ferdinando marcos jr elezioni filippine

CENSURA NEL NOME DEL PADRE - APPENA INSEDIATO COME PRESIDENTE DELLE FILIPPINE FERDINAND MARCOS JUNIOR HA CHIUSO IL SITO D'INFORMAZIONE RAPPLER, FONDATO DALLA NOBEL PER LA PACE MARIA RESSA – UN INIZIO NEL SEGNO DELLA REPRESSIONE PER IL FIGLIO DEL DITTATORE CHE HA GOVERNATO IL PAESE TRA IL 1965 E IL 1986 – E BIDEN GUARDA PREOCCUPATO A MANILA: MARCOS JR VUOLE RAFFORZARE I RAPPORT CON LA CINA. GLI EQUILIBRI NELL'AREA DEL PACIFICO POTREBBERO CAMBIARE A SFAVORE DEGLI USA…

ferdinand marcos junior1

Lorenzo Lamperti per “La Stampa”

 

Il regalo di benvenuto è la chiusura di Rappler. Non è bastato il premio Nobel per la Pace a Maria Ressa, che ha co-fondato il sito d'informazione dieci anni fa: alla principale fonte indipendente di notizie dalle Filippine è stato ordinato di chiudere i battenti.

 

L'annuncio, dato dalla stessa giornalista, è arrivato a poche ore dall'insediamento di Ferdinand Marcos Junior. Il figlio del dittatore che ha governato il Paese tra il 1965 e il 1986 ha prestato giuramento ieri come nuovo presidente dopo aver vinto le elezioni dello scorso 9 maggio.

 

ferdinand marcos junior3

E non si è dovuto nemmeno sporcare le mani per chiudere Rappler, baluardo dell'informazione libera locale. Ressa è stata una strenua oppositrice dell'ex presidente Rodrigo Duterte, criticato in particolare per le migliaia di omicidi extragiudiziali avvenuti nella sua guerra alla droga.

 

Le autorità di Manila hanno revocato i permessi del sito per le accuse di diffamazione e di evasione fiscale per aver nascosto un finanziamento ricevuto da una società statunitense di proprietà del fondatore di eBay, Pierre Omidyar. Ressa è nel mirino da anni ed è già sotto accusa in almeno sette processi, dalle forti tinte politiche.

 

ferdinand marcos juni e la madre

Il veleno nella coda dell'amministrazione Duterte, la cui figlia Sara è appena diventata vicepresidente, non è un segnale confortante all'alba della seconda era Marcos. Bongbong, come è stato soprannominato dal padre, non ha certo disconosciuto le origini. Anzi, dopo averlo più volte definito un «genio politico», al giuramento si è lanciato in un elogio del genitore.

 

«Una volta ho conosciuto un uomo che aveva di fronte a sé un Paese che aveva raggiunto pochi risultati dall'indipendenza... li ha ottenuti lui», ha detto il neo presidente, affermando che il papà dittatore ha costruito più strade e fatto produrre più riso che tutti gli altri leader «messi insieme».

 

Promettendo poi che «lo stesso sarà per suo figlio. Non avrete scuse da parte mia». A un paio di metri di distanza, mamma Imelda, che nello sfarzo di palazzo Malacañan conservava una sterminata collezione da oltre tremila paia di scarpe, prima che la rivoluzione costringesse i coniugi all'esilio.

 

ferdinand marcos juni

Marcos Jr. ha invitato i filippini a non guardare al passato «con rabbia o nostalgia», ma di pensare a un futuro «sostenibile». Non sarà semplice per chi ha memoria dei tempi del padre. Lui e Imelda, che in molti considerano la mente dietro l'ascesa politica di Bongbong, sono accusati di aver depredato tra i 5 e 10 miliardi di dollari di denaro pubblico.

 

La repressione dell'opposizione fu spietata e sono tanti i racconti di torture ed esecuzioni. Gli investitori osservano con preoccupazione l'avvio della sua amministrazione, a causa di un programma economico definito vago. Ieri lui ha promesso stabilità ma anche riforme radicali, in particolare sul settore agricolo di cui ha preso direttamente la guida.

 

maria ressa

Molti si aspettano che Marcos Jr sarà meno violento e più prevedibile di Duterte, ma gli attivisti temono che possa usare la sua vittoria per radicarsi al potere. La proporzione del successo alle urne può dare a lui e alla figlia del predecessore la possibilità e la presunzione di governare senza controbilanciamenti. La comunità LGBT vive con inquietudine l'avvento di Bongbong, così come gli Stati Uniti.

 

Seguendo l'esempio di Duterte, Marcos ha più volte dichiarato di voler rafforzare i legami con la Cina ma le Filippine rappresentano un pilastro della strategia asiatica di Joe Biden. Il posizionamento di Manila dirà molto sul futuro degli equilibri nel Pacifico.

 

rappler filippinel

Per questo la Casa Bianca ha fatto sapere nelle scorse settimane che il figlio del dittatore, grazie all'immunità presidenziale, potrà entrare negli Usa nonostante una maxi multa comminata per le violazioni dei diritti umani del padre e mai pagata.

 

maria ressa 2

Alla cerimonia d'insediamento ha presenziato Douglas Emhoff, il marito della vicepresidente americana Kamala Harris. Non lontano da lui incombeva Wang Qishan, il vice di Xi Jinping. È iniziata la seconda era Marcos. I prossimi sei anni diranno alle Filippine e al mondo se il remake sarà tragico come la versione originale.

ferdinando marcos jr 6ferdinando marcos jr 2ferdinando marcos ii e sara duterte ferdinand marcos 4rodrigo duterte 2rodrigo duterte 1ferdinando marcos jr 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)