luca lotti luigi spina luca palamara

IL CASO PALAMARA FA ALTRE ''VITTIME'': SI AUTOSOSPENDONO DAL CSM I GIUDICI GIANLUIGI MORLINI DI UNICOST E PAOLO CRISCUOLI DI MAGISTRATURA INDIPENDENTE. IL PRIMO È IL PRESIDENTE DELLA V COMMISSIONE CHE DECIDE GLI INCARICHI DIRETTIVI, ENTRAMBI HANNO PARTECIPATO A INCONTRI A ROMA CON I PARLAMENTARI DEL PD COSIMO FERRI E LUCA LOTTI DURANTE IL QUALE SI DISCUSSE DELLE NOMINE PER IL PROCURATORE DI ROMA

 

Giovanni Bianconi e Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it

 

cosimo maria ferri

Altri due giudici si sono autosospesi dal Csm. Sono Gianluigi Morlini di Unicost e Paolo Criscuoli di Magistratura indipendente. Il primo è il presidente della V commissione che decide gli incarichi direttivi, il secondo è componente della I e VI commissione. Entrambi hanno partecipato a incontri a Roma con i parlamentari del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti durante il quale si discusse delle nomine per il procuratore di Roma che avrebbero poi determinato la scelta di altri magistrati per almeno cinque procure di tutta Italia.

 

LUCA PALAMARA PUBBLICA SU TWITTER LA FOTO CON MARCO TRAVAGLIO AL CONVEGNO DI UNICOST IN PUGLIA

Il «caso Palamara» miete dunque altre vittime. Sale infatti a cinque il numero dei consiglieri del Csm che hanno deciso di farsi da parte. Dopo Luigi Spina, il consigliere indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio nei confronti di Luca Palamara che si è dimesso ed è stato interrogato oggi (martedì 4 giugno) a Perugia, anche i togati di Magistratura indipendente Corrado Cartoni e Antonio Lepre sono si sono autosospesi per aver partecipato a quell’incontro. Spina oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere ai pm di Perugia.

 

Criscuoli: «Caccia alle streghe»

«È in corso una campagna di stampa che sovrappone indebitamente i piani di una indagine penale relativa a fatti rispetto ai quali sono del tutto estraneo con l’attuale attività svolta presso il Csm», ha fatto sapere Criscuoli annunciando la sua autosospensione. Il magistrato ha parlato di un «clima di caccia alle streghe» e, dopo aver ribadito la sua totale estraneità ai fatti, ha spiegato di non voler partecipare alle attività del Csm « fino a quando non sarà ribadito e chiarito, anche dagli organi competenti, la piena correttezza del mio operato».

 

Il consigliere Gianluigi Morlini, inoltre, ha fatto sapere di essersi autosospeso per «senso di responsabilità», pur nella «certezza della correttezza del mio comportamento»: avrebbe incontrato Luca Lotti casualmente a un dopo cena.

luca palamara 8

 

 

Il plenum

Dopo quanto emerso dall’inchiesta dei pm di Perugia è stato convocato per oggi pomeriggio un plenum straordinario per decidere come uscire da una crisi istituzionale che appare senza precedenti. A Perugia in queste ore viene invece interrogato Stefano Fava, il pubblico ministero romano accusato di aver favorito Palamara presentando un esposto contro l’allora procuratore Giuseppe Pignatone e l’aggiunto Paolo Ielo accusandoli di aver gestito le inchieste nonostante avessero motivi di incompatibilità. Inchieste da cui i due si erano invece astenuti.

LUCA PALAMARA

 

«Siamo di fronte a un passaggio delicato: o sapremo riscattare con i fatti il discredito che si è abbattuto su di noi o saremo perduti», ha detto il vicepresidente del Csm David Ermini all’apertura del plenum straordinario. Il vicepresidente ha proseguito rilevando come gli eventi di questi giorni abbiano «inferto una ferita profonda alla magistratura»:«Siamo di fronte a un passaggio delicato. Il Csm deve essere la sola nostra casacca. Altre non ne abbiamo. Il Consiglio e la magistratura hanno al loro interno gli anticorpi necessari per poter riaffermare la propria legittimazione agli occhi di quei cittadini nel cui nome sono pronunciate le sentenze».

 

«È una vicenda che impone a tutti un serio, profondo, radicale percorso di revisione critica e autocritica, di riforma e autoriforma dell’autogoverno, dei metodi di selezione delle rappresentanze, dell’etica della funzione», poiché «la delicatezza della situazione impone di eliminare ogni ombra sull’istituzione di cui siamo componenti, che deve essere e apparire assolutamente indipendente»: è quanto sottolinea un documento approvato dal plenum del Csm all’unanimità e proposto da tutti i togati e i laici (esclusi i consiglieri autosospesi).

david erminiMATTEO RENZI LUCA LOTTI

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