CHE FACCIA AVRA' LA BREXIT? - IL CONSIGLIO EUROPEO SI PREPARA A TRATTATIVE DIFFICILI CON LONDRA: CI SONO UNDICI MESI DEFINIRE QUESTIONI DELICATE COME PASSAPORTI, VISTI E ACCORDI ECONOMICI - PER EVITARE DUMPING, LA GRAN BRETAGNA DOVREBBE TENERE LA SUA LEGISLAZIONE ALLINEATA IL PIÙ POSSIBILE A QUELLA DELL'UNIONE. MA A BREXIT COMPIUTA, SARÀ DEFINITIVAMENTE UNA CONCORRENTE DELL’EUROPA. E A QUEL PUNTO…

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BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

Un boccone amaro da ingoiare, ma anche un grande sospiro di sollievo. Al Consiglio europeo di Bruxelles si percepisce una certa amarezza per il successo elettorale di Boris Johnson. E la ragione è duplice: da un lato il premier non è certo il migliore degli interlocutori possibili e dall' altro i cittadini britannici, con questo voto, hanno mandato un chiaro messaggio anti-Ue.

 

Ma, tutto sommato, al tavolo dei leader il bicchiere è mezzo pieno: «Il tempo della chiarezza è arrivato», dice Emmanuel Macron, interpretando un sentimento molto diffuso. Perché da giovedì sera nelle capitali Ue hanno capito che, dopo tre rinvii, il 31 gennaio la Brexit potrebbe finalmente diventare realtà.

 

michel barnier michel barnier

Si chiuderebbe così la Fase Uno, che è stata fin qui segnata da molta inconcludenza e tanta incertezza. Sulla Fase Due restano ancora molte incognite. A cominciare dai tempi. Una volta terminati i processi di ratifica, a Westminster e a Strasburgo, Regno Unito e Ue dovranno mettersi al tavolo per definire i termini della relazione futura. Il tempo a disposizione è pochissimo, visto che la fase transitoria scade il 31 dicembre 2020.

C' è la possibilità di una sola ulteriore proroga, due anni al massimo, ma andrà chiesta entro la fine di giugno 2020. Johnson ha promesso che non lo farà.

BORIS JOHNSON 2 BORIS JOHNSON 2

 

Undici mesi per negoziare un accordo commerciale e i termini della partnership sono oggettivamente pochi: di solito servono anni per accordi di questo tipo. «È una vera sfida, per questo dovremo metterci al lavoro il prima possibile», avverte Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue.

 

Il compito sarà nuovamente affidato a Michel Barnier. Bruxelles vuole un accordo «zero dazi, zero quote e zero dumping» perché, dice Macron, «se puntiamo ad un accordo commerciale ambizioso, abbiamo bisogno di un' ambiziosa convergenza delle regole». Il che significa che Londra dovrebbe tenere la sua legislazione allineata il più possibile a quella dell' Unione europea: obiettivo molto difficile, data la voglia di indipendenza del Regno Unito.

 

boris johnson merkel macron conte boris johnson merkel macron conte

Ci sarà molto da negoziare e in questa fase la compattezza europea - fin qui granitica - sarà messa a dura prova. Durante i negoziati sulla Brexit, ha ricordato il premier irlandese Leo Varadkar, «gli Stati membri sono rimasti uniti. C'è stata un' enorme solidarietà, soprattutto nei confronti dell'Irlanda, ma questa nuova fase sarà differente perché i nostri interessi sono diversi. Dobbiamo restare uniti e solidali». Angela Merkel riconosce che «i negoziati saranno difficili» e avvisa i partner: Londra sarà «un concorrente alle nostre porte», ma - ammette la Cancelliera - questa situazione «potrebbe ispirarci ad essere più veloci nelle nostre decisioni».

 

leo varadkar leo varadkar

Nel frattempo cosa cambierà per i cittadini europei che vivono Oltremanica? Dal 1 febbraio 2020 assolutamente nulla. Fino al 31 dicembre 2020 Londra resterà sottoposta alla legislazione Ue (pur senza partecipare al processo decisionale) e gli europei che ancora non lo hanno fatto avranno la possibilità di registrarsi per richiedere lo status speciale (che verrà concesso dopo 5 anni di residenza).

 

Passata quella data, però, tutto cambierà. Johnson ha già annunciato che introdurrà una stretta sull' immigrazione. Dal 2021, per rimanere più di 3 mesi servirà un permesso e bisognerà dimostrare di avere un lavoro. Ma anche per il visto turistico sarà richiesto il passaporto e servirà una sorta di visto elettronico (la registrazione andrà fatta tre giorni prima dell' arrivo) simile a quello per entrare negli Stati Uniti (Esta).

 

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