fiera di roma concorsi

CHECCHÉ NE DICA ANDREA ORLANDO, IL PARLAMENTO NON PUÒ CONTINUARE A RIUNIRSI A MONTECITORIO E PALAZZO MADAMA: IMPOSSIBILE MANTENERE LE DISTANZE DI SICUREZZA - LA PROPOSTA DI RUTELLI: LA NUOVA FIERA DI ROMA, DOVE GIÀ SI TENGONO CONCORSI CON MIGLIAIA DI PERSONE E C'E' LA TECNOLOGIA NECESSARIA PER IL VOTO ELETTRONICO - DALL'ANTICA ROMA A OGGI, QUANDO I PARLAMENTI HANNO DOVUTO SBARACCARE

 

Mario Ajello per www.ilmessaggero.it

 

FIERA DI ROMA CONCORSI

Oggi il premier Conte va in aula a Montecitorio, a riferire sull’emergenza Coronavirus. E quasi tutti dicono: finalmente! Del resto il Parlamento non si può chiudere, non si deve chiudere. Ma non è detto però che questo sommo luogo istituzionale abbia le condizioni igienico-sanitarie, per quanto riguarda gli emicicli, che servono in questa fase. I dispenser di amuchina non bastano, ecco. E un po’ tutti gli eletti  - chiamati in questi giorni ad occuparsi e poi a votare i decreti del governo e il Cura Italia ha appena cominciato il suo iter nelle commissioni - si stanno chiedendo in queste ore: ma è salutare stiparci, 630 deputati e 300 e passa-senatori, negli emicicli di Montecitorio e di Palazzo Madama dove la distanza di sicurezza di un metro non è rispettabile e si fa assembramento con rischio contagio? L’ingresso in aula scaglionato, per le varie votazioni, non è molto sicuro. Il voto elettronico è di là da venire. Dunque?

 

FIERA DI ROMA CONCORSI

Un senatore di Forza Italia, Andrea Cangini, si è rivolto a Francesco Rutelli, gran conoscitore di Roma, oltre che del Parlamento dove è stato per trent’anni e che per lui è anche luogo familiare. Nel senso che il bisnonno, Mario Rutelli, è autore dello splendido busto di Mazzini sull’uscio della Sala della Lupa a Montecitorio e lui firmò anche il ritratto del primo presidente del Parlamento del Regno quando si insediò a Roma: il siciliano Vincenzo Fardella di Torrearsa. Insomma, Cangini si rivolge a Rutelli: «Francesco, sapresti indicarci un luogo, anzi due, adatto dove riunire in condizioni di sicurezza le Camere?».

il concorso per navigator alla fiera di roma 19

 

 L’ex sindaco ha cominciato a far girare le sue proposte e queste stanno suscitando interesse e dibattito molto ampio dentro e fuori dal mondo politico. Ed è tutto un parlarne, interrogarsi, cercare la soluzione giusta, vedere quanto il lodo Rutelli (che tra breve illustreremo, per ora basti la suspense) possa funzionare e ne stanno trattando parlamentari esperti e dotati di coscienza storica come Gaetano Quagliariello e  Luigi Zanda ma anche tanti altri. Mentre fuori dal mondo politico in senso stretto il tema sta appassionando le figure più svariate: dal presidente dell’Eur spa, Alberto Sasso, agli intellettuali che hanno firmato con l’ex presidente del Senato, Marcello Pera, il manifesto per l’operatività totale delle Camere.

andrea cangini

 

La proposta Rutelli, tutt’altro che un pacchetto chiuso, anzi apertissimo a integrazioni, modifiche e ribaltamenti, lo spiega lui stesso. Con una premessa: «Spesso a Roma, dal tempo di Romolo, i Parlamenti sono stati spostati, incendiati, rifatti, chiusi, riaperti. Quindi la storia di oggi ben si può inserire in 3 mila anni di storia romana e sappiamo che Roma nel mondo è il simbolo dell’istituto parlamentare. Adesso io credo che le commissioni parlamentari possano continuare a svolgere, nelle aule più spaziose di Montecitorio e Palazzo Madama, le loro attività.

