIARO CHE…

Cesare Zapperi per il "Corriere della Sera"

 

matteo salvini 3

Per la Lega sarà una settimana all'insegna della «guerriglia parlamentare». Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle vogliono tenere sulle spine il presidente del Consiglio, chiedendogli di spostare l'asse del governo su temi e battaglie a loro cari?

 

Bene, anche il Carroccio farà vedere di cosa è capace per dimostrare che non ha intenzione di fare lo spettatore silente mentre altri conducono le danze. Il terreno di scontro è quello voluto dal Pd (e condiviso anche dai 5 Stelle), porta due nomi, cannabis e ius scholae, che ai leghisti provocano l'effetto che il panno rosso fa al toro nell'arena. «Stiamo pensando ad iniziative eclatanti» minaccia un leghista molto vicino a Matteo Salvini.

cannabis

 

Tradotto, significa: totale mano libera nelle votazioni per impedire in ogni modo che i provvedimenti voluti dagli alleati-avversari facciano anche solo mezzo passo in avanti («che nessuno ci venga a richiamare a vincoli di maggioranza perché quei temi sono fuori dal programma di governo» è la spiegazione che arriva dal quartier generale del Carroccio) e iniziative all'insegna del clamore nell'Aula della Camera. Cartelli, striscioni o chissà cos' altro partorirà la fantasia parlamentare per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica.

 

CONTE SALVINI

Nell'offensiva leghista il governo non verrà direttamente coinvolto, ma è chiaro che è un effetto secondario assolutamente desiderato far arrivare al premier Mario Draghi la determinazione a non consentire che democratici e pentastellati si muovano in libertà su temi per loro identitari.

Un antipasto si è visto ieri con il fiume di dichiarazioni e comunicati di esponenti leghisti che hanno riempito le agenzie di stampa, tutti sui medesimi temi: cannabis e ius scholae. A parlare per primo, giusto per dettare la linea, è stato il segretario Salvini: «La priorità per Pd, 5 Stelle e sinistra del "campo largo"? La droga libera. Siamo alla follia».

 

cannabis 2

Poi sono intervenuti, a gruppi, i parlamentari di Brescia e quelli di Varese. Con la chiosa del deputato Fabrizio Cecchetti, coordinatore della Lega lombarda: «Per Pd e Movimento 5 Stelle la vera urgenza è la legalizzazione della cannabis e delle droghe libere, peraltro mandando il messaggio più sbagliato possibile a i giovani. Per la Lega l'unica priorità, l'unica vera emergenza, è dare aiuti concreti alle famiglie e alle imprese».

 

Dal fronte 5 Stelle arriva solo la replica del presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni: «Gli esponenti leghisti parlano ossessivamente del tema cannabis senza mai entrare nel merito della questione. Loro vogliono fare le barricate per impedirne l'approvazione, facendo così un favore alla criminalità organizzata perché la legge che approveremo sarà decisiva contro i traffici di stupefacenti». Parole che non intaccano la volontà dei leghisti di «regalare» al Parlamento una settimana torrida come il clima atteso a livello meteorologico.

giorgia meloni matteo salvini

 

Sul fronte interno, intanto, è stato convocato per il 20 settembre il Consiglio federale della Lega Nord (la «madre» della Lega per Salvini premier) per gli adempimenti necessari ad indire il congresso, come invocato dalla minoranza interna (l'ex deputato Pini ha presentato un ricorso). «Il Covid ci ha bloccato per due anni. Ora, superati i problemi, possiamo convocare gli iscritti» taglia corto il commissario Igor Iezzi.

SALVINIcannabissalvini festa scudetto milan

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?