silvio berlusconi quirinale

UN CENTRODESTRA SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI – LA RITIRATA DI BERLUSCONI CHE, PRIMA DI MOLLARE L’OSSO INCHIODA DRAGHI ALLA SEGGIOLA DI PREMIER, MANDA IL TILT GLI ALLEATI A POCHE ORA DAL VOTO PER IL COLLE: SALVINI CONTINUA A PORTARE AVANTI IL NOME DELLA CASELLATI. E LA MELONI VEDE SFUMARE IL SOGNO DELLE ELEZIONI ANTICIPATE SE MARIOPIO RIMANE A DIRIGERE IL TRAFFICO A PALAZZO CHIGI – E GIRA VOCE CHE IL CAV, CHE IERI NON SI È PALESATO NÉ ALLA RIUNIONE DEI SUOI NÉ AL VERTICE DI CENTRODESTRA, FOSSE AL SAN RAFFAELE… - LA LETTERA INTEGRALE DI BERLUSCONI

Marco Cremonesi e Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

SILVIO BERLUSCONI

 

Furioso, amareggiato, deluso, stanco. E assente. Silvio Berlusconi lascia la scena agli alleati e dopo giornate tormentate da calcoli e dubbi, scioglie la riserva: non si candiderà al Quirinale. Non è andata in porto l'operazione scoiattolo, non ci sono numeri tali da permettere di tentare un'impresa che a questo punto non sarebbe solo impossibile, ma suicida. E lui di chiudere la sua storia politica impallinato al voto non ha alcuna voglia.

 

VIGNETTA MANNELLI - SILVIO BERLUSCONI PAPI ETERNO

Si era capito negli ultimi giorni che la storia volgeva al termine, e la modalità con cui si è aperta ed è proseguita la giornata è stata la cronaca della morte di una candidatura annunciata. Non è sceso a Roma il Cavaliere, ha fatto sapere che si sarebbe collegato da remoto, e così a quel punto hanno fatto tutti gli altri. Prima però ha voluto convocare il suo stato maggiore e i ministri e sottosegretari, anche loro collegati via Zoom. Ma non si è fatto vedere, la scena è stata lasciata ai fedelissimi Tajani e Ronzulli che facevano trapelare come ancora la decisione non fosse stata presa. Un'assenza, la sua, che ha alimentato le voci sul suo stato di salute, in giorni di grandissimo stress personale.

giorgia meloni silvio berlusconi matteo salvini renzi quirinale by macondo

 

La rinuncia In ogni caso, Berlusconi ha fatto sapere la sua scelta agli alleati pochissimo prima del vertice, perché anche qui ha deciso di non presentarsi, mandando in vece sua gli stessi Tajani e Ronzulli, con quest' ultima che ha letto un suo comunicato in cui appunto si annunciava la rinuncia in nome della «ricerca dell'unità che serve al Paese», la necessitò che «questo governo vada avanti» e l'annuncio che il centrodestra farà una proposta in grado di unire il Paese.

 

SILVIO BERLUSCONI

«I numeri ci sono» Nella nota Berlusconi ringrazia tutti quelli che lo hanno sostenuto, a partire dalle forze di centrodestra fino al Ppe, e assicura di aver verificato «dopo innumerevoli incontri» l'esistenza di «numeri sufficienti per l'elezione». Ma «ponendo sempre l'interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale, ho riflettuto molto, con i miei familiari ed i dirigenti di FI, sulla proposta ricevuta» concludendo che «l'Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione» per combattere pandemia e crisi economica. Per questo, è necessario anche che il governo Draghi «vada avanti» e «completi la sua opera fino alla fine della legislatura».

matteo salvini silvio berlusconi giorgia meloni quirinale by macondo

 

Lui, assicura, continuerà «a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi».

 

Il nome giusto Quindi, la palla passata agli alleati, con i quali giura che collaborerà. Da oggi «lavoreremo con i leader del centro-destra - che rappresenta la maggioranza nel Paese ed a cui spetta l'onere della proposta - per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento», una figura «capace di rappresentare con la necessaria autorevolezza la Nazione nel mondo», sperando che si sappia compiere la scelta «nel tempo più breve possibile e con un'ampia convergenza».

silvio berlusconi

 

L'onore delle armi Scontato l'onore delle armi arrivato subito da Salvini e Meloni, concordi nel dire che il Cavaliere «rende un grande servizio all'Italia». Ma adesso bisognerà compiere quel passo che finora è apparso più che arduo. Chi candidare? Il tutto con la complicazione di non avere più un baricentro unificante, ma ciascun partito una sua via privilegiata e un centrodestra già sull'orlo della crisi di nervi. Da FI fanno sapere che «non c'è un veto» su Draghi, ma che è impossibile pensare di eleggerlo al Colle se non esiste un accordo blindato sul governo.