 

Per le assemblee plenarie, i due emicicli non garantiscono la distanza di sicurezza tra i parlamentari, e dunque penserei a due ipotesi. La prima: i senatori potrebbero riunirsi al Palazzo dei Congressi, opera di quel genio dell’architettura che fu Adalberto Libera, con tanto di pannelli di Gino Severini, per non dire degli affreschi purtroppo coperti di Achille Funi. E’ un luogo di assoluto prestigio, che già ha avuto le sue funzioni politiche e istituzionali ospitando importanti congressi di partito ed è abbastanza attrezzato all’uso che servirebbe ora».

francesco rutelli foto di bacco

 

Lì, lo spazio per non ammassarsi tra senatori ci sarebbe. Ma per i deputati serve un posto ancora più largo. Quindi? Il senatore Gaetano Quagliariello ha proposto il Palasport, sempre all’Eur. E del resto in un luogo sportivo un Parlamento già c’è stato. Quando il re di Francia con un trucco chiuse l’assemblea nel 1789, i parlamentari si ribellarono e si spostarono nella palestra della pallacorda - quella del famoso giuramento - e in questa specie di stadio nacque la rivoluzione francese.

 

laura boldrini ritiro del pd all'abbazia di contigliano 31

Anche secondo lei, Rutelli, va bene dunque il Palasport? «Io credo che sia preferibile, perché più tecnicamente dotata, la Fiera di Roma. Oltretutto è vicino all’aeroporto, è sulla linea Roma-Fiumicino, e facilmente raggiungibile dagli eletti che vengono da fuori. Lo spazio per contenere alla giusta distanza i 630 deputati lì c’è. E anche alla Fiera, come nel Palazzo dei Congressi, occorrerebbe però impiantare il sistema di votazione elettronica».

 

Un’altra possibilità, per Montecitorio in trasferta, potrebbe essere la Nuvola. Però la sala contiene 800 posti e 630 deputati non potrebbero stare a un metro di distanza l’uno dall’altro. Nel caso si optasse per la Nuvola, però, sempre Rutelli sta suggerendo a chi gli chiede lumi questa possibilità: «I grandi androni di questa costruzione potrebbero magari andare bene». Ma niente, per ora, risulta migliore del binomio: Palazzo dei Congressi-Fiera di Roma.

 

Marcello Pera

Tra senatori e deputati circolano comunque anche altre ipotesi. Ma un po’ peregrine e, onestamente, assai poco istituzionali. C’è ch dice: «Perché non andiamo nei depositi della Protezione civile a Castelnuovo di Porto?». Ma figuriamoci: il Senato che se ne va in campagna? La storia romana si rivolterebbe nella tomba. E neppure apprezzerebbe un altro azzardo: tutti i parlamentari al Circo Massimo, dove correvano le bighe, perché è all’aperto e il vento si porterebbe via gli eventuali bacilli e perché ci si può stare in tanti molto largamente. Ma questa al massimo può valere come boutade: va bene per i concerti di Antonello Venditti questo posto magnifico, ma la politica è un’altra cosa.

 

La ricerca del luogo giusto va lasciata a chi culturalmente capisce di queste cose. Lo spontaneismo fai da te è sconsigliabile per un tema così delicato. Perciò ci si rivolge a Rutelli. Il quale con i suoi interlocutori collega il presente al passato e lo fa alla sua maniera dotta e brillante: «Il, tra virgolette, Parlamento romano secondo la leggenda fu fondato da Romolo. Poi fu insediato da Tullio Ostilio, il terzo re di Roma, ai piedi del Palatino e del Campidoglio. Successivamente Cesare lo spostò e creò la Curia Iulia (cioè il Senato di Roma), più volte restaurata dopo vari incendi e l’ultimo fu al tempo di Diocleziano alla fine del terzo secolo».

 

E’ un fiume in piena Rutelli: «La Curia Iulia al tempo del cristianesimo sarebbe stata trasformata in chiesa, per sottrarla alle distruzioni anti-pagane, e così abbiamo avuto la chiesa di Sant’Adriano. Poi, quel Senato venne ripristinato nel suo volto antico e restaurato negli anni ‘30 del Novecento». Che grande storia! E questa è la storia dell’Urbe. Che con i parlamenti ha sempre convissuto. E continuerà felicemente a farlo. L’importante è non infettarsi e restare all’altezza, anche dal punto di vista della location, di tutta la dignità che questa istituzione squisitamente romana conserva da sempre.

 

NUOVA FIERA DI ROMA 1NUOVA FIERA DI ROMA

 

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…