emmanuel macron angela merkel

CAVOLETTI AMARI A BRUXELLES – È COMINCIATA LA GUERRA DELLE POLTRONE  E L’ITALIA È TAGLIATA FUORI DAI NEGOZIATI, DOVE SE LA VEDONO MERKEL E MACRON (CON LA COMPARSA SANCHEZ), E ANCHE DALLE CANDIDATURE DI PESO – SALVINI VUOLE UN COMMISSARIO ECONOMICO MA È DIFFICILE CHE GLIELO CONCEDANO E LA BCE ANDRÀ A UN FALCO – LE AGENZIE, LA POLITICA MONETARIA, I FONDI DA STANZIARE: PERCHÉ È IMPORTANTE STARE AL TAVOLO (LA CRISI DI GOVERNO PUO' ASPETTARE)

Angelo Allegri per “il Giornale”

matteo salvini commenta la vittoria della lega alle europee da via bellerio 1

 

«Così l' Italia ha perso le elezioni europee». Il titolo di uno dei commenti pubblicati ieri sul sito Politico.eu, uno dei più letti a Bruxelles, suona provocatorio. Il rischio, però, è reale: il nuovo equilibrio emerso dal voto di domenica potrebbe tradursi per il nostro Paese in una perdita secca di influenza e di soldi.

 

Nei prossimi mesi l' Unione è destinata a cambiare volto e per la prima volta il governo italiano sarà all' opposizione rispetto alle forze destinate a esprimere l' esecutivo (popolari, socialisti, liberali e verdi). Peggio ancora: la sfida sul bilancio lanciata dal vice-premier Salvini rischia di allargare in maniera irreparabile il fossato che ci divide da chi comanda in Europa. La prima questione riguarda, come ovvio, le poltrone di vertice di cui si inizia a discutere in queste ore. A cavallo dell' estate saranno scelti presidente della Commissione, del Consiglio Europeo, del Parlamento, Rappresentante per la politica estera e nuovo numero uno della Bce. Dei tre incarichi che occupiamo oggi (Draghi, Tajani, Mogherini) non ne rimarrà nessuno.

MERKEL E MACRON SGHIGNAZZANO

 

L' Italia è tagliata fuori non solo dalle candidature ma anche dai negoziati: né il neofita premier Conte, né l' impalpabile ministro degli Esteri Moavero Milanesi sembrano in grado di toccare palla. Quanto al Ministro degli Affari Europei, dopo le dimissioni, ormai mesi fa, di Paolo Savona, nessuno ha più pensato di nominarne uno.

 

enzo moavero milanesi

Le cose non andranno molto meglio per quanto riguarda la nomina del componente italiano della Commissione. Pare che il premier-ombra Salvini punti a un incarico di peso, commercio o concorrenza. Ma trovare la quadra su un Commissario accettabile dai giallo-verdi e allo stesso tempo riconosciuto a livello continentale sarà impresa difficile. I nomi più gettonati come potenziali candidati sono da settimane gli stessi: il già citato Moavero Milanesi, il Ministro Tria, il sottosegretario Giorgetti e il presidente della Regione Veneto Zaia. Chiunque sia il prescelto dovrà però prepararsi a un passaggio pericoloso: l' audizione del Parlamento prevista per settembre o ottobre.

MERKEL MACRON SANCHEZ JUNCKER

 

L' Italia è l' unico tra i grandi Paesi a essersi già visto bocciare un Commissario in pectore: era il 2004 e a ricevere il semaforo rosso fu Rocco Buttiglione, impallinato perchè aveva definito l' omosessualità «un peccato». Dopo di lui il «no» è toccato a tre donne (una lettone, una bulgara e una slovena) respinte perché considerate impreparate o sospettate di comportamenti impropri. Le previsioni dicono che il nuovo Parlamento, legittimato dalla più alta affluenza al voto degli ultimi 25 anni e con una maggioranza poco tenera nei confronti dei sovranisti, potrebbe riservare un trattamento particolarmente severo nei confronti di un candidato percepito come «populista».

 

Le trattative su posti e influenza saranno importanti anche perché avranno subito conseguenze sui soldi; e anche in questo caso ci si avvicina a un passaggio importante: a partire dall' autunno Parlamento e Consiglio europeo dovranno varare il nuovo «Quadro finanziario pluriennale», il documento che regolerà la spesa dell' Unione nel periodo tra il 2021 e il 2027.

 

vestager 3

Nel 2018 sui 145 miliardi gestiti da Bruxelles (la cifra equivale al 2% della spesa pubblica totale dei 28 Paesi membri) il 42% del totale è andato alla politica agricola e il 35% ai fondi di coesione. In base alla proposta della Commissione il flusso di questi ultimi dovrebbe cambiare significativamente a nostro vantaggio. Secondo un recente paper dell' Ispi i finanziamenti per le zone disagiate assegnati all' Italia crescerebbero del 6,5%, una percentuale equivalente a poco meno di tre miliardi. La stessa voce si ridurrebbe in maniera rilevante per Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca (tra il 20 e il 25%). La novità non farebbe che rispecchiare il recente sviluppo dei Paesi dell' Est europeo, ma rischia di aprire un nuovo fronte (che si aggiunge a quello dei migranti) tra i sovranisti italiani e i Paesi del gruppo di Visegrad.

salvini orban

 

A nostro favore andrebbe anche l' aumento chiesto dalla Commissione per le spese di «gestione dei confini e dell' immigrazione». L' ammontare di questa voce quasi triplicherebbe, passando dai 13 miliardi dell' ultimo piano pluriennale ai 35 miliardi messi in bilancio per il periodo 2021-2027. L' Italia, che sul tema è come ovvio in prima linea per motivi geografici, si aggiudicherebbe una fetta interessante dell' aumento. Sempre che Salvini e Di Maio non si facciano troppi nemici.

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...