 

matteo salvini silvio berlusconi meme by carli

La Meloni - smentendo del tutto i veti su Draghi che durante il vertice sono stati illustrati dai partecipanti e che l'hanno fatta infuriare - insiste: il centrodestra «ha diritto di esprimere una candidatura», se non fosse possibile servirà comunque un capo dello Stato «autorevole e che possa difendere gli interessi nazionali». Al centro dei giochi, c'è Salvini. Che ha voluto assumere il ruolo di kingmaker e che annuncia: «Il centrodestra ora avrà l'onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra». In mezzo, ci sono i centristi che premono perché la legislatura prosegua sperando in una legge elettorale proporzionale. E c'è la consapevolezza che il vantaggio acquisito in termini di prima mossa, con la rinuncia di Berlusconi viene a cadere. E ora si ricomincia. Senza appuntamenti fissati, con l'incarico di compilare una rosa ma con tante divisioni.

SILVIO BERLUSCONI

 

LA LETTERA INTEGRALE DI BERLUSCONI

 

"Sono davvero grato, dal profondo del cuore, alle molte migliaia di italiane e italiani che, in questi giorni, mi hanno manifestato affetto, sostegno e incoraggiamento da quando il mio nome è stato indicato per la Presidenza della Repubblica.

Sono grato in particolare alle forze politiche del centro-destra che hanno voluto formulare la mia candidatura, ai tanti parlamentari di tutti gli schieramenti che hanno espresso il loro appoggio e il loro consenso, agli importanti esponenti politici stranieri, in particolare ai vertici del Partito Popolare Europeo, che si sono pronunciati a favore di questa proposta.   

silvio berlusconi vittorio sgarbi meme by carli

 

Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di centro-destra, ho verificato l'esistenza di numeri sufficienti per l'elezione.

È un'indicazione che mi ha onorato e commosso: la Presidenza della Repubblica è la più Alta carica delle nostre istituzioni, rappresenta l'Unità della Nazione, del Paese che amo e al servizio del quale mi sono posto da trent'anni, con tutte le mie energie, le mie capacità, le mie competenze.  

 

silvio berlusconi vittorio sgarbi meme by carli

Nello stesso spirito, ponendo sempre l'interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale, ho riflettuto molto, con i miei familiari ed i dirigenti del mio movimento politico, sulla proposta ricevuta.

L'Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi. 

 

La Nazione riparte nei momenti difficili se tutti sappiamo trovare, come avvenne nel dopoguerra, un senso comune di appartenenza nella nostra democrazia, superando le lacerazioni e al di là delle legittime ed anzi necessarie distinzioni.

Per queste ragioni sono stato il primo a volere un governo di Unità Nazionale che raccogliesse le migliori energie del Paese, e che - con il concorso costruttivo anche dell'opposizione - è servito ad avviare un percorso virtuoso che oggi più che mai, alla luce della situazione sanitaria ed economica, deve andare avanti. Per questo considero necessario che il governo Draghi completi la sua opera fino alla fine della legislatura per dare attuazione al Pnrr, proseguendo il processo riformatore indispensabile che riguarda il fisco, la giustizia, la burocrazia.

silvio berlusconi quirinale by macondo

 

In questo stesso spirito, ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica.

Continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi.

Da oggi lavoreremo quindi con i leader del centro-destra - che rappresenta la maggioranza nel Paese ed a cui spetta l'onere della proposta - per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento.

 

meme su Silvio Berlusconi al Quirinale

Occorre individuare una figura capace di rappresentare con la necessaria autorevolezza la Nazione nel mondo e di essere garante delle scelte fondamentali del nostro Paese nello scenario internazionale, l'opzione europea e quella atlantica, sempre complementari e mai contrapponibili, essenziali per garantire la pace e la sicurezza e rispondere alle sfide globali. 

Spero che il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni sappiano compiere questa scelta nel tempo più breve possibile e con un'ampia convergenza".

SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE - BY OSHO silvio berlusconi 8silvio berlusconi 7silvio berlusconi 6SILVIO BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”