marta cartabia alfonso bonafede

CARTABIA IN TAVOLA - LA MINISTRA DELLA GIUSTIZIA PROVA A VOLARE ALTO CITANDO ANTIGONE E LE EUMENIDI PER FARE APPELLO AI PARTITI A TROVARE UNITÀ SUL TEMA, UNO TRA I PIÙ DIVISIVI PER LA MAGGIORANZA – RENDE OMAGGIO A BONAFEDE, MA I PROGETTI LEGATI AL RECOVERY ANDRANNO RISCRITTI: NON C’ERANO FINANZIAMENTI ADEGUATI PER LA DIGITALIZZAZIONE - LO STOP ALLA PRESCRIZIONE NON SI TOCCA (PER ORA)

Francesco Grignetti per "la Stampa"

 

marta cartabia

Un mese per migliorare il piano per la giustizia del Recovery Plan, con più investimenti sugli organici, la digitalizzazione, l' infrastruttura giudiziaria. E poi un altro mese per presentare al Parlamento la nuova versione delle riforme-cardine: penale, civile, Consiglio superiore della magistratura. Forse anche una riscrittura della giustizia tributaria, ma serve un coordinamento con il ministero dell' Economia.

 

ALFONSO BONAFEDE GIUSEPPE CONTE

È una marcia serrata, quella che la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha presentato ieri alle forze di maggioranza. Se la partita del Recovery si gioca in poche settimane, le riforme dovrebbero essere approvate entro l' estate, per poi licenziare subito dopo i decreti delegati. Quando si voterà il rinnovo del Csm, a settembre, il governo vorrebbe che il nuovo meccanismo di voto sia già operativo.

giancarlo giorgetti mario draghi stefano patuanelli luciana lamorgese roberto garofoli marta cartabia

 

Considerando che sulla giustizia si giocano i destini dei governi, l' ambizione è altissima.

E perciò la ministra Cartabia ha usato toni solenni, citando nientemeno che due classici della tragedia greca. «Vi invito - ha detto alla folta rappresentanza parlamentare presente - ad ascoltare le ragioni l' uno dell' altro. Ricordate Antigone o le Eumenidi: quando si arriva alle forme dell' intransigenza, pur in presenza di principi giusti, si finisce in tragedia per tutti; è la "polis" stessa ad esserne distrutta».

 

marta cartabia sergio mattarella

Sul momento, pare che l' appello sia piaciuto. «Il dialogo con il Parlamento avviato dalla ministra è il segno del cambiamento che contraddistingue questo governo», si compiace il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, Forza Italia.

 

ALFONSO BONAFEDE

La Cartabia ha voluto rendere omaggio al suo predecessore Alfonso Bonafede, dicendo che ha trovato un buon lavoro sul Recovery, ma che occorrerà migliorarlo. Non c' erano finanziamenti adeguati per la digitalizzazione dei processi o anche la digitalizzazione delle attività penitenziarie (tipo le telefonate via Skype che si fanno da quando c' è il Covid), ora ci sono.

 

Marta cartabia al Meeting di Comunione e liberazione

Anche i ddl all' attenzione del Parlamento non vengono cestinati. «Siamo soddisfatti degli esiti di questa riunione, si riparte dal riconoscimento della grande mole di lavoro lasciata in eredità dal precedente governo e dagli stessi obiettivi», proclamano infatti i M5S delle commissioni Giustizia.

 

Nel frattempo partiranno gruppi di lavoro al ministero per arrivare entro la fine di aprile a elaborare alcuni maxi-emendamenti che incideranno in profondità nelle riforme.

La vera partita si giocherà lì.

 

ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL DJ ALL'EXTASY

Tant' è che molti capigruppo hanno chiesto che almeno i relatori siano ammessi ai tavoli di lavoro perché altrimenti, considerando i tempi, a maggio il Parlamento non potrà che votare a scatola chiusa quel che il governo proporrà. «Il rischio è un ruolo notarile», fa notare Enrico Costa, Azione.

 

«Ho segnalato che efficacia e rapidità degli interventi saranno strettamente conseguenti alla capacità di preventivo coordinamento dei gruppi di lavoro del ministero con i gruppi politici della maggioranza», afferma Federico Conte, LeU. «Noi ci siamo. Mi auguro che si arrivi a un testo il più condiviso possibile per economia di tempi», dice anche Andrea Ostellari, Lega.

 

Nel frattempo lo stop alla prescrizione non si tocca, anche perché la ministra ribadisce che i primi effetti si vedranno tra qualche anno e quindi c' è tempo per varare le riforme che dovrebbero accelerare i tempi del processo. Dice intanto il senatore Franco Mirabelli, Pd: «Condividiamo il suo metodo e l' attenzione alle buone pratiche: la pandemia ci ha costretto a introdurre misure emergenziali e innovative nel sistema giudiziario. Pensiamo che ora serva verificare i risultati e riprodurre tutte le misure che hanno velocizzato le procedure».

 

marta cartabia 6

Piace anche l' impegno a investire sulle carceri, sulla «architettura penitenziaria» perché anche gli spazi dovrebbero essere ripensati per favorire il fine rieducativo della pena, quindi più spazio alle aree di lavoro e di studio, meno alle celle.

 

Restano fuori però alcuni temi notoriamente divisivi. E su questi torna il senatore Mirabelli: «Spero che si trovi modo di proseguire con la legge sull' omofobia, sul ddl Diffamazione e le liti temerarie, sul fine vita, anche se so che non tutta la maggioranza è d' accordo».

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…